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Bollo auto a consumo: come potrebbe funzionare il bonus e malus

La novità potrebbe comportare importanti differenze sul calcolo del bollo auto, andando a tenere conto del consumo e, quindi, dell’inquinamento prodotto.
A cura di Valeria Aiello
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Bollo auto non più tassa di possesso ma al consumo. La volontà di legare l’importo della tassa automobilistica al consumo di carburante potrebbe comportare importanti differenze per le tasche degli italiani. Al momento, quella della riforma del bollo auto, è soltanto una proposta che, qualora passasse, cambierà il criterio con cui si calcola il bollo auto, non tenendo più conto della potenza e della classe ambientale del veicolo, bensì del consumo di carburante e, quindi, dell'inquinamento prodotto.

Come potrebbe funzionare il bonus e malus

Questa una delle ipotesi che potrebbe trovare spazio nella misura annunciata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa con cui verrà promosso l’aggiornamento delle tasse automobilistiche utilizzando il criterio del “bonus e malus”. Incentivi ma anche penalizzazioni, dunque, per chi consuma e inquina di più. Il bollo auto potrebbe tradursi in una tassa il cui principio sarà quello del “più consumi e più paghi”, un tributo calcolato sul consumo di carburante e in base la quantità di emissioni prodotte da ciascun veicolo.

Se la tassa sarà indiretta, il calcolo del bollo potrebbe basarsi sulla quantità di CO2 prodotta, moltiplicando ad esempio un fattore ai g/km di Co2 indicati sulla carta di circolazione della vettura. Nel caso, invece, di una tassazione diretta, potrebbe essere considerata l’introduzione di dispositivi in grado di misurare i km percorsi o, in alternativa, di un’extra accisa da applicare al carburante erogato. Un calcolo, quest’ultimo, che andrebbe a colpire chi percorre più chilometri e, in particolare, chi guida i veicoli più inquinanti, inclusi i diesel Euro3 e pre-Euro3, sempre meno graditi in Italia e in Europa.

Al momento, l’ipotesi più probabile è che il Ministero si orienti sul primo modello, come auspicato anche dal Parlamento Ue, al lavoro sull’introduzione di una tassa unica, calcolata in base all’inquinamento e ai chilometri percorsi, per cui potrebbe essere necessaria l’installazione una sorta di “scatola nera” per registrare e certificare la percorrenza. Una misura che potrebbe arrivare nel 2023 per i mezzi pesanti e venire estesa dal 2026 a motocicli e autovetture, introducendo una tassa di circolazione uguale in tutti gli Stati membri. L’iter di approvazione della legge è agli inizi e si inserisce nel programma che ha già portato all’introduzione del Telepass unico europeo, e non da ultimo, il compromesso raggiunto dai Governi sul taglio, entro il 2030, del 35% delle emissioni di Co2.

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