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Cadalora, l’ex coach di Rossi: “Valentino non può fare quello che faceva a 20 anni”

L’ex coach del pesarese ha parlato della difficile situazione al box del 46: “Manca una vera guida tecnica. La Yamaha si è persa ma non è bastato correre ai ripari. Lorenzo? In Honda non capiscono neanche cosa dice”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e Luca Cadalora / Twitter
Valentino Rossi e Luca Cadalora / Twitter

La situazione in Yamaha non è delle migliori. Da inizio stagione Valentino Rossi e Maverick Vinales hanno raccolto soltanto cinque podi, inclusa la vittoria di Vinales in Olanda, seconda in due stagioni per lo spagnolo e terza in due anni per la Yamaha dall’ultima vittoria di Rossi, sempre ad Assen, nel 2017. Questo 2019 sembrava iniziato discretamente per Valentino, con due secondi posti, in Argentina e negli Stati Uniti, ma i tre ritiri consecutivi, al Mugello, Barcellona e Assen, hanno ancor più opacizzato una stagione che si è rivelata tutt’altro brillante.

"Valentino non può fare quello che faceva a 20 anni"

Luca Cadalora è una delle persone che conosce meglio Valentino Rossi. Per tre stagioni coach del pesarese, dal 2016 alla fine del 2018, Cadalora si sta godendo insieme alla famiglia la prima estate lontano dalle piste del Mondiale senza però perdere i contatti con la Yamaha. "Li sento spesso – dice in un’intervista a Moto.it  e mi hanno anche chiesto di andare a Misano per seguire i test”.

Senza vincoli di riservatezza (“Ne parlo liberamente”) Cadalora ha analizzato la situazione e i problemi che affliggono il box del 46. “Sembra che manchi una guida vera, una guida tecnica. I giapponesi sono bravi, ma i passaggi delle informazioni dalla pista alla casa madre sono sempre faticosi. Da quello che ho potuto vedere in tivù, a Brno lunedì non hanno ancora portato niente di radicalmente nuovo: quando si modifica il sottosella significa semplicemente che si è spostata la sistemazione delle cose, tipo centralina ecc. Niente di più. Però ho visto anche le pedane leggermente spostate… chissà!

La Yamaha si è persa un po’, questa è la verità. I motori più potenti si sono rivelati anche i meno guidabili, la moto non si guidava più e correre ai ripari non è bastato. Valentino? Naturalmente non si può chiedere a un pilota di quarant’anni di fare quello che faceva a venti”.

Il discorso si è quindi spostato sul pilota di 20 anni, il francese della Yamaha satellite Fabio Quartararo (“Al Mugello mi ha fatto molta impressione, è un pilota che può vincere da una domenica all'altra, ha una bella guida dolce, non una guida fisica come quella di Vinales”) soffermandosi su Marc Marquez (“Fa paura, guida una moto che è fatta solo per lui”) e anche le difficoltà di Jorge Lorenzo con la Honda. “Non molla – ritiene Cadalora – ci proverà, ma è durissima. Perché in Ducati aveva trovato Dall'Igna che lo conosceva bene, lo aveva voluto, lo ascoltava e lo capiva. In Honda temo che non sappiano neanche cosa sta dicendo. E nulla cambierà fino a che non ci sarà qualcuno che crede in lui, come accadde a me in Yamaha, con la moto che vinceva con Rainey e che io non potevo neanche guidare. Ad ogni modo spero proprio che Lorenzo riesca a recuperare, perché è l'unico che può dare fastidio a Marquez e rendere le gare più belle”.

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