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Carlos Ghosn fugge in Libano dalle accuse di frode

L’ex magnate di Renault e Nissan ha lasciato il Giappone nonostante l’obbligo di residenza a Tokyo in attesa del processo a suo carico per frode industriale e fiscale. Avrebbe lasciato il Paese nascosto in una custodia per strumenti musicali.
A cura di Valeria Aiello
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Carlos Ghosn, 65 anni / Getty
Carlos Ghosn, 65 anni / Getty

Nuovo clamoroso capitolo nella vicenda che vede protagonista Carlos Ghosn. L’ex magnate di Renault-Nissan ha lasciato il Giappone per fuggire in Libano nonostante l’obbligo di residenza a Tokyo concessa in seguito alle accuse di abuso di fiducia, false dichiarazioni fiscali e appropriazione indebita di fondi aziendali che avevano portato anche alla sua incarcerazione dopo il mandato di arresto emanato dalla Procura di Tokyo.

Ghosn fugge in Libano dalle accuse di frode

A Ghosn, 65 anni, erano stati concessi gli arresti domiciliari a Tokyo in attesa del processo che dovrebbe affrontare nell’aprile del 2020, ed era stato costretto a consegnare i suoi tre passaporti (francese, libanese e brasiliano) con il conseguente divieto di viaggiare all’estero. Non è chiaro il modo in cui sia riuscito a lasciare il Giappone dove era sotto sorveglianza, forse nascosto in una custodia di strumenti musicali, ma stando a quanto riportato dal Financial Times, sarebbe atterrato all’aeroporto internazionale di Beirut, Rafic al-Hariri, nella tarda serata di domenica, entrando nel Paese con un’identità differente.

La notizia del suo espatrio è divenuta pubblica attraverso una sua dichiarazione, resa nota dai suoi legali. “Adesso sono in Libano – recita la nota di Ghosn – e non sarò più tenuto in ostaggio da un sistema giudiziario giapponese truccato in cui si presume la colpa, la discriminazione dilagante e vengono negati i diritti umani di base, in flagrante disprezzo degli obblighi legali del Giappone ai sensi del diritto internazionale e dei trattati che è vincolato a sostenere”. In una dichiarazione alla stampa, l’avvocato di Ghosn in Giappone, Junichiro Hironaka, si è detto “stupito” e “completamente interdetto” dalla decisione del suo cliente di recarsi in Libano, negando di aver avuto contatti telefonici con l’ex numero uno di Nissan-Renault, che attualmente si troverebbe a Beirut. Il Giappone non ha trattati di estradizione con il Libano. Il pubblico ministero che ha accusato Ghosn ha chiesto alla corte distrettuale di Tokyo di revocare la libertà vigilata che era stata concessa all’ex tycoon.

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