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Angel Nieto non ce l’ha fatta, l’ex campione morto dopo un incidente in quad

L’ex iridato del Motomondiale si è spento oggi 3 agosto presso l’ospedale di Ibiza dove era ricoverato in seguito al grave incidente in stradale dello scorso 26 luglio.
A cura di Valeria Aiello
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Angel Nieto .- Getty Images
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Angel Nieto non ce l’ha fatta. Il 12+1 volte campione del mondo del Motomondiale si è spento oggi 3 agosto per la gravità delle ferite riportate nell’incidente stradale dello scorso 26 luglio mentre era in sella al suo quad a Ibiza. Aveva 70 anni. Dopo essere rimasto in terapia intensiva per una settimana presso il Policlinico Nostra Signora del Rosario di Ibiza, il quadro clinico era improvvisamente peggiorato. Aveva 70 anni.

Le condizioni di Nieto si erano aggravate nella notte e a nulla è valso il disperato tentativo di intervento chirurgico dei medici del nosocomio ibizenco che hanno deciso di effettuare una craniotomia decompressiva per ridurre la pressione intracranica. L'intervento era durato circa un'ora e mezzo e nelle ore successive il paziente non aveva risposto in maniera soddisfacente all'operazione e alle altre misure farmacologiche adottate nella mattinata di oggi.

Nieto è stato uno dei più grandi campioni della storia del motoclismo: con i suoi 13 titoli conquistati era, dopo Giacomo Agostini, il pilota più iridato della storia. Dal suo esordio nel campionato del mondo, nel 1964 al Gp di Spagna, fino al suo ritiro, nel 1986, Nieto ha vinto 90 Gp e colto 139 podi: 27 le vittorie in classe 50, 1 nella classe 80 e 62 in 125. Il primo titolo era arrivato nel 1969, su Derbi, con cui colse anche gli allori del 1970 e 1972. Poi su Kreidler nel 1975, e su Bultaco, sempre in classe 50, nel 1976 e 1977. In classe 125 fu iridato nel 1971, 1972 su Derbi, poi nel 1979 e 1981 su Minarelli, quindi nel 1982, 1983 e 1984 su Garelli. Stimato e apprezzato per il suo carattere da colleghi e amici, Nieto era legato da un profondo rapporto di amicizia con Valentino Rossi. Proprio il Dottore, nella conferenza stampa a Brno, ha ricordato lo spagnolo come "una persona speciale, non solo per i suoi titoli, ma per il suo carisma".

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