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Audi costretta a richiamare 127mila vetture a causa del software illegale sulle emissioni

L’autorità tedesca dei trasporti ha scoperto che la casa di Ingolstadt ha usato sui motori V6 TDI un sotfware in grado di parzializzare il rilascio di emissioni nocive; sono 127mila i veicoli coinvolti che dovranno essere aggiornati.
A cura di Matteo Vana
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Va in scena l'ennesima puntata sul Dieselgate: dopo il coinvolgimento di Volkswagen e, in tempi più recenti, anche della Ford, stavolta tocca ad Audi recitare l'ennesima scena di uno scandalo che sembra non avere fine. L'autorità tedesca dei trasporti, la KBA, come riportato dalla Reuters, ha infatti ordinato alla casa di Ingolstadt il richiamo di 127.000 esemplari tra quelli che adottano motori V6 TDI a causa di un software per la gestione delle emissioni non conforme alle norme.

Coinvolti 127mila vetture che montano motori V6 TDI

La Kraftfahrt-Bundesamt, dopo dei controlli, avrebbe individuato all'interno dei propulsori diesel Euro 6 Audi un sistema elettronico in grado di parzializzare il rilascio di emissioni nocive, degli ossidi di azoto (NOx) in particolare, quando il motore viene fatto girare al banco. In condizioni di marcia ordinaria, al contrario, il software cesserebbe di funzionare. Le vetture interessate, di cui 77mila solo in Germania, sono A4, A5, A6, A7 e A8, oltre che i Suv Q5 e Q7. Stando a quanto riportato dal quotidiano Bild am Sonntag, l'autorità per i trasporti tedesca ha dato tempo ad Audi fino al 2 febbraio per rispondere su come intende aggiornare il software del veicolo per controllare le emissioni.

Dal canto suo, Audi ha già fatto sapere che i modelli in questione sono stati inclusi in un richiamo volontario che coinvolge circa 850.000 veicoli diesel con motori V6 e V8 TDI annunciato già lo scorso luglio. La casa tedesca, infatti, ha messo in atto un massiccio programma volontario di controllo sui propri motori, in collaborazione proprio con la KBA, al fine di isolare eventuali anomalie o irregolarità. Entro l'inizio di febbraio, però, sarà la stessa casa tedesca a far sapere alle autorità le soluzioni per risolvere il problema, procedendo poi, se queste saranno giudicate sufficienti, all'aggiornamento dei veicoli coinvolti. Lo scandalo Dieselgate non sembra ancora essere risolto e la conclusione alla vicenda sembra continuare a slittare.

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