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Dall’eroico Mansell al record di vittorie consecutive per Vettel, la storia del GP degli Stati Uniti

Quello con la Formula 1, per gli Stati Uniti, non è mai stato un appuntamento normale: dal gesto di Brabham che spinse l’auto sul traguardo, ripetuto da Mansell nel 1984, alla proclamazione di Jochen Rindt, unico campione del mondo postumo fino al record di Vettel, ecco le istantanee che hanno reso mitica la gara negli States.
A cura di Matteo Vana
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Nigel Mansell sviene dopo aver spinto la sua Lotus sul traguardo - LaPresse
Nigel Mansell sviene dopo aver spinto la sua Lotus sul traguardo – LaPresse

La Formula 1 e gli Stati Uniti non hanno mai avuto un grande rapporto: l'amore, tra i due, non è mai sbocciato rimanendo un'avventura da vivere una volta l'anno quando i due si incontrano. Una di quelle storie fugaci, che durano poco, ma che regalano sempre quell'emozione alla quale è difficile rinunciare: la massima del serie del motorsport, per l'America, è questo. Ma una volta a stagione, quando si tiene il Gran Premio, sono tantissimi i tifosi che affollano gli spalti per seguire le gesta dei campioni della velocità.

La prima volta della F1 sul suolo americano

La prima volta non si scorda mai, neanche quando si parla di Formula 1. E' il 1959 quando le monoposto a ruote scoperte conquistano l'America; si corre sul tracciato di Sebring, a dicembre. Una data insolita, scelta per chiudere il campionato su una pista già conosciuta perché, sulle sue curve, si disputava la più famosa 12 Ore. Alla vigilia del GP degli USA, Jack Brabham guida la classifica piloti a quota 31 punti, tallonato da Stirling Moss; l'inglese scatta bene in gara, ma è il finale a regalare emozioni. Brabham, saldamente in testa dal 6° passaggio, inizia a lamentare problemi al motore che lo tradisce a 400 metri dal traguardo costringendo l'australiano a spingere chiudendo al 4° posto e consegnando la vittoria a Bruce McLaren. Una sconfitta indolore perché proprio Brabham, grazie alla regola degli scarti, riuscirà a diventare campione del mondo.

Jack Brabham - Getty Images
Jack Brabham – Getty Images

Rindt diventa campione del mondo postumo

Il 1970 vede la Formula 1 trasferirsi a Watkings Glen dando vita a una delle edizioni dalle emozioni più contrastanti che il Circus ricordi: poche settimane prima, infatti, a Monza, aveva perso la vita in un incidente drammatico Jochen Rindt. The show must go on, però, e così decide anche la Formula 1; a vincere la gara è Emerson Fittipaldi che ottiene così la prima gioia nel mondiale. Il belga Jackie Ickx, nonostante la pole conquistata il giorno precedente, chiude soltanto al 4° posto vedendo così sfumare le possibilità di diventare campione. A conquistare il titolo è proprio Jochen Rindt che viene eletto campione, ad oggi l'unico pilota della storia ad aver vinto un titolo iridato postumo.

Jochen Rindt - Getty images
Jochen Rindt – Getty images

Mansell spinge la Lotus sul traguardo

Brabham nel 1959, però, non fu l'unico pilota costretto a spingere la propria vettura: altri tempi, altra epoca, ma stessa storia che però, grazie alle immagini televisive e al crescente interesse per la categoria, permisero a Nigel Mansell di entrare nella storia. L'edizione del 1984 di disputa a Dallas, ma più che la gara – disputata sotto un sole rovente che fece sciogliere l'asfalto – si ricorda il gesto del pilota britannico: partito dalla pole position, l'inglese capì subito che quella non poteva essere la sua gara. Il segnale definitivo fu la rottura del cambio nel finale: nonostante questo, però, Mansell continuò fino a quando la macchina non si fermò del tutto. A quel punto, però, il "Leone" uscì dalla sua Lotus dopo essersi slacciato la cintura e cominciò a spingere l'auto fino a quando, stremato dalla fatica e dal caldo, svenne. Un gesto che rimane tuttora nell'immaginario collettivo e mostra la grande tenacia di cui era dotato quel ragazzo inglese dall’aspetto apparentemente mite.

Vettel batte il record di vittorie consecutive di Schumacher

Quello con gli Stati Uniti non è mai stato un appuntamento come tutti gli altri: vittorie, titoli mondiali ed episodi clamorosi, ma anche un record – seppur migliorato – che resiste ancora oggi. Nel 2013 Sebastian Vettel si presenta ad Austin già campione del mondo, ma con un obiettivo importante ossia battere il record di vittorie consecutive fino a quel momento appartenuto a Michael Schumacher, il suo idolo. Il tedesco lo aveva già eguagliato vincendo dal Belgio ad Abu Dhabi, ma in America arriva anche l'ottavo sigillo che gli consente di prendersi il primato assoluto. Un record migliorato alla gara successiva in Brasile quando arrivò anche la nona, ma è ad Austin che l'attuale pilota della Ferrari fece la storia.

Sebastian Vettel centra il record di vittorie consecutive - LaPresse
Sebastian Vettel centra il record di vittorie consecutive – LaPresse
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