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Barrichello: “Volevo andare a trovare Schumacher, me l’hanno impedito”

Il pilota brasiliano ha raccontato di aver cercato di andare a trovare l’ex compagno di squadra, ma senza ottenere il permesso: “mi hanno detto che non avrebbe fatto bene né a me né a lui. Durante l’anestesia ho parlato di lui, abbiamo questo legame, è qualcosa di inconscio”.
A cura di Matteo Vana
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Poco si sa sulle condizioni di Michael Schumacher: il pilota più vincente nella storia della Formula 1 continua a lottare per riprendersi dal terribile incidente avuto 4 anni fa quando, insieme alla famiglia, stava sciando sulle nevi di Meribel. Una caduta che ha cambiato per sempre la vita dell'ex pilota Ferrari, assistito nella sua villa di Gand da un'equipe di medici specializzati che lo sorveglia 24 ore su 24.

Rubens Barrichello e Michael Schumacher ai tempi della Ferrari - Getty images
Rubens Barrichello e Michael Schumacher ai tempi della Ferrari – Getty images

Il rifiuto della famiglia alla richiesta del brasiliano

Da quel momento è caduto il più grande riserbo sulle sue condizioni con la famiglia che si è stretta intorno allo sfortunato campione tutelandone la privacy e diffondendo pochissime notizie sul suo stato di salute. Pochissimi gli amici fidati che vanno a trovarlo nella sua residenza come Jean Todt e Ross Brawn; tra coloro che avrebbero voluto fare visita al sette volte campione del mondo c'è anche Rubens Barrichello, ma al pilota brasiliano, come confessato ai microfoni di Globo, non è stato permesso di visitarlo.

Ho cercato di trovare un modo per visitarlo, ma mi hanno detto che non avrebbe fatto bene né a me né a lui – sono state le sue parole – quindi non ho alcuna notizia. Durante l'anestesia del mio intervento il medico che mi ha operato mi ha detto che ho parlato di lui; abbiamo questo legame, è qualcosa di inconscio.

Barrichello e Schumacher hanno condiviso insieme l'esperienza in Ferrari tra il 2000 e il 2005, il periodo d'oro del Cavallino in Formula conciso con la conquista di 5 titoli costruttori. Un rapporto, quello tra i due, molto stretto nonostante qualche scintilla per vicende legate alla pista ma anche tanto affetto come dimostrato da Schumacher stesso che, nel controverso GP d'Austria 2002, consegnò la coppa del vincitore al brasiliano che lo aveva fatto passare proprio sulla linea del traguardo suscitando numerose polemiche. La famiglia del tedesco continua a mantenere la privacy sulle condizioni di salute; l'ultimo messaggio è stato affidato alla sua storica portavoce, Sabine Kehm, che ha ringraziato tutti i fan per la vicinanza mostrata al campione senza però rivelare se ci sono stati progressi nella lotta intrapresa dall'ex ferrarista.

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