Arrivabene: “La Virtual Safety Car non ci ha permesso di attaccare Ricciardo”
Il Gran Premio di Monaco può essere spettacolare, grazie a sorpassi al limite, o fin troppo noioso, con un trenino di macchine per tutta la durata della gara; nel 2018 ha prevalso la seconda opzione con la Red Bull di Daniel Ricciardo che, partito dalla pole position, è riuscito a portare a casa la seconda vittoria stagionale nonostante un problema alla power unit.
Arrivabene spiega i motivi del mancato attacco a Ricciardo
La Ferrari di Sebastian Vettel, alle sue spalle per tutta la corsa, non è riuscita ad approfittare dei problemi di Ricciardo, concludendo il GP al 2° posto: un risultato, quello ottenuto dal Cavallino, che permette al tedesco di tornare sul podio dopo 3 gare di assenza e di rosicchiare qualche punto al grande rivale nella corsa al titolo Lewis Hamilton, 3°. Adesso sono 14 le lunghezze che separano i due contendenti, anche se una vittoria avrebbe rilanciato in maniera importante le ambizioni iridate del quattro volte campione del mondo vestito di rosso; a spiegare il motivo per il quale il tedesco non è riuscito a superare la Red Bull nonostante i problemi della RB14 ci ha pensato Maurizio Arrivabene, team principal della Rossa.
Questo weekend di gara, rispetto a un anno fa, era apparso più difficile sin dall’inizio. Ma grazie al lavoro di tutta la squadra, la SF71H è migliorata progressivamente, fino a garantire la seconda posizione in qualifica; che tuttavia, in un circuito come questo, non ha permesso di ottenere, in gara, un risultato anche migliore – sono state le sue parole dopo la gara -. Come tutti, avevamo studiato una strategia a una sola sosta, che richiedeva di risparmiare la gomma nel secondo stint, in modo da poterla sfruttare negli ultimi giri. Dove però, visto l’intervento della Virtual Safety Car, non è stato possibile attaccare.
Un Gran Premio, quello di Monaco, comunque positivo per la Ferrari, capace di chiudere davanti alla Mercedes e di riportare sul podio il tedesco: il prossimo appuntamento è quello canadese, una pista sulla quale Hamilton, negli ultimi anni, ha sempre dettato legge. Un banco di prova importante per Vettel; per diventare il campione del mondo dovrà battere l'inglese soprattutto dove il pilota delle Frecce d'argento si sente più forte.