Dalla prima vittoria firmata Benetton al poker mondiale di Hamilton, la storia del GP del Messico
Il Gran Premio del Messico, ancora una volta, potrebbe eleggere il campione del mondo: Lewis Hamilton, infatti, ha a disposizione il secondo match point per chiudere la partita iridata visto che gli basterà arrivare 7° – in caso di vittoria da parte di Sebastian Vettel – per portarsi a casa il quinto titolo della carriera. L'ennesima occasione, per la pista messicana, di entrare nei libri visto che il circuito dedicato ai fratelli Rodriguuez è da sempre teatro di grandi imprese che hanno fatto la storia della Formula 1.
Surtees diventa l'eroe dei due mondi
John Surtees, per gli appassionati di motori, è conosciuto come l'eroe dei due mondi essendo stato l'unico pilota a diventare campione del mondo sia con le due che con le quattro ruote. L'anno che lo incorona è il 1964 e la pista è quella messicana, l'ultima tappa del campionato. In gara è Jim Clark a scattare davanti ma al penultimo giro la sua vettura lo tradisce togliendolo dalla contesa. A questo punto a Surtess basterebbe un 2° posto per vincere il titolo, la Ferrari lo sa e chiede a Bandini di rallentare; l'italiano esegue regalando così la seconda piazza che incorona il pilota inglese campione del mondo, primo e unico nella storia a vincere sia il titolo con le moto che con le auto.
L'incidente di Philippe Alliot
Una pista, quella messicana, che nel corso della sua storia ha anche rischiato di scrivere una pagina nerissima di Formula 1: è il 1988 quando nelle qualifiche della gara Philippe Alliot si schianta dopo aver perso il controllo della sua Lola Ford all'uscita della Peraltada, una curva che si percorre a circa 240 km/h e che immette sul rettilineo finale. Un incidente terribile quello che coinvolge il pilota francese con la sua vettura che sale sul cordolo esterno per poi schizzare contro il muretto box e capottarsi più volte. La Lola finisce a testa in giù, senza ruote ed alettoni; si teme il peggio, ma il pilota ne esce miracolosamente illeso.
La prima vittoria firmata Benetton grazie a Berger
Non poteva mancare la classica "prima volta" per il Gran Premio del Messico; succede nel 1986 quando l'austriaco Gerhard Berger regala la vittoria alla Benetton, la prima in Formula 1. E' il penultimo appuntamento della stagione d'esordio per la scuderia dell'omonima azienda tessile italiana e molti piloti sono costretti a fare i conti con i problemi di blistering delle gomme Goodyear che, al contrario di quelle Pirelli, accusano un decadimento anomalo. Tutti sono costretti a fermarsi, ma non Berger che non entra ai box e tira dritto verso la prima vittoria del suo team che coincide anche con quella del futuro pilota Ferrari.
Il record di velocità di Valtteri Bottas
Monza è da sempre considerato il tempio della velocità, ma a contendergli lo scettro è proprio la pista di Città del Messico, soprattutto dopo che sull'autodromo intitolato ai fratelli Rodriguez, si è registrata, nel 2016, la velocità più alta mai raggiunta da una monoposto di Formula 1. Il record, fatto quanto mai curioso, non è della Ferrari e nemmeno della Mercedes, ma spetta alla Williams di Valtteri Bottas che, in fondo al rettilineo, raggiunse i 372.5 km/h. Un dato impressionante reso possibile dalla rarefazione dell'aria visto che la gara si disputa a 2.251 metri di altitudine: la minore densità del flusso, infatti, riduce la resistenza all'avanzamento, favorendo dei picchi di velocità da primato.
Hamilton diventa il britannico più vincente in Formula 1
Il Gran Premio del Messico è pronto ad incoronare Lewis Hamilton campione del mondo, ma c'è un precedente: già nel 2017, infatti, il britannico sfruttò la pista messicana per chiudere la partita iridata. Una gara non semplice per il pilota della Mercedes, colpito al via e costretto alla rimonta; alla fine sarà 9°, quanto basta per portare a casa il mondiale – il quarto in carriera – e diventare il pilota di Sua Maestà più titolato nella storia della Formula 1. Un record che Hamilton è pronto a migliorare in questa stagione visto che gli basterà arrivare 7° – in caso di vittoria di Vettel – per chiudere ogni discorso e vincere il quinto titolo di una carriera ormai leggendaria.