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Diesel e benzina, costi in aumento: nei primi 10 mesi del 2018 spesi 49,55 miliardi di euro

Crescono i consumi – in aumento del 2,6% rispetto al 2017 – ,ma soprattutto la spesa: nei primi dieci mesi dell’anno, infatti, gli italiani hanno speso ben 49,55 miliardi di euro per l’acquisto del carburante: di questi 29,78 miliardi sono finiti all’Erario mentre 19,375 miliardi alla componente industriale.
A cura di Matteo Vana
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Un distributore di carburante
Un distributore di carburante

Crescono i consumi di diesel e benzina, ma anche la spesa: se per i primi, però, l'incremento nei primi dieci mesi dell'anno è stato del 2,6% rispetto al 2017, ben più ampio è il divario tra l'anno scorso e quello in corso con un aumento del 9,8% nell'arco di 365 giorni e un totale di spesa per automobilisti italiani e imprese che tocca quota 49,55 miliardi di euro. Un aumento giustificato solo in parte dalla crescita dei consumi e dovuto principalmente ai rincari durante l'anno sull'acquisto di diesel e benzina.

All'Erario sono andati 29,78 miliardi di euro

Solo la tendenza del greggio, invertita nel mese di ottobre con risvolti positivi sui prezzi ai distributori, ha impedito che la spesa fosse ancora superiore; una nota positiva per famiglie e imprese che potrebbe portare, se si dovesse continuare su questa strada, ad avere una spesa minore nel 2019 rispetto all'anno in corso nel quale si potrebbe toccare quota 60 miliardi di euro spesi per il solo acquisto di carburante. Dei 49,55 miliardi spesi sino ad ora, come elaborato dal Centro Studi Promotor, l'Erario ha beneficiato per 29,780 miliardi – una cifra in aumento del 4,6% -, mentre alla componente industriale, cioè alla quota destinata alla produzione e alla distribuzione, sono andati 19,375 miliardi (+19%).

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Gli ultimi ribassi sul prezzo del carburante alla pompa hanno contenuto leggermente la spesa facendola rimanere, almeno dei primi 10 mesi del 2018, sotto la soglia dei 50 miliardi di euro; un traguardo, però, che non può soddisfare più di tanto visto che l'ampio divario che ancora c'è tra l'aumento dei consumi e quello della spesa. Una nota positiva, però, c'è secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: "È indubbiamente un elemento positivo da considerare anche nel valutare le prospettive per il mercato automobilistico italiano nel 2019, anno in cui continueranno ad influire sulle immatricolazioni buona parte dei fattori che stanno impedendo di superare nel 2018 la soglia dei 2.000.000 di immatricolazioni, fattori a cui potrebbe aggiungersi anche l'impatto del rallentamento della crescita economica", sono state le sue parole.

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