Caso batterie Ferrari, per la FIA non c’è nessuna irregolarità
Sospetti e accuse, la Formula 1 non è solo sorpassi e velocità: nella storia del mondiale, infatti, è spesso accaduto che team in lotta per il titolo si lanciassero a vicenda accuse sulla presunta irregolarità della vettura avversaria. La stagione 2018 non fa di certo eccezione tanto che, dopo il sollecito da parte di Mercedes, la Federazione aveva deciso di analizzare nel dettaglio la Ferrari, accusata di riuscire, attraverso un sistema piuttosto complesso che riguardava le batterie, ad accumulare energia extra da poter spendere in qualifica.
Le vettura del Cavallino è regolare
Il caso era nato in Azerbaijan quando il direttore tecnico della Mercedes, James Allison, aveva segnalato a Charlie Whiting, direttore di gara della Formula 1, i propri dei dubbi sulle prestazioni in qualifica delle Rosse non riuscendo a spiegarsi il motivo per il quale la SF71H fosse così veloce. La FIA, a quel punto, aveva aperto un indagine per scoprire se la vettura del Cavallino fosse fuori dalle regole imposte: a Monaco, però, è arrivato il verdetto che ha stabilito come entrambe le Ferrari siano assolutamente legali. Una vicenda, quella che ha visto protagoniste le due scuderie in lotta per il titolo, che potrebbe lasciare strascichi nella lotta al titolo: nell'area motori della casa della Stella, infatti, è arrivato da non molto Lorenzo Sassi, ex motorista Ferrari, tagliato dalla scuderia italiana nella scorsa stagione. Il sospetto è che in Mercedes abbiano cercato ogni appiglio per far pressione sulla Federazione è forte e questo potrebbe incrinare i rapporti tra i due team, uniti nella battaglia contro le nuove regole per il 2021.
Il chiarimento della Federazione
La Ferrari, dal canto suo, si è sempre mostrata collaborativa con la Federazione tanto che anche Charlie Whiting, in una dichiarazione alla Reuters, lo ha confermato: "Ci sono alcune cose nei dati che non siamo riusciti a spiegarci: le abbiamo esaminate con la Ferrari e ci hanno fornito delle spiegazioni che all'inizio non erano particolarmente convincenti. E, allora, abbiamo voluto andare fino in fondo alla questione e in Spagna hanno preso alcune misure per essere certi che avessimo capito meglio e che potessero essere soddisfatte le nostre richieste. Probabilmente chiederemo alla Ferrari di implementare un nuovo hardware nelle prossime gare, per rendere più facile il monitoraggio, ma qui a Monaco disponiamo di un sistema che ci consente di stabilire cosa sta succedendo senza l’ausilio di un sensore aggiuntivo" ha affermato.