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Dieselgate, emissioni gonfiate dalle case automobilistiche per avere target più leggeri

Secondo l’accusa i grandi produttori di auto starebbero già manipolando i test sulle emissioni, gonfiando i dati grazie all’utilizzo di una batteria scarica sì da consumare carburante aggiuntivo per ricaricarla, per avere standard più bassi nel 2020, quando entreranno in vigore i nuovi target basati sui valori reali.
A cura di Matteo Vana
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Quando l'eco dello scandalo Dieselgate sembrava ormai non sentirsi più, ecco che la Commissione Ue lancia un nuovo allarme: secondo l'accusa, infatti, i produttori di auto starebbe già manipolando le emissioni per i nuovi standard che entreranno in vigore nel 2020, questa volta usando trucchi per far apparire i test peggiori di quanto sarebbero e avere così un target più leggero in vista dei nuovi controlli.

Valori più alti per avere target inferiori nel 2020

A riportarlo è il Financial Times portando così alla luce quella che potrebbe essere l'ennesima puntata dello scandalo Dieselgate. In pratica i produttori di auto starebbero aumentando le emissioni reali in modo che nel 2020, quando si stabiliranno i nuovi target basandosi su dati reali, gli obiettivi saranno meno ambiziosi. "Non ci piacciono i trucchi, abbiamo visto cose che non ci piacciono e faremo tutto il necessario affinché i punti di partenza siano reali", ha detto il commissario al clima Arias Canete al Financial Times. Esisterebbero anche le prove, fornite da 114 set di dati che indicano come i produttori di auto stavano configurando i loro test sui veicoli in modo che le emissioni fossero gonfiate tanto che gli stessi veicoli, testati con misuratori standard, avevano dato risultati differenti e migliori.

Un modo, quello scelto dalle case automobilistiche, per aggirare l'ostacolo messo sulla lor strada da parte della Commissione, particolarmente attenta, dopo lo scandalo Dieselgate, ai test sulle emissioni e al problema dell'inquinamento ambientale. I test per avere valori più alti della norma erano effettuati partendo con una batteria scarica, in modo che venisse consumato carburante aggiuntivo per caricarla all'inizio del test avendo così dati più elevati rispetto a quelli standard. Un trucco in piena regola che però è stato portato alla luce smascherando così la pratica illegale che avrebbe permesso ai grandi costruttori di risultare a norma senza particolari sforzi.

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