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Auto Elettriche: Le Strategie di ricarica Renault

Renault sta sviluppando un suo sistema di ricarica che presto introdurrà nei paesi in cui verranno commercializzate le sue vetture.
A cura di Roberto Ferrari
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Al salone di Parigi moltissime le novità in fatto di mobilità ecosostenibile, la maggior parte della case automobilistiche hanno presentato i loro modelli elettrici o ad alimentazione ibrida che inizieranno a colonizzare il mercato nei prossimi anni.

Renault ha presentato dei modelli ad alimentazione elettrica ma ha tenuto a soffermarsi sulle strategie di ricarica presentando una sua personale interpretazione.

Il problema maggiore con le auto elettriche sono i tempi di ricarica, non basta fermarsi in un qualsiasi distributore e perdere quei cinque minuti, Renault sta pensando ad una triplice modalità di ricarica delle batterie al litio che alimentano i motori della gamma Z.E.

Una prima modalità, definita Standard, consente di ricaricare la vettura nel proprio box di casa o in apposite colonnine nei parcheggi delle aziende.

La seconda modalità, definita Rapida, consente di ricaricare la batteria in mezz’ora. C’è bisogno di un cavo di alimentazione molto più grande e sarà disponibile solo nelle colonnine pubbliche. Thierry Koskas di Renault avverte però: “E occorrerà non abusarne. Perché il rischio maggiore, quello che a lungo andare può pregiudicare la durata della batteria, è il suo surriscaldamento: nel sistema rapido, la temperatura della batteria aumenta di 10°. Anche se nella Fluence è previsto un sistema di raffreddamento a liquido che permette di mantenere la temperatura dell'accumulatore a livelli ottimali, questa non deve mai superare i 60°”.

La terza modalità si chiama Quickdrop e prevede la sostituzione della batteria o del materiale interno in appositi centri che Renault sta allestendo, per ora in Israele e Danimarca. Koskas a tal proposito ha specificato: “Per questa modalità stiamo studiando un metodo di pagamento a forfait mensile, che comprenda il noleggio della batteria e le spese di manutenzione. Potrebbe essere una scelta azzeccata per alcune categorie di automobilisti, come i conducenti dei taxi, che percorrono fino a 200 – 250 km al giorno”.

Roberto Ferrari

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