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Dakar: inferno per i motociclisti. Barreda out, vince Price. Peterhansel primo in generale

Tappa durissima per le moto. Fuori Faria per una caduta e Barreda fermo per un guasto meccanico. La sesta tappa nuovamente a Toby Price su KTM. Tra le auto continua il dominio Peugeot, ma oggi è Stéphane Peterhansel ad aggiudicarsi la tappa e prendere la testa della corsa ai danni di Sébastien Loeb.
A cura di Fabrizio Carrubba
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La sesta tappa ad anello con partenza ed arrivo ad Uyuni si presenta come la tappa più dura di questa Dakar 2016. La distanza da percorrere è di 722 chilometri e si parte subito con la prova speciale dal bivacco di Uyuni. Si tratta della speciale più lunga tra quelle in programma: 542 chilometri di agonia ai quali seguono gli ultimi 180 di trasferimento per tornare ad Uyuni. Non solo la distanza impegnativa, ma anche le condizioni del fondo, che alterna costantemente sabbia a tratti rocciosi, rende la prova estenuante. Come se non bastasse la pioggia continua a presenziare sulla corsa. Si transita nei pressi del Salar de Uyuni, che lo scorso anno decimo i concorrenti, soprattutto i motociclisti, diventando un vero e proprio inferno. Non da ultimo l’altitudine. Si corre costantemente tra i 3.500 metri e i 4.200 metri. In queste condizioni estreme sono ovviamente i motociclisti ad avere la peggio. Oggi la tappa viene vinta nuovamente da Toby Price e dalla sua KTM, ma i colpi di scena nella categoria moto non sono mancati. Tra le auto è ancora un successo per la Peugeot, che rende omaggio a Ronald Peugeot, scomparso oggi, con la vittoria di Stéphane Peterhansel.

Cambio in vetta alla classifica auto: sale Peterhansel, scende Loeb

Sébastien Loeb ha il compito di fare da apripista in questa speciale. Le Peugeot sembrano essere inarrestabili e le tre DKR di Peterhansel, Sainz e Loeb fanno da lepri agli avversari. Alle loro spalle sempre Nasser Al-Attiyah, che cerca in ogni modo di fermare il dominio della casa francese. Al primo Check Point le prime quattro vetture sono racchiuse in soli 22 secondi. Peterhansel sembra avere qualcosa in più ed al secondo CP inizia a guadagnare ulteriore terreno su Loeb, che nel finale di speciale perde la minuti preziosi. Peterhansel traina Sainz e i due chiudono la speciale con un distacco di soli 17 secondi. Al terzo posto la Toyota di Alrajhi, che paga un distacco di 7 minuti e 19 secondi. Attardato Sébastien Loeb, quarto, con oltre 8 minuti di scarto da Peterhansel che prende così il comando della classifica generale per soli 27 secondi. Al-Attiyah vede allontanarsi la testa della corsa, ed ora il vincitore in carica della Dakar, deve ricucire un distacco di oltre 15 minuti.

Vittoria di Price nel giorno della disfatta di Barreda

La massacrante tappa è un vero proprio inferno per i motociclisti. Il primo a cedere è Ivan Jakes, su KTM. Reduce da una brutta caduta nella tappa di ieri non riesce a proseguire ed alza bandiera bianca. È la volta di Alessandro Barbero (Husqvarna) che cade rovinosamente rompendo addirittura il casco. La commissione medica gli impedisce di riprendere la corsa. Brutta caduta anche per Croquelois, che rimane a lungo a terra con i medici impegnati a soccorrerlo. Cade Bosman, ma soprattutto finisce a terra Ruben Faria, che deve abbandonare la Dakar con un polso fratturato. Un vero peccato per il portacolori Husqvarna che si era rivelato velocissimo. I colpi di scena non sono finiti: uno dei favoriti per la vittoria getta al vento la sua Dakar. Joan Barreda si ferma al Km 203 per un guasto tecnico e può ripartire solo dopo oltre 1 ora grazie all’intervento di Paolo Ceci, straordinario gregario del Team Honda HRC che si ferma a sua volta per attendere l’assistenza Honda. Per Barreda l’inferno continua e la sua CRF Rally si ammutolisce nuovamente dopo 45 chilometri. Ironia della sorte, proprio nella regione del Salar de Uyuni, lo scorso anno Barreda perse la sua Dakar per problemi tecnici. La sfortuna ripresenta nello stesso luogo il suo conto. Ceci interviene nuovamente, ma ormai i sogni di vittoria di Barreda devono essere riposti nel cassetto. La cronaca della gara vede Toby Price e Paulo Goncalves giocarsi la vittoria di giornata ad ogni CP. Al terzo Check Point Goncalves ha 1 minuto e 54 secondi di vantaggi su Price, che però alza il ritmo, recupera, azzera il gap e vince rifilando a Goncalves 1 minuto e 12 secondi di distacco. Una prova magistrale per l’australiano. Bravissimo Alessandro Botturi, nono di giornata. Tra i quad Marcos Patronelli si aggiudica la tappa.

DAKAR 2016 – Classifiche generali dopo la quinta tappa

Auto: 1. Peterhansel (Peugeot)) 18:26:20 – 2. Loeb (Peugeot) +00:00:27 – 3. Sainz (Peugeot) +00:05:55 – 4. Al Attiyah (Mini) +00:15:19 – 5. De Villiers (Toyota) +00:29:21

Moto: 1. Goncalves (Honda) 20:23:07 – 2. Price (KTM) +00:00:35 – 3. Walkner (KTM) +00:02:50 – 4. Svitko (KTM) +00:05:17 – 5. Quintanilla (Husqvarna) +00:15:10

Quad: 1. Patronelli (Yamaha) 24:01:27 – 2. Patronelli (Yamaha) +00:02:48 – 3. Karyakin (Yamaha) +00:05:39 – 4. Hernandez (Yamaha) +00:21:01 – 5. Gonzalez Ferioli (Yamaha) +00:24:59

Camion: 1. Stacey (Man) 17:05:09 – 2. Versluis (Man) +00:00:59 – 3. Villagra (Iveco) +00:04:05 – 4. De Rooy (Iveco) +00:05:36 – 5. Mardeev (Kamaz) +00:12:06

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