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Dieselgate, Volkswagen taglia 1 mld, Bild: “A rischio i soldi per il calcio”

Tra le sforbiciate per coprire i costi dello scandalo emissioni truccate anche le sponsorizzazioni alle squadre di calcio della Bundesliga. Intanto negli Stati Uniti e in Canada, Vw ha offerto un rimborso di 1000 dollari ai clienti. Nessun indennizzo è invece previsto per gli 8,5 milioni di clienti europei.
A cura di Valeria Aiello
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Per fronteggiare i costi di uno scandalo senza precedenti, il gruppo Volkswagen ha tagliato un altro miliardo di euro dal piano di investimenti per il 2016, fino a un massimo di 12 miliardi. Tra le strette annunciate dal ceo Matthias Muller in una dichiarazione al Consiglio di sorveglianza “tutto ciò che non è necessario” che verrà “cancellato o rimandato”, dal momento che verrà assegnata “una scala di priorità a tutti gli investimenti e spese previste”.

Sponsorizzazioni a rischio. Con l’intenzione di aumentare le spese per riallineare gli investimenti nella sezione auto per attuare il programma di richiamo degli 11 milioni di diesel per cui sono state ammesse emissioni truccate e destinare circa 100 milioni in ricerca di tecnologie alternative, ad uscire dal piano di investimenti di Wolfsburg, come riferisce il tedeco Bild am Sonntag, anche le sponsorizzazioni dei club di Bundesliga, Hannover 96, Werder Brema e Schalke 04. Il colosso automobilistico attualmente spende circa 1,5 milioni di euro a stagione per ciascuna squadra ma al momento da parte del gruppo non stata prese nessuna posizione ufficiale o smentita delle indiscrezioni.

Nessun rimborso in Europa. Nel frattempo, a differenza degli Stati Uniti dove i clienti del colosso di Wolfsburg che hanno acquistato un diesel 2.0 Tdi potranno chiedere un rimborso di 1000 dollari, nessuna misura è prevista per i clienti europei. Ad affermarlo è un portavoce di Volkswagen alla rivista Automotive News che ha confermato l’indennizzo per i clienti di Usa e Canada, ovvero per i proprietari dei 482mila dei veicoli diesel con emissioni Nox falsate e venduti oltreoceano a fronte degli 8,5 milioni tra i marchi Volkswagen, Audi, Skoda, Seat e Vw veicoli commerciali venduti in Europa.

Negli Usa – dice Vw – i clienti meritano una compensazione perché hanno comprato un veicolo pubblicizzato come un “clean diesel” per cui rispetto a quelli europei dove più della metà delle auto nuove vendute è diesel, avevano investito in una tecnologia di nicchia”.

Mille dollari negli Usa. In tal senso, per i proprietari di Usa e Canada, Vw ha previsto un indennizzo, il “Goodwill Peckage” che prevede una carta Visa prepagata dal valore di 500 dollari, e una seconda carta prepagata sempre di 500 dollari da spendere presso i concessionari e officine del gruppo, oltre a tre anni di assistenza stradale gratuita. “Vw crede che i clienti europei siano meno disturbati dallo scandalo”, mentre diversa potrebbe essere la situazione per il filone aperto sulle emissioni di CO2, reso pubblico dalla stessa Volkswagen, e per cui il gruppo potrebbe trovarsi a fronteggiare anche le penali dovute per l'eccesso di anidride carbonica nei Paesi che adottano la tassazione per la Co2, oltre ai 35 miliardi previsti tra multe e azioni legali e costi del maxi-richiamo.

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