Camilleri: “In Bahrain andrà meglio che a Melbourne. Mick Schumacher? Valutiamo il potenziale”
La Ferrari, nel GP del Bahrain, vuole dimostrare che quella dell'Australia è stata solo una gara storta: i due piloti della Rossa, costretti a correre in difesa sul tracciato di Melbourne e finiti ai piedi del podio, sono pronti alla riscossa consapevoli che, un'altra doppietta Mercedes, complicherebbe molto la rincorsa al vertice nonostante una stagione appena iniziata.
Camilleri crede nella riscossa Ferrari
Dopo la tempesta australiana, però, sembra essere tornato il sereno con le due SF90 a comandare la prima sessione di prove libere; a confermare che la maggior parte dei problemi accusati in Australia sono stati risolti ci ha pensato anche l'Amministratore Delegato della Ferrari, Louis Camilleri, presente sul tracciato del Bahrain per spingere la squadra al primo successo stagionale.
Nel team sono tutti sereni, è questa la nostra forza. Abbiamo capito la maggior parte dei problemi avuti in Australia e spero che questo weekend andrà meglio. In Ferrari abbiamo sempre la sensazione di dimostrare qualcosa, penso che sarà importante migliorare di gara in gara. Gli altri sono forti, ma noi siamo positivi; nel passato c'era troppa pressione, dobbiamo vincere insieme e perdere insieme. Così deve essere nel futuro – sono state le sue parole ai microfoni di Sky -. Mick Schumacher? Vogliamo capire il suo potenziale. Ha già dimostrato di essere forte, fa parte della famiglia da quando è nato. Facciamogli fare un passo dopo l'altro.
Una presenza, quella dell'Amministratore Delegato del Cavallino, che servirà a spingere tutti verso il traguardo sperato, ossia quella vittoria che permetterebbe alla scuderia italiana di portarsi in scia alla Mercedes, capace di mettere a referto una doppietta già nel primo appuntamento della stagione. Sarà una gara particolare per gli uomini della Ferrari, pronti a mandare in archivio la prima gara dell'anno e lanciarsi, magari con una vittoria, verso una stagione che potrebbe essere quella giusta per interrompere un digiuno da titolo sempre più lungo.