273 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Casey Stoner: “Non torno in MotoGP, troppo stress”

L’asso australiano esordisce alla 8 Ore di Suzuka: “È sempre stato un mio desiderio. La Honda e Marquez? So cosa non va ma non lo posso dire”.
A cura di Valeria Aiello
273 CONDIVISIONI
Immagine

La vacanza italiana di Casey Stoner passa per Brembate di Sopra, dove il due volte iridato del Mondiale ha presentato il nuovo casco che utilizzerà alla 8 Ore di Suzuka, a due anni e mezzo dal ritiro dalle competizioni. Preso d’assedio dai fan e dalla stampa, Stoner ha mostrato il nuovo X-802RR Carbon Fitting, realizzato con uno speciale rivestimento in fibra di carbonio, e ha risposto alle tante domande sul suo passato, presente e futuro. Introdotto da Alberto Vergani, presidente di Nolan Group, Stoner è arrivato in gran forma e sorridente, mettendo subito in chiaro un aspetto.

Il ritorno in MotoGP – “Non ho intenzione di tornare in MotoGP, sono felice della decisione che ho preso. Le gare non mi mancano, le sole cose che mi mancano sono l’emozione del giro veloce in qualifica e le persone. Ma la pressione della gara quella no, quando vado a un Gp vedo lo stress sulle loro facce il giorno della gara. Sono felice di poter gestire il mio tempo, di stare con la mia famiglia, di andare a pescare e avere più tempo per farlo, non lascerei tutto questo per tornare”.

La mancata sostituzione di Pedrosa – “Aver chiesto di sostituire Dani non significa che io voglia fare una wild card o tornare a correre in MotoGP” dice Stoner. “Era qualcosa che volevo fare per Dani in Texas e Argentina, due piste che non conosco, ma sarebbe stato solo per un paio di gare. Un’intera stagione è diverso., Honda ha fatto le sue valutazioni e a me non resta che accettare la decisione che è stata presa ma questo non cambierà i rapporti con la Honda”.

Il casco al chiodo – Stoner ha rivelato quando è maturata la sua decisione di appendere il casco al chiodo. “Il lunedì dopo il Gp di Le Mans 2012 scrissi una lettera a Nakamoto, ed è stato il primo a sapere la mia decisione. Credo sia stata la scelta migliore, ne avevo abbastanza. Non ho nessun rimpanto, sarebbe stato bello finire da campione del mondo ma troppi errori, ecco quello è un rimpianto”.

Mondiale 2015 e la crisi Marquez-Honda – “La Ducati stanno crescendo e cresceranno ancora, il prossimo weekend a Barcellona sarà interessante”. Sul miglior pilota ora in MotoGP: “Dovrei dire Valentino perché è il leader della classifica ma Marquez ha fatto due grandi stagioni. Non mi aspettavo dominasse anche quest’anno ma neanche che faticasse così” Sui problemi in Honda, invece, no la racconta tutta. “Non posso dirlo, che però c’è qualcosa che non va me ne ero accorto in Malesia”.

La 8 Ore di Suzuka – “È sempre stato un mio desiderio partecipare, in passato non sarei riuscito a prepararla correndo in MotoGP. Chi l’ha fatta mi ha detto che è estenuante fisicamente, di buono c’è che la moto è una Superbike, meno fisica da guidare di una MotoGP. E poi è anche una gara di strategia, conta la costanza, scegliere e mantenere il giusto passo, non i sorpassi o le staccate al limite. Sarà un’esperienza completamente nuova e una bella sfida”.

273 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views