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Crutchlow approfitta del caos. Miller 4°, ma vincitore ‘morale’. Marquez: ma che combini?

Nel GP d’Argentina condizionato da pioggia, partenza ritardata e pioggia, i grandi protagonisti sono stati Crutchlow (che prende vittoria e testa del Mondiale), Zarco e Rins. Solo quarto Jack Miller che rimane però il vincitore morale della gara. Marquez per rimontare dal fondo del gruppo in cui era finito dopo una penalità inflitagli per un suo errore è protagonista di numerose entrate oltre il limite consentito dal regolamento (una di queste fa fuori Valentino Rossi).
A cura di Michele Mazzeo
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Al termine di una gara in cui la pioggia, la scelta delle gomme e le penalità, hanno condizionato parecchio lo svolgimento e il risultato finale, sul circuito di Termas de Rio Hondo è il britannico Cal Crutchlow a trionfare, mettendosi alle spalle Johann Zarco e Alex Rins, rispettivamente secondo e terzo. Solo quarto il grande protagonista del week end su Jack Miller. Mai nel vivo della gara i migliori con Marquez che commette tanti errori e manda in fumo una buona rimonta (costellata comunque da infrazioni) con alcune entrate oltre il limite del regolamento. Una su tutte: quella che ha fatto finire la gara di Valentino Rossi. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio d'Argentina, così come altrettanti quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco il meglio e il peggio della gara argentina della MotoGP.

Top, chi può sorridere e perché

Miller è il vincitore morale

Senza ombra di dubbio il grande protagonista di questo GP d'Argentina non è stato il vincitore della gara ma l'australiano Jack Miller. Dopo aver conquistato la pole position al sabato, il pilota del team Pramac è l'unico ad azzeccare le gomme giuste con cui partire (ma viene penalizzato dallo slittamento delle operazioni di partenza e la possibilità, con una penalità quasi irrisoria, di cambiare le gomme scelte), poi anche in gara mette tutta la sua rabbia e riesce a stare in testa (sfruttando la giusta penalità inflitta a Marquez) per buona parte della gara. Un errore a sei giri dal termine gli fa perdere tre posizioni. Chiuderà 4°, ma è certamente il vincitore morale di questo GP (per quel che vale).

Rins: un podio che vale oro

Aveva fatto una grande gara anche nell'esordio stagionale in Qatar finendo però fuori gara per una scivolata quando si trovava nelle prime posizioni, ma in Australia Alex Rins è riuscito nettamente a fare meglio lottandosi la vittoria per quasi tutta la gara con Jack Miller con una serie di sorpassi e controsorpassi da brivido. Lo spagnolo della Suzuki alla fine si deve arrendere cedendo il passo anche a Zarco e Crutchlow per problemi al posteriore, ma il terzo posto finale per lui vale oro.

Crutchlow è perfetto, ma Zarco c'è

Altra grande gara per Cal Crutchlow. Dopo l'ottima prova del Qatar, con l'asfalto bagnato il pilota britannico si conferma su livelli altissimi andando a conquistare una straordinaria vittoria  in una corsa dove i migliori non hanno potuto fare altro che lottare per le posizioni di rincalzo. Il pilota del team Cecchinello non sbaglia nulla, e riesce a tenere a bada un Johann Zarco che sornione ha aspettato il momento buono per andare in testa salvo poi doversi arrendere al ritorno di un indiavolato Crutchlow.

Flop, cosa dimenticare e in fretta

Lorenzo – Ducati: passi indietro in Argentina

Una gara al limite dell'imbarazzante per Jorge Lorenzo. Lo spagnolo continua a faticare a trovare il giusto feeling con la Desmosedici e sul circuito di Termas de Rio Hondo comincia e finisce la propria gara nella coda del gruppo. Forse farebbe meglio a concentrarsi nel ritrovare lo smalto di un tempo piuttosto che perdersi in polemiche futili con il compagno di scuderia.

Pedrosa subito fuori

Un inizio di stagione di certo non esaltante per Dani Pedrosa. Dopo il settimo posto senza esaltare in Qatar, lo spagnolo della Honda in Argentina fa addirittura peggio. La sua gara infatti dura solo qualche giro prima di essere sbalzato dalla sua moto e finire sulla ghiaia del circuito argentino.

Marquez: tanti errori e troppa foga

Una qualifica non perfetta, un errore in partenza (ha spento la moto prima dello start, salvo poi riuscire a riaccenderla), una penalità per l'infrazione che lo fa scivolare in 19esima posizione, una grande rimonta fino al 5° posto ma costellata di infrazioni ed entrate oltre il limite del consentito (una delle quali è costata la gara a Valentino Rossi). Alla fine viene retrocesso di varie posizione (penalizzazione di 30 secondi sul tempo finale) ma questa volta Marc Marquez sembra aver davvero esagerato.

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