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Dieselgate, la Germania chiede spiegazioni al gruppo Fca

Le autorità tedesche sospettano che il marchio italiano abbia usato un software in grado di ridurre le emissioni. Nel mirino della Kba, l’agenzia federale, è finita la 500X.
A cura di Matteo Vana
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FCA, il gruppo finisce nel mirino della Germania per le emissioni sospette
FCA, il gruppo finisce nel mirino della Germania per le emissioni sospette

Lo scandalo Dieselgate rischia di allargarsi a macchia d'olio. Dopo il coinvolgimento Volskwagen e i controlli su Opel, anche il gruppo Fca sembra essere finito sotto la lente d'ingrandimento delle autorità tedesche. La Germania ha inoltrato alla Commissione europea e alle autorità italiane un rapporto dettagliato in cui accusa il gruppo Fiat-Chrysler di aver truccato i motori utilizzando un software illegale per aggirare le norme anti-inquinamento.

Sotto la lente d'ingrandimento la 500X

L'indiscrezione è stata lanciata da Bild am Sonntag, la rivista settimanale della testata tedesca e stando a quanto riportato la Kba, l'agenzia federale per i trasporti, sarebbe in possesso di prove che dimostrano l'utilizzo di un meccanismo sospetto in alcuni motori diesel dei modelli Fiat, in particolare la 500X. Si tratterebbe di un software in grado di interrompe il meccanismo di riduzione delle emissioni dopo 22 minuti, vale a dire appena 2 minuti dopo la fine del controllo anti-inquinamento standard. Le accuse tedesche arrivano dopo che pochi giorni fa il gruppo Fca si era rifiutato di presentarsi all'incontro indetto dal Ministero tedesco dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrind.

Caduta a Piazza Affari

Dal Lingotto fanno sapere che i veicoli Fca sono pienamente conformi alle normative e che risponderanno direttamente alle autorità nazionali. Intanto il titolo, risentendo delle indiscrezioni di stampa, è crollato a Piazza Affari perdendo il 3,49%. La situazione è in continuo mutamento, la Germania vuole andare fino in fondo e vederci chiaro una volta per tutte. Una caso diplomatico da risolvere al più presto, soprattutto per il bene del marchio italiano.

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