Dalla prima di Schumacher nel deserto all’ultima di Vettel, la storia del GP del Bahrain
Giovane, ma già ricco di storia: il Gran Premio del Bahrain, entrato in calendario solo nel 2004, può già vantare un posto importante nella galleria dei ricordi di ogni appassionato di Formula 1. Merito dei piloti che hanno vinto la corsa, tutti campioni del mondo eccezion fatta per Massa – che campione lo è stato ma per pochissimi secondi in Brasle, prima che il sorpasso di Hamilton ai danni di Glock facesse piombare tutti nello sconforto -, o forse per lo scenario suggestivo grazie al deserto che, unito alla velocità e a colpi di scena, ha sempre regalato spettacolo ed emozioni.ù
Il debutto nel deserto firmato Schumacher
La prima edizione è quella del 2004, l'esordio non poteva che essere bagnato dal più grande di tutti i tempi, Michael Schumacher. Il tedesco, sulla nuova pista in mezzo al deserto, non si lascia pregare e dopo i trionfi in Australia e Malesia concede il ter chiudendo davanti a tutti anche in Bahrain e mettendo a segno la terza vittoria delle 5 consecutive che gli garantiranno il 7° mondiale, l'ultimo della carriera. A completare la festa Ferrari c'è anche Barrichello che si prende la seconda piazza e tinge il podio di rosso.
Il ritorno di Massa dopo l'infortunio
Nel 2010 è ancora doppietta Ferrari, ma non è risultato quello che conta. La vittoria del Gran Premio del Bahrain va ad Alonso, ma a catturare l'attenzione ci pensa il suo compagno di squadra, Felipe Massa; il brasiliano, infatti, è al ritorno in Formula 1 dopo un evento che poteva costargli la vita. L'anno precedente, a Budapest, la sua F60 va dritta contro le barriere; un incidente strano che si chiarisce solo riguardando le immagini. Una molla, infatti, staccatasi dalla vettura del suo connazionale Rubens Barrichello, lo colpisce in pieno sul casco tanto che Massa perde conoscenza prima di impattare contro le gomme. Il trasporto immediato in ospedale, poi il lungo percorso riabilitativo che lo costringe ai box fino alla nuova stagione che parte proprio dal Bahrain: vederlo sul podio fa capire a tutti che il brasiliano è ancora un pilota.
Le proteste e l'annullamento del 2011
Incidenti, vittorie, ritorni, ma anche proteste che portarono all'annullamento della gara: il Gran Premio del Bahrain, nonostante la giovane storia, non si è fatto mancare proprio nulla. E' il 2011 e la situazione, nello stato arabo, è delicata; le tensioni createsi avevano già portato alla cancellazione della gara di GP2 ma il Principe Salman ibn Hamad ibn Isa Al Khalifa aveva affermato che sarebbe stato effettuato il massimo sforzo per consentire il regolare svolgimento della gara. A rendere complicato lo svolgimento della manifestazione sono gli scontri tra la maggioranza della popolazione sciita del Bahrain e le forze di sicurezza del regno del Golfo che non permettono di garantire la sicurezza. A fine febbraio, quando oramai manca poco all'inizio della stagione, il Governo annuncia la cancellazione della data; una mossa che, seppur in negativo, ha fatto passare il GP del Bahrain alla storia.
L'ultima gioia Ferrari con Vettel
Il Bahrain è senza dubbio il regno della Ferrari che, nel deserto, sembra esaltarsi. Il binomio perfetto, però, si raggiunge grazie a Sebastian Vettel, il più vincente sul tracciato di Sakhir, che nel 2017 mette in scena la gara perfetta. La qualifica non è delle migliori, il tedesco parte terzo ma a rendere complicata la rimonta è soprattutto la presenza delle due Mercedes in prima fila; il quattro volte del mondo, però, trova lo scatto giusto in partenza e riesce a superare Lewis Hamilton levandosi di torno la prima delle due Frecce d'argento. Davanti a lui c'è solo Bottas che, nonostante un ritmo non indiavolato, riesce a mantenere il comando della gara: l'unica soluzione è quella di un sorpasso ai box e così il pilota della Rossa anticipa la sosta spingendo al rientro e mettendosi alle spalle anche il finlandese. Arriva così il quarantaquattresimo successo nel mondiale per il tedesco che conferma la bontà del binomio Ferrari-Vettel, soprattutto in Bahrain; una buona base da cui ripartire anche per il 2018.