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L’assicurazione Responsabilità civile autoveicoli – RC Auto

In Italia, la copertura assicurativa RC Auto è obbligatoria per legge dal 1969, senza non è possibile circolare con un veicolo a motore. Ma quali danni copre, come funziona e, soprattutto, come fare per scegliere la polizza più conveniente? Vediamolo insieme con questa guida pratica all’assicurazione auto.
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A cura di Redazione Motori
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assicurazione rc auto

L'acronimo RCA o RC Auto indica la Responsabilità Civile Autoveicoli, ovvero l'assicurazione auto per la copertura dei danni causati a terzi quando si è alla guida del proprio veicolo. In Italia, la copertura assicurativa è obbligatoria per legge dal 1969. Senza RC Auto non è possibile circolare con un veicolo a motore. La polizza copre il veicolo anche quando è in sosta e può non essere stipulata solo se l'auto è custodita in un luogo privato, come un garage, e non viene utilizzata. Resta obbligatoria se, invece, è parcheggiata in un luogo pubblico, anche quando non viene utilizzata.

L'assicurazione RC Auto copre i danni causati da un sinistro, che vengono risarciti dalla compagnia assicurativa con cui è stato stipulato il contratto, nei limiti previsti da un massimale, cioè una cifra massima che viene concordata nel momento della sottoscrizione. Anche se il massimale è variabile, esistono dei limiti minimi stabiliti dalla legge, che sono di 6,07 milioni per i danni alle persone e a 1,22 milioni per quelli alle cose

È bene sapere che la polizza assicurativa copre solo i danni fisici causati dal veicolo dell'assicurato a persone, animali o cose, ma non copre i danni subiti dal conducente che ha provocato il sinistro. In alcuni casi, indicati come "esclusioni", la copertura assicurativa non è operante. L'elenco completo delle esclusioni non coperte dall'assicurazione RC Auto è presente nelle condizioni contrattuali. In altri casi, detti "casi di rivalsa", l'assicurazione, pur dovendo indennizzare chi ha subito i danni, può richiedere all'assicurato la restituzione di quanto pagato.

Il contratto di assicurazione dura generalmente un anno. Scaduti i 12 mesi, bisogna obbligatoriamente rinnovarlo. Fino a dicembre 2012, i contratti RC Auto potevano avere il tacito rinnovo, venivano cioè automaticamente prorogati all'anno successivo, anche se c'erano state variazioni del premio. A partire dal 2013, la legge ha abolito il tacito rinnovo: l'assicurazione va rinnovata ogni anno e non è necessario disdire la polizza per cambiare assicurazione alla scadenza.

Per quanto riguarda i documenti da tenere in auto, da ottobre 2015 non vige più l'obbligo di esibire il tagliando della polizza sul parabrezza ed è possibile verificare la copertura assicurativa direttamente online, con il numero di targa. Tuttavia, gli automobilisti devono avere sempre in auto la ricevuta della polizza, che va esibita in caso di sinistro, per dare alla controparte i dati necessari a compilare il Modulo Blu di constatazione amichevole.

Fatte queste doverose premesse su come che cos'è e cosa copre l'assicurazione RC auto, vediamo meglio nei dettagli come funziona e soprattutto come scegliere la polizza più conveniente.

Come funziona la RC Auto

L'assicurazione RCA è un contratto che si stipula con una compagnia assicurativa. A fronte del pagamento di una tariffa, detta "premio", la compagnia garantisce il risarcimento dei danni causati a terzi dal veicolo assicurato. Per scegliere l'assicurazione più conveniente, bisogna capirne bene il funzionamento.

Ecco, quindi, una guida pratica con tutte le informazioni indispensabili sulla RCA, da valutare attentamente prima di stipulare un contratto.

Chi assicura?

I soggetti coinvolti nella stipula della RCA, oltre alla compagnia assicurativa, sono tre:

  • l'assicurato, cioè il proprietario del veicolo, l'intestatario del mezzo indicato sulla carta di circolazione. È anche il titolare dell'Attestato di Rischio, il documento dove è riassunto tutto lo storico assicurativo degli ultimi cinque anni, con la classe di merito maturata, gli anni in cui il proprietario del mezzo è stato assicurato e il numero degli eventuali sinistri effettuati con colpa, con il rispettivo grado di responsabilità;
  • il contraente, cioè colui che firma il contratto di assicurazione e che ha l'obbligo del pagamento. Può influenzare il calcolo del premio, ma solo se è peggiorativo (ad esempio se il contraente è un neopatentato, mentre il proprietario del veicolo ha la patente da più anni, non ha mai avuto incidenti ed è quindi in una classe di merito più alta);
  • il conducente, colui che guida il veicolo, che deve ovviamente essere autorizzato dal proprietario e in possesso di regolare licenza di guida. I conducenti diversi dal proprietario devono essere sempre indicati sulla carta di circolazione, se il periodo di utilizzo supera i trenta giorni ed escludendo tutti i casi di uso occasionale di una vettura altrui.

Ovviamente, assicurato, contraente e conducente possono essere la stessa persona. È importante specificare che la RCA copre i danni causati dal veicolo assicurato a terzi, quindi ai passeggeri di tutte le auto coinvolte nel sinistro (inclusa quella assicurata) e ai pedoni, ma non copre i danni riportati dal conducente del veicolo che ha provocato l'incidente. È possibile tutelare anche il conducente solo chiedendo alla compagnia assicurativa, nel momento di sottoscrizione della polizza, di inserire una clausola specifica, pagando un premio maggiore.

Chi sono i terzi?

Abbiamo visto che l'assicurazione copre i danni causati a terzi, ma chi sono esattamente i terzi? "Terzo" è colui a cui è stato causato un danno, il danneggiato nell'incidente. Sono soggetti terzi, quindi, i passeggeri di tutti i veicoli coinvolti nel sinistro e i pedoni. Non è un soggetto terzo il conducente del veicolo responsabile il sinistro, come previsto dall'articolo 129 del Codice delle assicurazioni. Al conducente del veicolo assicurato spetta il risarcimento solo in caso di incidente con ragione, cioè se non è lui il responsabile.

Non sono considerati terzi i familiari del conducente responsabile, quindi il coniuge, a meno che non sia legalmente separato, il convivente more uxorio, tutti gli ascendenti (genitori) e i discendenti legittimi (figli), sia naturali sia adottivi, gli altri parenti e affini fino al terzo grado (nonni, zii, cugini, eccetera), a condizione che convivano con l'assicurato o siano a suo carico.

Infine, se il soggetto assicurato è una società, l'assicurazione non risarcirà i soci a responsabilità illimitata e i relativi familiari, salvo sia contrattato diversamente con la propria compagnia.

Quali danni copre?

L'assicurazione copre i danni fisici a terzi, che interessano persone, animali e cose. Ci sono dei casi, però, in cui pur essendo stata stipulata una polizza, la compagnia assicurativa non è tenuta a risarcire i danni.

Innanzitutto, non è dovuto nessun indennizzo nel caso di danni dolosi, provocati volontariamente dall'assicurato, e nei casi di lesioni fisiche subite dal conducente responsabile del sinistro. Un altro caso in cui l'assicurazione non è tenuta a pagare i danni è quello in cui l'auto sia senza copertura assicurativa da oltre sedici giorni dalla scadenza del contratto.

Esistono poi i casi di rivalsa, in cui la compagnia assicurativa risarcisce i terzi per i danni subiti, ma poi chiede al danneggiante assicurato di rimborsarla delle spese. I casi di rivalsa più comuni sono la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, la guida di auto con fermo amministrativo e la guida senza patente (se la validità è scaduta da meno di dodici mesi e viene rinnovata entro quarantacinque giorni dal sinistro, l'assicurazione può rinunciare alla rivalsa).

Per tutelarsi almeno in parte dalle azioni di rivalsa, l'assicurato può acquistare al momento della stipula della polizza la Rinuncia alla rivalsa. Con questa garanzia accessoria, la compagnia assicurativa, solo per il primo sinistro, rinuncia alla rivalsa se il conducente aveva un tasso alcolemico non superiore al minimo di legge maggiorato di 0,3 gr/l, se il trasporto dei passeggeri non era conforme alle leggi vigenti (ad esempio se non erano allacciate le cinture di sicurezza) e se il veicolo non era in regola con la revisione.

In ogni caso, vi ricordiamo che è necessario segnalare il sinistro all'assicurazione entro tre giorni, pena la riduzione o la perdita totale del risarcimento.

Chi paga le spese stragiudiziali?

Di norma, se nella fase stragiudiziale di un sinistro viene raggiunto un accordo tra danneggiato e assicurazione, è l'assicurazione a coprire le spese legali, pagando all'avvocato scelto dal cliente la relativa parcella. In realtà, l'assicurazione paga danneggiato un importo onnicomprensivo del risarcimento e delle spese legali.

Questo vale, però, solo se si riesce a raggiungere un accordo sul risarcimento. Qualora le parti non riescano a mettersi d'accordo, le spese legali vengono pagate dal cliente.

Quali sono i massimali?

I massimali dell'assicurazione indicano la cifra massima che la compagnia assicurativa paga come risarcimento del danno alle vetture e alle persone coinvolte nel sinistro. A partire dal giugno 2017, la normativa di riferimento RC Auto ha stabilito che la soglia minima del massimale di Responsabilità Civile ammonta a 6,07 milioni per lesioni fisiche alle persone e a 1,22 milioni per i danni alle cose. Prima di allora, le soglie erano rispettivamente di 5 milioni e 1 milione. Se il rimborso supera questa cifra, il contraente deve risponderne in prima persona e pagare di tasca propria.

Gli elementi che entrano in gioco nel calcolo del risarcimento in caso di incidente sono numerosi, tra cui il reddito della vittima, ma anche fattori biologici, fisici e morali. Una volta calcolato, solo se l'importo è inferiore al massimale la compagnia pagherà per intero il risarcimento.

Per questo è bene controllare bene i massimali previsti dalla polizza, prima di firmare qualsiasi contratto. Quale massimale scegliere, allora? L'ideale per tutelarsi sarebbe almeno raddoppiare il massimale minimo previsto dalla legge, anche se ciò comporta un aumento del premio annuale. Questo vale soprattutto per i neopatentati e per chi appartiene a una classe di merito alta, dovuta all'elevata sinistrosità. Non è possibile, invece, scendere sotto i massimali minimi stabiliti dalla legge.

A chi intestarla?

L'assicurazione auto va intestata al proprietario dell'auto, che dovrebbe esserne anche il conducente. Come abbiamo visto, infatti, se l'auto ha anche altri conducenti oltre al proprietario, questi vanno indicati sempre sul libretto di circolazione.

Un caso che suscita molti dubbi, però, è quello dei giovani neopatentati: è possibile in questo caso intestare l'assicurazione ai genitori, beneficiando della loro classe di merito e quindi risparmiando? Analizziamo il caso. Intestando auto e assicurazione al ragazzo appena patentato, quest'ultimo entrerebbe a far parte della classe di merito 14 e avrebbe una tariffa assicurativa molto alta.

La soluzione potrebbe essere quindi intestare auto e assicurazione a un genitore, sempre che rientri in una classe di merito migliore? Così facendo, anche se il figlio guidasse la macchina del padre e fosse lui a provocare un incidente, sarebbe la classe di merito del padre a peggiorare. Inoltre, la guida dovrebbe essere solo occasionale e l'auto dovrebbe rimanere, di fatto, proprietà del genitore.

L'ideale è quindi beneficiare della Legge Bersani, entrata in vigore nel 2007, che permette di porre in essere un'assicurazione su un veicolo (nuovo o usato) di cui si è entrati in possesso, sfruttando la stessa classe di merito di un altro veicolo già assicurato di proprietà dell'acquirente o di un componente del nucleo familiare. Con questa legge, quindi, un giovane neopatentato può assumere la classe di merito di uno dei familiari con cui convive.

Con il provvedimento numero 72 del 16 aprile 2018 dell'INVASS, è stata inoltre introdotta un'importante novità per l'assicurazione RC Auto delle coppie di fatto: la classe di merito può essere trasferita anche tra persone unite civilmente o conviventi di fatto.

Quando scade?

A partire dal 1° gennaio 2013, come previsto dal Decreto Sviluppo Bis, il tacito rinnovo dell'assicurazione auto è stato abolito. Di conseguenza, la RCA va rinnovata a ogni scadenza. L'assicurazione ha una validità di 12 mesi, ma è previsto un periodo di tolleranza di 15 giorni entro cui pagare il rinnovo. In questi 15 giorni si è ancora coperti. Di solito, le compagnie assicurative mandano un avviso per ricordare dell'imminente scadenza, via e-mail o sms, circa un mese prima.

È assolutamente vietato, oltre che sconsigliabile, usare l'auto con l'assicurazione scaduta, innanzitutto perché, in caso di incidenti, non si avrebbe nessun tipo di copertura, e poi perché si va in contro a gravi sanzioni, che possono arrivare a multe di 3000 euro più il sequestro del veicolo.

Quando disdire?

È possibile disdire una polizza RC Auto, ad esempio per sceglierne una più vantaggiosa. Grazie all'abolizione del tacito rinnovo, disdire una polizza assicurativa è molto semplice, basta infatti aspettare che scada e non rinnovarla. In questo caso, la disdetta è completamente gratuita. Lo stesso vale in caso di rottamazione auto, furto e incendio o decesso dell'intestatario della polizza.

È possibile anche disdire la polizza prima della scadenza, ma in questo caso la compagnia potrebbe richiedere il pagamento di una penale per il recesso dal contratto. Ovviamente, l'assicuratore è tenuto a informare della presenza della penale in una clausola specifica al momento della sottoscrizione del contratto.

Quali sono i tipi di RC Auto

Prima di scegliere la polizza auto, bisogna valutare attentamente le proprie esigenze e le abitudini di guida: usate auto tutti i giorni, o solo in alcuni periodi dell'anno? Siete neopatentati, o guidate già da parecchi anni? Siete dei guidatori attenti, o avete avuto incidenti in passato?

In base a questi elementi, bisogna individuare l'assicurazione auto migliore, tra tutte le tipologie possibili. Vediamo quali sono.

Con bonus malus

La tipologia più comune è RC Auto con bonus malus, il cui premio varia in base al comportamento in strada e alla verifica di sinistri. Alla scadenza dell'anno assicurato, si ha una riduzione o un aumento del premio a seconda dello status di "bonus" o "malus" guidatore. Per dirlo in parole più semplici: se nel corso dell'anno il guidatore assicurato ha avuto incidenti, il premio subisce un aumento, se invece non ha avuto incidenti, ha una riduzione.

In tutto ci sono 18 classi di merito e la 18esima classe, la più alta, è quella più costosa, che spetta ai cattivi guidatori che hanno avuto sinistri nell'anno assicurato. La classe di partenza, che è quella a cui appartengono i neopatentati, è la 14esima, che ha una tariffazione base. Se a fine anno non si sono avuti incidenti, si retrocede di una classe, se invece si causano sinistri, si aumenta di due classi.

Questo tipo di assicurazione conviene ai conducenti esperti e prudenti, con poche probabilità di causare incidenti. Non conviene, invece, a chi in passato ha provocato sinistri e ai neopatentati. Questi ultimi, però, possono beneficiare della Legge Bersani ed ereditare la classe di merito di un familiare convivente.

Con bonus protetto

Alcune compagnie assicurative offrono polizze a bonus protetto. Si tratta di una clausola che permette di mantenere la propria classe di merito interna alla compagnia al primo incidente di colpa. Ciò significa che, al primo sinistro, anche se si è responsabili, non si ha un aumento della classe di merito e si conserva il proprio status, con un notevole vantaggio economico.

Ovviamente, la clausola va scelta al momento della sottoscrizione della polizza e prevede un costo leggermente più alto della classica assicurazione bonus malus.

Attenzione, però: la classe di merito viene conservata solo se si resta sempre con la stessa compagnia assicurativa, se si cambia si subiscono invece le conseguenza del sinistro, perché la classe di merito universale, riportata sull'attestato di rischio, non cambia. La clausola bonus protetto conviene a chi non ha intenzione di cambiare compagnia assicurativa.

Con franchigia

Alcune polizze assicurative hanno una franchigia. In questo caso, il rimborso del danno in caso di sinistro è in parte a carico dell'assicurato e non spetta alla compagnia assicurativa. La franchigia ha un importo fisso e indica la somma che, in caso di incidente, è a carico dell'assicurato. La franchigia viene stabilita al momento della stipula del contratto di assicurazione e rimane invariata fino alla scadenza della polizza.

Esistono due tipi di RC Auto con franchigia: assoluta e relativa. La polizza con franchigia assoluta prevede che il pagamento del danno sia sempre a carico dell'assicurato, indipendentemente dal tipo di danno e dalla somma da pagare. La franchigia relativa, invece, prevede che il pagamento del danno sia a carico dell'assicurato se la somma è pari o inferiore all'importo della franchigia, a carico della compagnia assicurativa se è superiore all'importo della franchigia.

La franchigia non è obbligatoria, è una clausola accessoria che permette di abbassare l'importo del premio annuale da versare. È vantaggiosa in caso di assicurazione con bonus malus, perché in caso di incidente stradale, se i danni sono lievi e il risarcimento è inferiore o uguale all'importo della franchigia, non scatta il malus.

A tempo o giornaliera

Molti non sanno che esiste una polizza a tempo, ovvero un tipo di assicurazione RC Auto per brevi periodi. Questa assicurazione temporanea permette di pagare il premio solo quando si utilizza l'auto. È ottima per chi utilizza l'auto in determinati periodi dell'anno, ad esempio per un mese o due durante le vacanze estive.

Esiste anche un'assicurazione auto giornaliera, perfetta per chi utilizza l'auto per periodi brevissimi, ad esempio un week-end fuori porta o una cerimonia. Per le vacanze di breve durata, è possibile stipulare un'assicurazione RC Auto per 5 giorni, per una settimana o meno.

Per attivare questo tipo di polizza, bisogna sottoscrivere un contratto e versare una quota basa alla compagnia assicurativa con qualche giorno di anticipo rispetto a quando si vuole far partire l'assicurazione. Basta telefonare il giorno prima, poi, per attivarla.

È un tipo di RCA che conviene a chi usa la macchina solo in alcuni periodi dell'anno, o a chi ha una seconda auto che resta ferma in garage e viene usata solo in rare occasioni. Vi ricordiamo che, per legge, l'auto quando priva di assicurazione deve essere parcheggiata in un luogo privato e non pubblico.

A chilometraggio

Un'altra soluzione conveniente per chi usa poco l'auto è la RC Auto a chilometraggio, anche detta RC Auto a consumo, in cui la quota premio varia in base ai chilometri percorsi. Al momento della sottoscrizione della polizza, bisogna versare una quota minima fissa. In seguito, in base ai chilometri percorsi durante l'anno, viene calcolata la quota di premio variabile da versare.

Per tenere traccia dei chilometri percorsi, evitare raggiri e controversie tra assicurato e compagnia assicurativa, si utilizza un sistema di radiolocalizzazione satellitare, che viene installato sul veicolo. La comodità della RC Auto con gps è che si paga solo per i chilometri effettivamente percorsi nell'anno coperto dalla polizza. Il costo della RC Auto per km varia da polizza a polizza.

La RC Auto a consumo conviene solo a chi utilizza poco l'auto e non percorre più di 5000 km all'anno con la propria vettura.

Con scatola nera

Alcune polizze assicurative prevedono l'installazione sul veicolo di una scatola nera con sistema gps, che monitora il comportamento alla guida. Questo tipo di RC Auto, introdotto con il Decreto delle Liberalizzazioni 2012, consente alla compagnia assicurativa di installare nell'auto assicurata una scatola nera con localizzatore satellitare, in grado di rilevare i chilometri percorsi dall'auto e monitorarne i movimenti.

In questo modo, in caso di incidente, è possibile visualizzare i movimenti del veicolo negli attimi precedenti e verificare se la responsabilità del sinistro è sua. In cambio dell'installazione della scatola nera, la compagnia assicurativa è obbligata ad applicare uno sconto sul premio da versare.

L'assicurazione con scatola nera conviene, ancora una volta, a chi è prudente alla guida e non ha avuto incidenti in passato. Se è applicata anche una tariffazione a consumo, conviene ovviamente solo se l'auto non viene usata spesso.

Con furto e incendio

L'assicurazione RC Auto, come abbiamo visto, copre solo i danni causati a terzi, non copre i danni al veicolo e al conducente responsabile il sinistro, come previsto dall'articolo 129 del Codice delle assicurazioni. Altri danni non coperti sono quelli dovuti agli eventi atmosferici, alle calamità naturali alle esplosioni e agli incendi. Non è previsto alcun tipo di rimborso, inoltre, in caso di furto dell'auto.

Per coprire alcune di queste eventualità, è necessario stipulare una polizza auto con furto e incendio. In realtà la copertura furto e quella incendio sono due garanzie accessorie distinte, ma quasi sempre vengono presentate insieme dalle compagnie assicurative ed è effettivamente conveniente stipularle entrambe, trattandosi di eventi completamente imprevedibili.

La garanzia incendio copre i danni dovuti a un'incendio, ma anche a scoppi, esplosioni e tutti i danni provocati da fiamme, come nel caso di fulmini che possono colpire il veicolo, il surriscaldamento del motore o un cortocircuito. Non sono coperti, invece, i danni dovuti ad incendio doloso o negligente.

La garanzia furto copre, come è facile intuire, il furto dell'auto. Sia per la garanzia furto, sia per quella incendio l'indennizzo equivale al valore commerciale del mezzo, se questo viene completamente distrutto, o alle spese da sostenere per la riparazione nel caso di danni. Entrambe le polizze non prendono in considerazione il valore di eventuali oggetti presenti nel veicolo. Alcune assicurazioni, però, danno la possibilità di allargare la copertura anche agli oggetti di valore come radio e navigatori satellitari.

Con Kasko

Un altro tipo di polizza auto è l'assicurazione Kasko. A differenza della RCA, la Kasko risarcisce l'assicurato per tutti i tipi di danni subiti dalla propria auto. Mentre la RC Auto copre solo i danni causati a terzi, la Kasko copre anche i danni causati dal conducente alla sua stessa auto ed è quindi indipendente dalla responsabilità del conducente.

La Kasko copre, ad esempio, i danni legati al ribaltamento, all'uscita di strada e a tutti i tipi di collisione che l'auto può subire. Pagando un premio più elevato, è possibile ampliare la copertura ad altri eventi, come gli atti vandalici, gli eventi atmosferici, le sommosse eccetera.

Oltre alla Kasko completa, che copre ogni tipo di danno a prescindere dalla responsabilità del conducente, è disponibile anche la Mini Kasko, che copre solo i danni dovuti a incidenti dimostrabili in cui sono coinvolti anche altri veicoli, non quelli che si verificano al veicolo da solo, come un ribaltamento dovuto all'uscita di strada ad esempio.

Ovviamente, la Kasko è molto costosa, quindi vale la pena farla solo per auto di grande valore o se si vive in zone a rischio.

Con formula guida libera o esclusiva

Quando si scegliere l'assicurazione, è importante scegliere una formula di guida conveniente in base alle proprie esigenze. Ne esistono di tre tipologie:

  • formula di guida libera, che è quella che dà maggior libertà di utilizzo. Il proprietario può far guidare l'auto da chiunque, restando sempre coperto dalla RCA. Il fatto che alla guida possa esserci anche una persona poco esperta, fa sì che le compagnie assicurative attribuiscano a questo tipo di polizze un premio più alto. Conviene scegliere una polizza di questo tipo se l'auto viene guidata da più persone, come altri membri della famiglia, anche neopatentati;
  • formula di guida esclusiva, che permette solo al proprietario dell'auto, nonché contraente dell'assicurazione, di guidare. Il vantaggio economico è notevole, soprattutto se il conducente esclusivo dell'auto ha un'ottima classe di merito. Conviene sceglierla, però, solo se si è sicuri al 100% che l'auto non sarà guidata da altre persone, perché in caso di sinistro la compagnia assicurativa potrebbe avvalersi del diritto di rivalsa;
  • formula di guida esperta, che prevede che l'auto sia guidata solo da persone esperte, con un rischio minore di incorrere in incidenti. Di solito, questo tipo di polizze prevede che l'auto sia guidata da persone con un'età minima di 25 anni e in possesso di patente di guida da almeno due anni. Conviene scegliere la formula esperta se si prevede che l'auto sia guidata da più persone, ma tutte in possesso di questi requisiti.

Per auto d'epoca

Per i veicoli d'epoca sono previste delle agevolazioni assicurative. La RCA per auto storiche ha un costo inferiore a quella per auto nuove e di solito prevede anche altri vantaggi, come la classe di merito fissa e la formula di guida libera.

Per essere considerata d'epoca, l'auto deve rispondere a determinati requisiti, ovvero:

  • avere più di 20 anni ed essere conservata in ottime condizioni,
  • avere un valore culturale e storico.

Inoltre, l'età di colui che richiede la polizza non deve essere inferiore a 23 anni. Verificati questi requisiti, bisogna iscrivere il veicolo a un club o a un'associazione di veicoli federati con l'ASI (Automotoclub Storico Italiano) e in seguito all'ASI stesso, per confermarne la storicità.

Come si calcola l'assicurazione auto

Per calcolare il premio dell'assicurazione RC Auto la compagnia assicurativa tiene conto di vari fattori, relativi al tipo di veicolo da assicurare (tra cui modello, anno di acquisto e immatricolazione, tipo di alimentazione e utilizzo), al conducente e alla sua storia assicurativa (età, da quanti anni ha la patente, numero di eventuali sinistri eccetera).

In generale, più è alto il rischio che il conducente abbia incidenti, maggiore sarà l'ammontare del premio. Vediamo nei dettagli come calcolare l'assicurazione.

Dati relativi al veicolo

Iniziamo dai dati relativi al veicolo, che incide molto sull'ammontare del premio assicurativo. Gli elementi che vengono presi in considerazione sono:

  • data di immatricolazione, che indica l'anzianità dell'auto. Più il veicolo è vecchio e soggetto all'usura, più sarà alto il premio;
  • tipo di alimentazione del veicolo, che può essere a diesel, benzina, GPL o motore elettrico. L'assicurazione RC Auto con GPL e diesel ha una tariffa leggermente più alta rispetto alle altre, perché si suppone che i chilometri percorsi siano di più, essendo il costo del carburante più basso, e quindi aumenti il rischio di sinistri;
  • anno di acquisto del veicolo, che viene preso in considerazione solo se diverso dall'anno di immatricolazione;
  • modello del veicolo, o meglio potenza del motore, espressa in cavalli o KW. Il costo della RC Auto per KW cambia a seconda della polizza, ma in generale la potenza del veicolo è il fattore che più fa lievitare il premio;
  • tipo di utilizzo del veicolo, maggiori sono gli usi che se ne fanno e quindi i chilometri percorsi, maggiore è il rischio di incorrere in sinistri e quindi più alto il premio;
  • allestimento del veicolo, cioè gli optional inclusi, che di solito non incidono sul premio della RCA, ma che possono influire sulle garanzie accessorie;
  • altri accessori del veicolo, come airbag, antifurto e ABS, che abbassano i rischi di incorrere in incidenti e quindi abbassano il premio.

Dati relativi al conducente

Per quanto riguarda i dati relativi al conducente, età, sesso e luogo di nascita sono dati che nelle statistiche di propensione di rischio incidono molto e fanno aumentare o abbassare il premio assicurativo. In particolare, i dati di cui le compagnie assicurative tengono conto sono:

  • persona fisica o persona giuridica. Se il conducente è una persona giuridica, i chilometri potrebbero essere di più rispetto a quelli della persona fisica e quindi il premio è più alto;
  • residenza, ovvero provincia, comune e CAP del conducente. Ad alcune zone è associato un rischio più elevato di incidenti e quindi il premio è più alto;
  • professione e nucleo familiare del conducente. Alcune professioni sono considerate maggiormente a rischio, così come chi ha figli minorenni è considerato meno esposto agli incidenti, perché dovrebbe avere uno stile di guida più prudente;
  • data di nascita e anno in cui si è conseguita la patente. I neopatentati e i conducenti al di sotto dei 25 anni di età sono considerati meno esperti e quindi maggiormente a rischio incidenti. Questo comporta un premio assicurativo più elevato.

Dati relativi alla storia assicurativa

Infine, per determinare l'ammontare del premio è determinante la storia assicurativa del conducente, ovvero la sua situazione assicurativa presente e passata. I fattori presi in considerazione sono:

  • data di decorrenza della polizza, cioè da quando a quando è valida l'assicurazione. In alcuni casi, pagando in anticipo la somma dovuta, senza aspettare la scadenza, può comportare degli sconti sul premio;
  • classe di merito, uno dei fattori più importanti per determinare il premio assicurativo. Le classi di merito sono in tutto 18, maggiore è la classe di merito, e quindi il rischio di avere incidenti, maggiore è l'importo del premio. La classe di partenza per i neopatentati è la 14esima;
  • attestato di rischio, dove è indicato lo storico degli ultimi 5 anni relativo al conducente. Vi sono indicati tutti i sinistri avuti in questo periodo di tempo, che incidono pesantemente sul costo della polizza. Ovviamente, maggiore è il numero di sinistri, maggiore sarà l'ammontare del premio;
  • numero e tipi di sinistri, che indica tutti i dettagli non solo su quanti sinistri il conducente ha avuto, ma anche sui danni riportati. Maggiori sono i danni causati, maggiore sarà il premio;
  • numero di auto del nucleo familiare. Se la famiglia possiede più di un'auto assicurata, di solito le compagnie assicurative offrono sconti sulle polizze.

Quanto aumenta dopo un sinistro?

L'incidente stradale con colpa è un fattore determinante, che incide molto sulla classe di merito e, di conseguenza, sul premio assicurativo. Il sinistro viene infatti segnalato sull'attestato di rischio, influenzandolo negativamente per i successivi 5 anni. Viene applicato il malus e l'assicurato perde due posizioni all'interno della classe di merito, con conseguente aumento della tariffa.

Non è possibile dire in senso assoluto quanto aumenta il premio dell'assicurazione RC Auto, perché nel calcolo vengono presi in considerazione anche gli altri elementi che abbiamo visto precedentemente. È importante tenere conto, però, che il malus scatta solo quando si supera il 51% di colpa complessiva nel corso dei 12 mesi.

Come fare un preventivo

Per scegliere la RC Auto più conveniente, è importante farsi fare dei preventivi da più di una compagnia assicurativa. Che decidiate di farvi fare un preventivo online o che preferiate rivolgervi direttamente a un agente assicurativo, vediamo quali documenti servono:

  • libretto del veicolo, dove sono indicati i dati tecnici, come l'alimentazione, la cilindrata e i kw, il modello dell'auto, il numero di targa, la data di acquisto e di immatricolazione (che non coincide nel caso delle auto usate);
  • attestato di rischio, dove è indicata la classe di merito universale (sigla CU) e tutti i dati relativi alla storia assicurativa, tra cui data di scadenza della polizza attuale ed eventuali sinistri avuti negli ultimi 5 anni;
  • documento di identità, con tutti i dati anagrafici.

In alcuni casi, è possibile fare un preventivo per la RC Auto solo con targa. Inserendo nel database delle compagnie assicurative il numero di targa, infatti, è possibile risalire a tutte le informazioni necessarie sul veicolo.

Quale RC Auto scegliere?

Per capire quale RC auto conviene, bisogna tenere conto di tutti gli elementi che abbiamo visto in precedenza, in particolare:

  • il massimale, ovvero la cifra massima che la compagnia assicurativa risarcisce in caso di sinistro. Come abbiamo visto, ci sono delle soglie minime garantite dalla legge, ma vi consigliamo di aumentare sempre un po' il massimale (l'ideale sarebbe raddoppiarlo), per essere maggiormente tutelati in caso di gravi incidenti, anche se questo comporta un aumento del premio;
  • la franchigia, che indica la somma che, in caso di incidente, è a carico dell'assicurato. La franchigia non è obbligatoria e in genere la sua presenza comporta un risparmio sul premio, ma attenzione: conviene solo ai guidatori esperti e molto prudenti, non ai neopatentati e a coloro che non hanno già dei sinistri nel loro storico assicurativo;
  • la durata, che può essere annuale o temporanea. Se si usa l'auto tutto l'anno, è assolutamente obbligatoria un'assicurazione annuale, mentre se la si usa solo in alcuni periodi, ad esempio durante le vacanze estive, è meglio stipulare un'assicurazione temporanea, valida solo nel periodo di utilizzo;
  • la formula di guida, che può essere libera, esclusiva o esperta. La formula libera è la più costosa, ma anche la più adatta quando l'auto viene guidata da più persone, tra cui conducenti poco esperti. Se l'auto, invece, viene guidata da più persone, ma tutte al di sopra dei 25 anni di età e con la patente da almeno due anni, conviene la formula esperta. La formula esclusiva è la più conveniente in termini economici, ma può essere scelta solo se si è certi che l'auto verrà guidata sempre solo da chi ha stipulato la polizza.
  • le garanzie accessorie, non obbligatorie, ma molto utili. Le garanzie furto e incendio, ad esempio, fanno aumentare leggermente il premio assicurativo, ma coprono da due eventi imprevedibili, che comporterebbero una notevole perdita economica in assenza di copertura assicurativa. Un'altra formula molto utile se si vuole essere completamente coperti, anche in caso di incidenti con colpa del conducente, è la kasko, che però è molto costosa.

In generale, è bene confrontare diverse assicurazioni e non basarsi solo sul premio per stabilire qual è la più conveniente, ma valutare anche, anzi soprattutto, quel premio quali coperture e garanzie offre.

Come risparmiare sulla RC Auto

Vediamo ora come ridurre il costo dell'assicurazione auto, scegliendo comunque una buona polizza. Anche se siete già assicurati, iniziate a farvi fare dei preventivi da altre compagnie e confrontate le diverse polizze, in modo da avere le idee chiare quando quella attuale sarà scaduta e potrete cambiarla. Gli elementi da valutare sono:

  • prezzo: scegliete il più basso a parità di garanzie e servizi offerti, leggendo attentamente i dettagli della polizza;
  • massimali: a parità di prezzo, confrontate i massimali. Meglio scegliere un premio leggermente maggiorato, ma con un massimale più alto di quello minimo garantito dalla legge;
  • franchigia, che apparentemente sembra rendere l'assicurazione più conveniente, ma che in realtà fa abbassare di poco il premio e lascia uno scoperto di alcune centinaia di euro in caso di incidente;
  • classe di merito: per i preventivi, inserite sempre la Classe di Merito Universale (indicata con la sigla CU), che è uguale per tutte le compagnie assicurative. Non confondetevi con la classe di merito interna, che è invece diversa per ogni compagnia;
  • garanzie accessorie: scegliete solo quelle davvero utili in base alle vostre esigenze. Ad esempio, è sempre bene aggiungere qualche euro in più per le garanzie furto e incendio, mentre la kasko conviene solo a chi ha un'auto molto costosa, che ha bisogno di copertura totale;
  • promozioni: prima di stipulare un contratto di assicurazione, informati su eventuali promozioni in corso. Alcune compagnie, ad esempio, offrono uno sconto a chi rinnova la polizza qualche giorno prima della scadenza o a chi paga con la carta di credito;
  • modalità di pagamento: alcune compagnie danno la possibilità di pagare l'assicurazione a rate, ma ciò comporta l'aumento del prezzo a causa degli interessi. Meglio, quindi, scegliere il pagamento annuale per risparmiare.

Dove costa meno l'assicurazione auto?

L'assicurazione auto va stipulata ovviamente nella regione e nella provincia di residenza. Purtroppo, i costi cambiano, e anche di molto, da regione a regione e da provincia a provincia. I calcoli delle compagnie assicurative si basano sulle probabilità di avere incidenti. Di conseguenza, nelle regioni dove la possibilità di avere incidenti è maggiore, il premio assicurativo è più alto.

Il bollettino IPER elaborato dall'IVASS e relativo al quarto trimestre 2017, ha confermato che nelle regioni del Sud i premi assicurativi medi sono più elevati rispetto a quelli delle regioni del Nord. La regione in cui le tariffe dell'RC auto sono più alte è la Campania, con un premio medio di 526,40 euro, mentre il premio più basso spetta alla Valle d’Aosta, dove la media è di 303,20 euro, quasi la metà rispetto alla Campania. Per quanto riguarda le provincie, le più penalizzate sono Napoli e Prato, mentre quelle dove si paga di meno sono Aosta e Oristano.

Ecco alcuni dati sulle tariffe RC auto per provincia (fonte IVASS):

  • Aosta 292,1 euro
  • Oristano 293,2 euro
  • Pordenone 302,9 euro
  • Campobasso 304,5 euro
  • Biella 309 euro
  • Massa-Carrara 512,9 euro
  • Pistoia 515,6 euro
  • Caserta 534,7 euro
  • Prato 598,7 euro
  • Napoli 618,6 euro

In alcuni paesi europei l'assicurazione auto ha costi nettamente inferiori. Ad esempio, l'RC Auto in Germania può arrivare a costare fino all'80% in meno rispetto all'Italia. Anche l'RC Auto in Slovenia è molto più vantaggiosa. Ma è possibile circolare in Italia con un'assicurazione estera? La risposta è sì, basta scegliere una compagnia assicurativa europea autorizzata a operare sul territorio Italiano dall'IVASS. I cittadini europei possono quindi stipulare polizze in tutti i paesi UE, con copertura valida in tutta l'UE.

Quali sono le agevolazioni per RC Auto

Per alcune categorie, come i neopatentati e i disabili, ci sono delle agevolazioni sull'RC auto e sull'acquisto dell'auto. Per quanto riguarda i neopatentati, la Legge Bersani (D.L. n. 7/2007) prevede un'interessante agevolazione sulla classe di merito: invece di partire dalla 14esima, è possibile beneficiare della classe di uno dei familiari conviventi. Bisogna, però, rispettare alcuni requisiti:

  • la polizza del familiare di cui si eredita la classe di merito deve essere attiva, non scaduta né sospesa;
  • la condivisione della classe di merito deve avvenire tra due soggetti fisici;
  • la polizza deve essere intestata un familiare convivente presente nello stato di famiglia del Comune di residenza;
  • il veicolo non deve essere stato precedentemente assicurato da uno dei due soggetti.

Le agevolazione per i disabili, invece, non riguardano il pagamento dell'RC auto, ma l'acquisto dell'auto. Grazie alla Legge 104/1992, i portatori di gravi handicap fisici o mentali, i soggetti con gravi limitazioni della capacità di deambulazione e coloro che hanno difficoltà visive o uditive possono usufruire dell'esenzione dal pagamento del bollo e dall'imposta provinciale di trascrizione, della detraibilità ai fini IRPEF delle spese sostenute per l'acquisto di un veicolo nuovo o usato, fino ad una soglia massima di 18.075,099 euro, e della detraibilità delle spese di straordinaria manutenzione entro quattro anni dall'acquisto del veicolo.

Nessun tipo di agevolazione sull'RC auto per i disoccupati, anzi, per loro il premio dell'assicurazione è più alto. Questo perché, come abbiamo visto, tra le variabili utilizzate dalle compagnie  per stabilire il premio dell'assicurazione auto c'è la professione dell'assicurato. Ad avere la tariffa più alta è la categoria dei disoccupati perché, secondo le compagnie assicurative, questi hanno più probabilità di incorrere in un incidente avendo più tempo libero a disposizione rispetto a chi passa gran parte del suo tempo a lavoro.

Come cambiare assicurazione

Cambiare assicurazione è molto semplice, basta aspettare che scada la vecchia e stipularne una nuova. Dal 1 gennaio 2013, infatti, la disdetta dell'RC auto non è più obbligatoria, grazie al Decreto Sviluppo Bis del 2012, che ha abolito il tacito rinnovo.

L'abolizione del tacito rinnovo è stata formalizzata poi dall'articolo 170-bis del codice normativo delle assicurazioni private, dove si legge anche che i contratti di assicurazione per responsabilità civile per veicoli a motore e natanti hanno un termine massimo di decorrenza pari a 12 mesi pena la nullità dello stesso.

Per cambiare assicurazione, una volta scaduta la precedente, non c'è bisogno di dare alcun preavviso, né disdetta, basta stipulare una nuova polizza. Ovviamente, per essere coperti, bisogna pagare la nuova polizza entro la data di scadenza della polizza in corso. Il nuovo contratto partirà automaticamente alla scadenza della vecchia assicurazione.

Come bloccare l'assicurazione auto

Come abbiamo visto, se non si usa l'auto tutto l'anno, l'ideale è scegliere un'assicurazione temporanea. Cosa si può fare, però, se si prevede di non usare l'auto per qualche mese e si è già stipulata un'assicurazione annuale? Ebbene, è possibile bloccare l'RC auto, mandando una specifica richiesta alla compagnia assicurativa. Ovviamente, per sospendere l'assicurazione, bisogna essere in regola con il pagamento.

Se si è in regola, tutto quello che bisogna fare è inviare alla compagnia assicurativa una lettera di richiesta di sospensione (di cui è possibile di solito scaricare il modulo sul sito della compagnia), tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o fax. Alla richiesta bisogna allegare le copie originali del certificato di assicurazione e la carta verde.

Normalmente, la sospensione della polizza decorre dalla mezzanotte della data di invio dei documenti, ma le tempistiche potrebbero variare da una compagnia all'altra, quindi è meglio anticiparsi di qualche giorno. Inoltre, è bene tenere presente che la sospensione viene concessa a discrezione della compagnia, in base alle condizioni contrattuali.

Vi ricordiamo che durante il periodo di sospensione l'auto non può circolare su strada e non può essere parcheggiata in zone pubbliche, ma solo in garage e parcheggi privati.

Come verificare la copertura RC Auto

Da ottobre 2015 non c'è più l'obbligo di esibire sul parabrezza dell'auto il tagliando della polizza per verificare la copertura assicurativa. Come si fa, allora, per controllare che l'RC auto sia valida? È molto semplice, basta andare su www.ilportaledellautomobilista.it, sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, inserire il tipo di veicolo e il numero di targa.

Anche se non è necessario esibire il tagliando, ricordate che bisogna sempre avere in auto la ricevuta della polizza, che in caso di sinistro va esibita alla controparte per fornire i dati necessari a compilare il Modulo Blu di constatazione amichevole.

Si può pagare l'RC Auto a rate?

Se fino a qualche anno fa era possibile pagare l'RC auto solo con frazionamento semestrale o in un'unica soluzione, oggi molte compagnie assicurative danno la possibilità di rateizzare il pagamento in più mensilità. Il sistema è lo stesso prestito finalizzato: il pagamento delle rate non viene fatto direttamente alla compagnia, ma a una società di crediti che opera per suo conto.

Per dirlo in modo più semplice, rateizzare il pagamento dell'RC auto è come chiedere un finanziamento per pagare la compagnia assicurativa. La compagnia, quindi, riceve il pagamento in un'unica soluzione attraverso la finanziaria, mentre quest'ultima incassa il denaro mensilmente dall'assicurato.

Come per qualsiasi finanziamento, il pagamento a rate viene approvato solo se si dispone entrate sicure e fisse, con busta paga e contratto di lavoro a tempo indeterminato. In caso di lavoro autonomo, è necessario fornire la dichiarazione dei redditi. Per rateizzare l'RC auto, di solito è richiesto il pagamento con rid bancario, cioè con addebito sul conto.

L'assicurazione RC auto è detraibile?

Purtroppo, la RC auto non è detraibile in sede di dichiarazione dei redditi. Le uniche spese detraibili sono quelle relative alla polizza per gli infortuni del conducente, che può essere aggiunta alla RCA obbligatoria. Fino al 2014 era possibile detrarre la parte di premio relativa al Servizio Sanitario Nazionale, per importi superiori ai 40 euro. Questa agevolazione è stata abrogata con il decreto numero 102 del 2013.

Al momento, si possono detrarre solo le spese che riguardano:

  • le assicurazioni contro il rischio di morte o di invalidità permanente, stipulate a partire dal 2001;
  • le assicurazioni sulla vita, stipulate entro il 31 dicembre 2000;
  • le assicurazioni per la tutela dal rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana.

Per queste tipologie di polizze, è prevista una detrazione del 19%.

Per ottenere la detrazione, se la dichiarazione dei redditi è fatta con il modello 730, la spesa della polizza va inserita nei righi da E8 a E12, con il codice 36 per le assicurazioni di rischio morte o invalidità permanente superiore al 5% e l'assicurazione vita contro gli infortuni, con il codice 37 per l'assicurazione contro il rischio di non autosufficienza e per assicurazione rischio morte o invalidità permanente. Se, invece, la dichiarazione è effettuata con il modello Redditi, bisogna inserire la spesa dell'assicurazione nei righi da RP8 a RP14.

RC Auto e fermo amministrativo, cosa succede?

Le auto con fermo amministrativo non sono autorizzate a circolare. Tuttavia, le compagnie assicurative non sono tenute a verificare che l'auto non sia sottoposta a fermo prima di stipulare un contratto. Di conseguenza, spetta all'assicurato garantire che l'auto non abbia il fermo amministrativo, come di solito è specificato nel contratto.

Se il fermo viene taciuto e si stipula ugualmente un contratto di assicurazione, in caso di incidente la compagnia non risarcirà il danno, perché la vettura non è autorizzata a circolare. Prima di stipulare qualsiasi polizza auto, quindi, è necessario rimuovere il fermo amministrativo.

RC Auto e decreto fiscale, cosa cambia?

Il 13 dicembre 2018 il decreto fiscale ha avuto l'approvazione della Camera ed è quindi arrivato il momento di informarsi su cosa ciò comporti, anche nell'ambito dell'assicurazione auto.

È previsto un inasprimento delle sanzioni per chi viene fermato alla guida di un veicolo non assicurato. L'importo della multa è raddoppiato e potrà superare i 3.000 euro. Inoltre, sono previsti il sequestro del mezzo fino a 45 giorni e la sospensione della patente fino a 60 giorni, qualora l'infrazione venisse commessa una seconda volta.

Rc Auto 2019: le ultime riforme

Con la nuova Legge di Bilancio 2019, il Governo ha intenzione di introdurre importanti riforme riguardo la RC Auto, che favorirebbero soprattutto gli automobilisti del Sud. L'obiettivo è quello di introdurre un'assicurazione RC Auto equa, con una tariffa unica per tutta l'Italia, che eliminerebbe l'attuale divario tra Nord e Sud.

Ciò comporterebbe un rincaro del premio per le regioni e le provincie che fino a ora hanno pagato meno, con notevoli vantaggi invece per chi ha pagato premi più alti. Secondo le previsioni del Sole24Ore, con la RC Auto a tariffa unica i maggiori rincari si avrebbero a Bolzano, Aosta, Cuneo, Pordenone, Udine, Vercelli, Belluno, Verbania, Trento, Novara, Sondrio, Viterbo e Imperia. Il calo maggiore, invece, si avrebbe a Napoli, Caserta e Reggio Calabria.

Al momento, non c'è alcuna certezza sulla tariffazione unica e si ipotizza anche una modifica del meccanismo bonus malus per rendere l'assicurazione più vantaggiosa per tutti.

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