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Assicurazioni online, oscurati oltre 220 siti che stipulavano polizze false

La Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Ivass – l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni -, ha oscurato oltre 220 siti che sottoscrivevano false polizze assicurative online truffando così gli ignari clienti: oltre all’oscuramento dei suddetti siti, inoltre, l’operazione ha portato ad identificare 74 persone fisiche e di eseguire perquisizioni nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili del reato di “esercizio abusivo dell’attività di intermediazione assicurativa e truffa aggravata”.
A cura di Matteo Vana
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Il web sembra essere diventato il luogo preferito per le truffe ai danni di automobilisti e non solo: la Guardia di Finanza, in collaborazione con l'Ivass – l'istituto per la vigilanza sulle assicurazioni -, ha oscurato oltre 220 siti che sottoscrivevano false polizze assicurative online raggirando così gli ignari clienti che, convinti di aver garantito la necessaria copertura assicurativa al proprio veicolo o alla propria abitazione, venivano raggirati.

Identificate anche 74 persone ritenute responsabili

Uno stratagemma che gli automobilisti più esperti conoscono bene, ma che non tutti sanno riconoscere. Il modus operando era sempre lo stesso usato già in passato: gran parte dei portali individuati ed utilizzati per trarre in inganno gli utenti che si imbattevano nei siti Internet, prevedeva l'utilizzo indebito dei loghi delle più note compagnie di assicurazione operanti in Italia e l'indicazione di un numero Rui (Registro Unico degli Intermediari assicurativi) contraffatto. L'operazione dei finanzieri, però, ha permesso di oscurare 222 siti che stipulavano polizze contraffatte portando così di identificare 74 persone fisiche e di eseguire perquisizioni nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili del reato di "esercizio abusivo dell'attività di intermediazione assicurativa e truffa aggravata".

Truffe, quelle delle false compagnie assicurative, che permette ai malviventi di guadagnare cifre esorbitanti: nel 2018, infatti, l'Ivass ha calcolato un giro d'affari di circa 3 milioni di euro l'anno e che coinvolge migliaia di veicoli. Un danno non solo per l'automobilista truffato, ma anche per le compagnie stesse o gli intermediari che, subendo il furto delle indennità, si ritrovano a pagare danni di reputazione verso i consumatori che perdono così fiducia verso la distribuzione assicurativa via internet. Proprio per questo l'ente di garanzia sulle assicurazioni raccomanda sempre di verificare – prima del pagamento del premio – che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati allo svolgimento dell’attività assicurativa attraverso la consultazione degli elenchi – disponibili sul sito Ivass – sia delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia sia del Registro unico degli intermediari assicurativi e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea, oltre avvisi relativi ai casi di contraffazione, società non autorizzate e siti internet non conformi alla disciplina sull'intermediazione.

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