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Briatore attacca Vettel e la Ferrari: “Troppi errori, Seb ossessionato dalla vittoria in gara”

L’ex manager della Renault: “Vettel è stato il primo nemico di se stesso. Ha commesso molti errori, così come il team. Bisognerebbe spiegargli che la gara è su 53 giri, non uno; l’importante per vincere un mondiale è andare a punti. Se cerchi sempre lo scontro con uno come Hamilton alla fine esci sconfitto”
A cura di Matteo Vana
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Flavio Briatore - LaPresse
Flavio Briatore – LaPresse

Il mondiale 2018 di Formula 1 ha ormai emesso il proprio verdetto: seppur la matematica tiene in vita le speranze di Sebastian Vettel, i 67 punti di ritardo dal leader Lewis Hamilton regalano, di fatto, il quinto titolo iridato al campione della Mercedes che già ad Austin, nella prossima gara, potrebbe laurearsi ufficialmente campione del mondo. Una stagione, quella vissuta dal tedesco, agrodolce con una prima parte in cui ha dimostrato di poter lottare alla pari con le Frecce d'argento e una seconda parte in cui ha subito cocenti sconfitte che lo hanno fatto affondare vanificando il tentativo di rincorsa.

L'ex manager contro Vettel

Una serie di errori – uniti alla mancanza di competitività della Ferrari che paga scelte rivedibili – non hanno permesso al pilota del Cavallino di giocarsi le proprie chance vedendo aumentare il divario fino ai 67 punti attuali, quasi impossibile da recuperare con sole 4 gare a disposizione. Vettel è stato accusato da più parti di non essere stato all'altezza con Flavio Briatore, ex manager della Renault, che ha attaccato senza mezze misure il campione tedesco.

Vettel è stato il primo nemico di se stesso; finirà secondo e sta sempre in una linea sottile tra l’essere il vincitore e il primo dei perdenti. Ritengo che abbia commessi molti errori quest’anno, soprattutto nella prima parte di stagione. Bisognerebbe spiegargli che la gara è su 53 giri, non uno. Il suo incidente di Monza non ha avuto davvero senso. Sai di avere la macchina migliore, freni e stai dietro. Hai altri 50 giri per recuperare, se invece finisci fuori, ne hai zero per farlo – ha dichiarato in "Beyond the Victory", il programma in podcast sul web di Nico Rosberg -. Se vuoi conquistare dei campionati, puntare solo a vincere le gare non funziona, bisogna anche accontentarsi di secondi e terzi posti. L’importante è andare a punti; lo stress dei piloti è enorme, ma bisogna saper scendere in pista e riuscire a rimanerci, è così che si vincono i mondiali.

L'attacco alla Ferrari

Secondo l'ex manager della Renault, capace di vincere il mondiale con Fernando Alonso, la responsabilità del mondiale ormai praticamente sfumato, non è solo di Vettel, ma anche della scuderia, ancora non all'altezza di competere per un obiettivo importante come il campionato di Formula 1: "Nelle ultime 3 o 4 gare il team ha compiuto errori di strategia che è difficile comprendere, ci sono campionati che si vincono gestendoli. A un certo punto Hamilton si è dimostrato più veloce, ma se cerchi sempre lo scontro diretto contro uno come Lewis, alla fine esci sconfitto. È qualcosa che ho già vissuto in passato con Alonso. Quando lotti per il campionato, vivi un livello di stress incredibile, la ricetta è riuscire a domarlo" ha concluso. Una lezione, quella ricevuta dalla scuderia di Maranello, che servirà per il futuro: con il 2018 ormai in archivio, gli sforzi si dovranno concentrare sulla prossima stagione quando non saranno più concessi errori.

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