Carlin Dunne, ecco chi era il pilota morto alla Pikes Peak
Una tragedia difficile da spiegare quella capitata a Carlin Dunne, pilota Ducati che nel corso della Pikes Peak – la tradizionale corsa in salita che si svolge ogni anno negli Stati Uniti – è finito fuori strada perdendo la vita; a poco sono valsi i tentativi dei soccorritori di rianimare lo statunitense, caduto a pochi metri dal traguardo forse a causa di un dosso presente sull'asfalto.
Chi era Carlin Dunne, il veterano della Pikes Peak
Carlin Dunne era uno dei volti più noti agli appassionati della Pikes Peak: l'americano, infatti, aveva già vinto 4 edizioni della celebre corsa a stelle e strisce diventando uno dei veterani della cronoscalata più famosa del mondo. Figlio d'arte, con il padre che prese parte al Tourist Trophy all'isola di Man, la sua vita è stata dedicata al motociclismo: dalla prima volta in sella, all'età di 9 anni, Dunne era riuscito a vincere diverse corse internazionali passando dalla salita di Pikes Peak al deserto di Baja anche se è stata proprio la cronoscalata del Colorado a renderlo famoso grazie alle quattro vittorie e ai record messi a segno. Nel 2012, infatti, con il tracciato completamente asfaltato e in sella a una Multistrada, Dunne vinse con un tempo sotto i 10 minuti fermando il cronometro a 9:52.819 mentre l'anno dopo, su una moto elettrica, sfiorò l'impresa di scendere sotto i 10 minuti fermando il cronometro sul 10:00.964. Anche quest'anno stava per mettere a segno l'ennesimo record – aveva fatto segnare i migliori parziali nei primi 3 settori -, ma il destino è stato più forte.
Pikes Peak, la cronoscalata più famosa del mondo
La Pikes Peak rappresenta una delle corse più conosciute al mondo: nata nel 1916, quando è stata ultimata la strada che sale in cima ossia la Pikes Peak Highway, è diventata in fretta una vera e propria sfida per tutti gli appassionati del mondo dei motori. La montagna dalla quale prende il nome è alta 4.301 metri, il traguardo è posto un metro più sotto con la partenza fissata a 2.862 metri e una pendenza media del 7%. Un dislivello importante che fa sì che pressione, temperatura e meteo cambino in maniera importate all'interno della gara stessa costringendo i piloti ad affrontare diverse situazioni. Il percorso, in gran parte privo di protezioni, è formato da 156 curve per una distanza di 19,99 km; per diverse edizioni si è corso su una superficie mista mentre dal 1998 è stato asfaltato fino al 2012, anno in cui l'operazione è stata completata su ogni sezione del tracciato.