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Arrivabene: “Nel dubbio si penalizza sempre la Ferrari ma siamo in F1, non al Colosseo”

Il team principal della Rossa: “Finire davanti a Hamilton è un buon risultato, in Austria ci riproveremo più determinati di prima. Parliamo poco, ma lavoriamo molto” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Il Gran Premio d'Azerbaijan ha visto due grandi protagonisti, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. I grandi rivali nella corsa al titolo 2017 si sono fronteggiati in pista senza esclusione di colpi: a decidere il confronto la manovra con cui l'inglese ha rallentato facendosi tamponare da Vettel e la reazione del tedesco che, dopo averlo affiancato, lo ha colpito con la ruota anteriore sinistra facendo scattare la penalità, inflitta dai commissari, per guida pericolosa.

Maurizio Arrivabene - Getty Images
Maurizio Arrivabene – Getty Images

Alla fine Vettel è riuscito a chiudere 4° proprio davanti al pilota della Mercedes e allungando il vantaggio in classifica a 14 punti: un risultato positivo, ma che non può soddisfare Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, convinto che la Rossa sia stata danneggiata.

Finire davanti a Hamilton è un buon risultato. Non vogliamo recriminare, ma partendo da quello che è successo tra Bottas e Kimi prima arrivando poi all'episodio di Sebastian ci chiediamo se siamo in Formula 1 o al Colosseo; se è così basta dirlo e ci allineeremo. Detto questo ci siamo battuti e purtroppo i fatti non ci hanno dato ragione, in Austria ci riproveremo più determinati di prima. Parliamo poco ma lavoriamo molto – sono state le sue parole a Sky -. Criticare troppo può sembrare inelegante, ma nel dubbio non si da mai ragione alla Ferrari. L'importante è guardare avanti e fare le cose per bene. Una bella dimostrazione del lavoro della nostra squadra è stata anche oggi preparando la macchina di Kimi e rimandandola fuori approfittando della bandiera rossa. Noi siamo la Ferrari e non molliamo mai, ammesso che si parli di sport.

Al team principal della Rossa non è andata giù la decisione di penalizzare la Rossa di Vettel lasciando impuniti i comportamenti dei due piloti della Mercedes Valtteri Bottas e soprattutto Lewis Hamilton. Mancano ancora 12 gare alla fine della stagione, il prossimo round sarà in Austria dove già l'anno scorso ci furono scintille tra l'inglese e l'allora compagno di squadra Nico Rosberg; il pericolo che ci possa essere un replay è concreto, la posta in palio è alta e nessuno dei due contendenti sembra disposto a fare un passo indietro.

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