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Caro benzina: Ferderconsumatori propone il consumo critico

Secondo i dati forniti da Federconsumatori il prezzo della benzina dovrebbe diminuire di 7-8 centesimi, invece il ritocco è verso l’alto.
A cura di Eugenio Tinto
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Occorre fare un po’ chiarezza su come si assestano i prezzi della benzina ai distribuzione, perché mentre il prezzo del petrolio scende il costo della benzina sale verso l’alto?  Secondo Federconsumatori, le cose stanno così: il prezzo del petrolio è sceso del 13% e invece di trovare prezzi ai distributori contratti di circa 7-8 centesimi, i consumatori pagano continuamente 1,40 euro al litro per fare il pieno.

Per comprendere la vicenda è bene prendere in considerazione il parere  dell’Unione Petrolifera: “L'ottusità di alcune associazioni di consumatori è ormai senza limiti, impermeabile a qualsiasi evidenza numerica. Come si fa a continuare a sostenere che ad un calo del 10% del prezzo del greggio debba corrispondere un'analoga riduzione dei prezzi alla pompa quando circa il 60% è rappresentato da tasse? I veri numeri dicono altro ma questo non sembra interessare. Negli ultimi 15 giorni le quotazioni internazionali della benzina sono infatti diminuite di 5 millesimi euro/litro contro i 6 millesimi del prezzo interno al netto delle tasse, mentre il prezzo del gasolio è rimasto sostanzialmente immutato. Tralasciando gli auspici giustizialisti di Federconsumatori, forse è giunto il momento di chiedere anche a loro conto del modo sgangherato in cui impiegano i fondi che ricevono dallo Stato in assenza di qualsiasi criterio di trasparenza nella gestione degli stessi, prevista tra l'altro dalla legge”.

Ma quali sono gli “auspici giustizialisti” di cui parla la Unione Petrolifera riguardo alla Federconsumatori? “Istituire la Commissione istituzionale di controllo sul fenomeno della doppia velocità e di realizzare al più presto i punti sottoscritti nel protocollo con i petrolieri. Se la richiesta continuerà a non essere ascoltata, si vuole lanciare una forma di boicottaggio, per periodi di almeno 15 giorni, dei singoli marchi di benzina, naturalmente a rotazione, e non uno sciopero generale del consumo dei carburanti, cosa del tutto improponibile”.

Eugenio Tinto

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