Arrivabene: “Lotteremo fino alla fine, nonostante Singapore nulla è perduto”
Il risultato del Gran Premio di Singapore, per la Ferrari, somiglia tanto a una resa: la vittoria con la quale Lewis Hamilton è riuscito ad aumentare il proprio vantaggio su Sebastian Vettel fino a 40 punti – portando la Mercedes averne ben 37 di margine sulla Rossa – è stata netta, senza possibilità di replica da parte del Cavallino che non ha potuto fare altro che incassare.
A preoccupare, però, è stato soprattutto il modo nel quale è arrivata con Vettel che, dopo il sorpasso su Verstappen, non è mai riuscito ad avvicinare il campione del mondo in carica e la strategia dei box, che ha scelto di montare le gomme Ultrasoft al pit stop perdendo però la posizione sull'olandese, che non ha convinto a pieno. A fine gare era stato lo stesso pilota tedesco ad ammettere di non essere mai stato in lotta per la vittoria, ma il team principal Maurizio Arrivabene, dopo il terzo posto di Singapore, non è ancora disposto ad accettare una resa incondizionata.
Oggi chi ha vinto lo ha fatto con merito. Dopo il sorpasso di Sebastian su Verstappen abbiamo provato una strategia aggressiva, tentando l’undercut con le gomme Ultrasoft. Purtroppo, nel giro chiave ci siamo trovati dietro un’altra vettura che non ci ha permesso di essere abbastanza veloci – sono state le sue parole sul sito ufficiale del Cavallino -. Nonostante il risultato di oggi, nulla è perduto. Con calma e determinazione affronteremo le sei gare che restano, per lottare fino alla fine.
Ancora sei gare da disputare per la Ferrari e Vettel per cercare di chiudere un gap che, a questo punto della stagione, sembra quasi una sentenza: la Rossa dovrebbe vincere tutti i Gran Premi rimanenti, obiettivo ambizioso ma alla portata della SF71H che, in questa stagione, ha dimostrato di poter dire la propria su ogni tipo di tracciato. Servirà una vera e propria impresa, ma finché non sarà la matematica a condannare gli uomini di Maranello il mondiale rimane aperto.