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Alpina B3 biturbo: al Salone di Ginevra con 410 cavalli

In attesa del debutto della nuova BMW M3, la Alpina propone la propria rivisitazione della berlina tedesca. Ben 104 CV in più della top di gamma, con uno scatto da 0 a 100 in soli 4 secondi e l’assenza del limitatore di velocità.
A cura di Luigi Ruggiero
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Alpina B3 biturbo 2013

Al Salone di Ginevra 2013 la piccola casa automobilistica tedesca presenterà la nuova Alpina B3 Biturbo, una rivisitazione in chiave sportiva della già prestazione BMW Serie 3 appositamente realizzata per chi ama distinguersi dalla massa per un look ricercato e piacere di guida fuori dal comune. In attesa che debutti la nuova generazione di M3, tutti gli appassionati del marchio potranno dunque ripiegare sui ben 410 cavalli di potenza massima sprigionati dal sei cilindri in linea appositamente modificato tramite l'ausilio di due turbocompressori anziché un singolo Twin Scroll. Un risultato davvero degno di nota, sopratutto se paragonato ai 306 cavalli sprigionati dalla top di gamma 335i.

A voler esser pignoli, l'Alpina B3 biturbo può vantare all'incirca la stessa potenza erogata dall'attuale generazione di BMW M3, 410 cavalli contro 420, ottenuti però da un 3.0 litri biturbo e da un V8 aspirato da ben 4.0 litri. Nonostante quei 10 CV in meno, l'Alpina vince nettamente il confronto con uno scatto da 0 a 100 km/h ottenuto in appena 4 secondi anziché 4.8, senza contare il vantaggio ottenuto in termini di velocità dalla rimozione del limitatore. Miglioramenti sono inoltre da segnalare anche sul versante consumi, lì dove si è raggiunti un risparmio del 20% in meno sull'utilizzo di carburante rispetto alla precedente Alpina. Secondo la casa produttrice questi sono da attestarsi nell'ordine dei 7,9 l/100 km nel ciclo misto, questo grazie anche all'utilizzo del cambio automatico ZF a 8 rapporti che rimpiazza il manuale a sei marce offerto di serie dalla BMW. Per quanto riguarda infine l'aspetto estetico, pur non essendoci ancora particolari riscontri fotografici, è già possibile anticipare un paraurti modificato e l'adozione di uno splitter nella parte bassa dell'anteriore, comprensivo tra l'altro del logo della casa produttrice. Non un semplice tuning quindi, ma quanto basta per poter spiegare l'ausilio del marchio dell'elica a sostituire quello di BMW.

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