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DAKAR: Marc Coma firma il suo quinto successo

Una gara combattuta fin dall’inizio nella categoria Moto. Marc Coma festeggia la sua quinta vittoria riuscendo a fermare la fortissima squadra Honda.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Buenos Aires incorona il vincitore della categoria Moto e come prevedibile sul gradino più alto è salito uno dei favoriti alla vittoria. Esperienza e velocità, ma anche testa e lucidità hanno premiato Marc Coma, pilota legato a KTM, che firma il suo quinto successo personale e porta a quota quattordici le vittorie per la casa austriaca, confermando il dominio che dura ininterrotto dall’edizione 2001, quando fu il nostro indimenticabile Fabrizio Meoni ad aprire la serie di vittorie per KTM.

Honda, la spina nel fianco di Coma

Una supremazia così forte per KTM nel mondo dei Rally Raid aveva fatto in modo che un colosso come Honda decidesse di tornare sui suoi passi, per tentare di calcare i fasti di un passato dove i fortissimi mezzi HRC dominavano la scena con piloti del calibro di Cyril Neveu, Gilles Lalay e l’italiano Edi Orioli. Dopo aver affinato nelle scorse edizioni la sua arma, ovvero la CRF 450 Rally, Honda ha presentato un super team per contrastare KTM, con alla guida due piloti veramente temibili, ovvero Joan Barreda Bort e Paulo Goncalves, aiutai da gregari del calibro di Helder Rodrigues, Jeremia Israel Esquerre e dalla bravissima Laia Sanz, Campionessa del Mondo Enduro. Marc Coma ha dovuto stringere i denti e tenere duro, per trovarsi nel ruolo di inseguitore di Barreda Bort, mentre Goncalves continuava a tenere il passo del pilota KTM.

Colpi di scena premiano Coma

Nella prima fase della Dakar, Coma, si è trovato spiazzato dalle prestazioni delle Honda, con Barreda in testa a tenere ritmi infernali. Solo alla quinta tappa Marc Coma trova la vittoria, l’unica in questa edizione, che lo riporta in lotta per la prima posizione. La categoria Moto diventa la più appassionante da seguire, Goncalves che si inserisce nella lotta per la vittoria finale. Ma la Dakar è una gara imprevedibile, ricca di colpi di scena che possono capovolgere situazioni ormai consolidate, e anche la 37esima edizione ha regalato le sue sorprese. Joan Barreda Bort getta la probabilità di una vittoria meritata come una manciata di sale. Quel sale misto a fango che lo tradisce negli 808 chilometri che lo riportano dal Salar de Uyuni a Iquique. La sua CRF si ammutolisce e il ritardo a fine tappa supera le quattro ore e mezza. Marc Coma si trova a gestire la gara contro Goncalves, che recupera minuti su minuti fino ad arrivare a 5 minuti prima della penultima tappa di 1024 chilometri, dove viene ufficializzata una penalità di 15 minuti per cambio motore in tappa Marathon a Goncalves.

Il lavoro di una vita

Marc Coma spiega bene la fatica e soprattutto svela il punto chiave di tutta la Dakar 2015: il Salar de Uyuni, ovvero il tratto che ha visto cedere il suo più forte avversario, Joan Barreda Bort. "Sono molto felice, questo è sicuro. Anche se l'ultimo giorno non abbiamo potuto procedere oltre, perchè siamo stati colpiti da una tempesta. C‘era molto fango e con pneumatici del deserto non è stato facile. Fortunatamente l'organizzazione ha deciso di sospendere la speciale. Anche oggi non è stato di certo una passeggiata. In questa Dakar ho dovuto cambiare strategia: ho dovuto spingere per cercare di costruire un vantaggio. Una strategia che doveva essere fatta per portare a qualcosa, alla vittoria fanale. La tappa in Bolivia ha dato inizio ad una fase della gara determinante. Lo sapevamo che sarebbe stato il tratto più difficile. Alla fine sono sopravvissuto e ho superato il Salar de Uyuni. Questa è stata la chiave di tutta la gara. Sono molto felice, molto felice. Questo è il lavoro di una vita, quella di una squadra con la moto perfetta Ora, dopo molti sforzi, possiamo rilassarci e gioire."

La regolarità porta alla vittoria

Con una sola vittoria di tappa ed una gara attenta a gestire ed amministrare il vantaggio sugli avversari, Marc Coma porta a casa il quinto successo alla Dakar. L’esperienza premia lo spagnolo e lo consacra di diritto tra i grandi piloti che hanno fatto la storia di questa durissima competizione, che mai come in questa edizione si è rivelata dura e difficile soprattutto per le difficili condizioni climatiche. Con il quinto successo, Marc Coma, eguaglia Cyril Despres, passato alle quattro ruote, ed insegue, nell’albo d’oro della corsa, Stéphan Peterhanse, Mr. Dakar.

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