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Dieselgate, l’Antitrust italiana multa Volkswagen

L’Autorità che opera in tutela dei consumatori ha inflitto una multa di 5 milioni di euro, il massimo edittale, al colosso tedesco per lo scandalo sulle emissioni di CO2. Il gruppo ha già fatto sapere che ricorrerà al Tar.
A cura di Matteo Vana
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Non c'è pace per Volkswagen: dopo la multa negli Stati Uniti, lo stop alle vendite per 80 modelli in Corea del Sud e la decisione della Baviera di chiedere un risarcimento pari a 700mila euro, adesso anche l'Italia si schiera contro il colosso tedesco dell'auto. Lo scandalo Dieselgate costerà al gruppo 5 milioni di euro, il massimo edittale: così ha deciso l'Antitrust, l'authority che opera in tutela dei consumatori, per aver commercializzato dal 2009 e fino allo scoppio dello scandalo, vetture con emissioni di CO2 superiori rispetto a quanto dichiarato dal costruttore bavarese.

Il gruppo ricorrerà al Tar

La cifra è decisamente inferiore a quella dell'accordo raggiunto per gli Stati Uniti, ma nonostante questo il gruppo ha deciso di presentare ricorso al Tar contro la sanzione dell'Antitrust italiana. Volkswagen AG e Volkswagen Group Italia, si legge in una nota del gruppo automobilistico, "ritengono che la decisione dell'Antitrust presenti fondati motivi di impugnazione e pertanto presenteranno ricorso al Tribunale Amministrativo". Tra le accuse mosse a Volkswagen c'è quella di aver diffuso cataloghi informativi o pubblicità con messaggi che sono suscettibili di indurre in errore i consumatori, con riferimento alla vocazione ambientale, alla responsabilità sociale rivendicata dal produttore, nonché alle affermazioni del rispetto delle normative vigenti in materia.

Lo scandalo infinito

Una condotta ritenuta scorretta da parte dell'Autorità italiana "poiché gravemente contraria agli obblighi di diligenza professionale e idonea, altresì, a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una scelta di consumo che non avrebbero altrimenti preso qualora consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati" si legge nel comunicato. Ora la palla passerà al Tar del Lazio che dovrà esprimersi in merito. Dopo Stati Uniti, Corea del Sud e Baviera, anche l'Italia è pronta a chiedere i danni al colosso tedesco: lo scandalo Dieselgate è ancora lontano dalla conclusione.

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