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Dieselgate, Audi sospende Stadler dopo l’arresto. Schot nuovo ceo ad interim

Il Cda della controllata Volkswagen ha nominato il manager olandese, ex capo vendite del marchio, nuovo amministratore delegato su base temporanea.
A cura di Valeria Aiello
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Abraham Schot nominato ceo di Audi ad interim
Abraham Schot nominato ceo di Audi ad interim

Cambio al vertice obbligato per Audi. Il Cda della controllata Volkswagen ha nominato Abraham Schot nuovo amministratore delegato del marchio dopo l’arresto di Rupert Stadler nell’ambito dello scandalo emissioni. Lo annuncia la casa automobilistica in una nota: “Stadler ha chiesto che il consiglio di sorveglianza ceda la sua posizione nel consiglio di amministrazione di Audi e nel consiglio di amministrazione di Volkswagen. La sospensione di Stadler dal board sarà temporanea, fino a quando le circostanze del suo arresto non saranno chiarite”. Schot assume l’incarico con effetto immediato anche se su base temporanea. Immediata la reazione sul listino di Francoforte dove il titolo Vw perde il 2,9%.

Shot, 57 anni, olandese, è entrato nel gruppo Volkswagen nel 2011 ed è il responsabile vendite e marketing di Audi dal 1° settembre 2017. Stadler, indagato da fine maggio per “frode” e “aver contribuito all’emissione di certificazioni false”, è stato arrestato lunedì scorso in Germania su mandato del pubblico ministero di Monaco di Baviera che sta indagando sul ruolo di Audi nello scandalo emissioni. Il fermo è stato disposto dopo alcune perquisizioni nell’abitazione privata e gli uffici personali di Stadler e un altro membro del board. Le indagini riguardano diversi manager della società accusati di frode e dichiarazioni false o omissioni.

Ad oggi, sono sotto inchiesta l’ex ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn, il suo successore, Matthia Muller, oltre all’attuale presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo, Hans Dieter Poetsch, e l’attuale ceo di Volkswagen, Herbert Diess. Il gruppo Vw è sotto indagine dal 2015 dopo aver ammesso di aver manipolato le emissioni di Nox dei motori diesel per eludere i test di omologazione delle auto negli Usa. A quasi tre anni dallo scoppio del dieselgate, i guai giudiziari sembrano tutt’altro che chiusi per il gruppo, non solo in Germania ma anche in altri negli altri Paesi, oltre alle recenti accuse di manipolazione del mercato azionario. Ad oggi, per fronteggiare multe, costi di richiamo e indennizzi, il colosso di Wolfsburg ha già accantonato oltre 27 miliardi di euro.

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