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Blocchi del traffico, nel mirino anche i diesel Euro 4: l’auto a gasolio conviene ancora?

Le auto diesel, nei prossimi anni, sembrano destinate a una drastica riduzione: tante le città che hanno messo al bando le vetture alimentate a gasolio mentre i blocchi del traffico continuano a colpire questa tipologia di veicoli. Il diesel sembra ormai avere i giorni contati, ma esistono anche valide alternative.
A cura di Matteo Vana
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Restare imbottigliati nel traffico può risultare molto stressante.

Quella contro le auto diesel è una vera e propria crociata: partita con lo scoppio dello scandalo Dieselgate, i veicoli alimentati a gasolio hanno progressivamente iniziato a perdere terreno riscontrando sempre meno consensi tra il pubblico, limitati dalle norme antinquinamento dell'Europa e ormai quasi abbandonati dai grandi costruttori, più propensi a sviluppare motori a zero impatto ambientale. L'ultima in ordine di tempo a vietare la circolazione delle vetture diesel è stata Milano che ha stabilito come anche gli Euro 4 non possano più girare per la città a causa del livello di smog raggiunto.

Le auto a gasolio nel mirino

Sono sempre di più le città che stanno mettendo al bando le auto a gasolio: Parigi, Londra, Francoforte sono solo alcuni dei centri urbani che, nei prossimi anni, hanno intenzione di dire addio al diesel. Una situazione che interessa da vicino gli automobilisti che, nel giro di qualche anno, potrebbero ritrovarsi a guidare una vettura impossibilitata a circolare sulla maggior parte del territorio europeo. L'andamento delle auto diesel sul mercato parla di un calo, seppur non così significativo come ci si potrebbe aspettare: nei primi due mesi del 2018 le auto a gasolio immatricolate in Italia sono il 55,8% delle vendite, nel 2017 erano il 56,4. Un flessione, seppur leggera, che fa riflettere sulla convenienza di acquistare una vettura con motorizzazione diesel. Un'auto Euro 6 – le ultime prodotte – ha davanti ancora circa 5 o 6 anni per poter circolare liberamente, ma solo in caso di grande percorrenza il diesel continua ad essere conveniente, a patto di rischiare un deprezzamento importante all'atto dell'eventuale rivendita.

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Le alternative al diesel

Particolarmente importante, in questo caso, diventa la classe alla quale appartiene il veicolo, soprattutto se usato. E' bene, infatti, riconoscere a quale categoria appartiene la vettura in questione; quelle Euro 6, ad esempio, potranno circolare anche in città per parecchi anni mentre Euro 4 ed Euro 5 subiranno, come già successo, dei blocchi. Esistono, però, anche dei metodi alternativi per non spendere una fortuna in carburante ed aggirare le limitazioni imposte dalle autorità: uno di questi è certamente puntare sul GPL che può vantare un costo ridotto al distributore e una buona resa motoristica, ma che ha di contro il divieto di parcheggio nei garage interrati oltre al -1, la bombola da sostituire ogni 10 anni e l'impossibilità del self-service. Un'altra soluzione alternativa è rappresentata dal metano, che viene venduto al kg e rende di più rispetto alla benzina, ma richiede una manutenzione più importante con la sostituzione delle bombole che dovrebbe avvenire ogni 5 anni massimo. L'ideale, in questo senso, sarebbe puntare su una vettura a zero emissioni, ibrida o magari totalmente elettrica, ma a frenare gli automobilisti sono spesso i prezzi – ancora troppo alti rispetto alle auto tradizionali – e la difficoltà di ricarica.

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