Dieselgate, la Baviera chiede i danni alla Volkswagen
Non c'è pace il per il gruppo Volkswagen: dopo lo scandalo Dieselgate scoppiato negli Stati Uniti e la multa inflitta dalla Corea del Sud al colosso tedesco, anche la Baviera ha deciso di far causa al marchio puntando l'indice contro il crollo accusato dalle azioni del gruppo. L'annuncio è stato dato dal ministero delle Finanze del la Baviera, che richiede fino a 700mila euro di risarcimento.
Un danno da 700mila euro
La Baviera è il primo land della repubblica federale tedesca a chiedere i danni alla casa di Wolfsburg, rischiando così di aprire un precedente con cui Volkswagen dovrà fare i conti. Una mossa interessata: il fondo pensionistico statale della Baviera, riservato ai dipendenti pubblici, era in possesso di circa 50mila titoli della casa auto nel settembre 2015, quando è emerso che i motori di circa 11 milioni di vetture risultavano alterati, facendo precipitare le azioni del 40%. Nonostante il recente recupero, i titoli del gruppo sono ancora molto inferiori, circa il 25% in meno rispetto alla quotazione pre Dieselgate.
Effetto domino
L'azione legale nei confronti della Volkswagen dovrebbe partire il prossimo settembre quando, presso il Tribunale di Brunswick, il fondo della Baviera depositerà ufficialmente gli atti. Dopo questo passo potrebbe scatenarsi un effetto domino che sarebbe devastante per il marchio tedesco: la repubblica federale tedesca è costituita da 16 lander e dopo l’iniziativa della Baviera sarà da vedere se altri governi locali seguiranno la stessa strada. La Bassa Sassonia, ad esempio, possiede il 20% delle azioni Volkswagen e possiede anche diritto di veto in Consiglio di amministrazione.
