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Dovizioso, parla il mental coach: “Aveva capacità nascoste, ora spero vinca il mondiale”

Uno dei segreti del Dovi è proprio il suo mental coach: “Andrea è una persona buona, semplice, seria. Ora corre in modo nuovo, non è più preoccupato, non ha tensioni, lo fa per sé stesso e vuole vincere” ha raccontato.
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A cura di Matteo Vana
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Andrea Dovizioso - Getty images
Andrea Dovizioso – Getty images

Se il mondiale 2017 della MotoGp è uno dei più equilibrati degli ultimi anni il merito è in gran parte di Andrea Dovizioso: l' italiano, grazie alla vittoria di Motegi, a 3 gare dalla fine della stagione, si trova ad appena 11 punti da Marc Marquez, grande favorito ad inizio stagione e campione del mondo in carica. Un duello inatteso ad inizio stagione, ma che dimostra la maturazione messa in atto dal pilota della Ducati, capace di lottare alla pari con lo spagnolo della Honda.

Il mental coach dietro i successi del Dovi

Sono già 5 le vittorie in questa stagione: un dato importante soprattutto se confrontato alla storia di Dovizioso in Ducati. Nelle precedenti stagioni in sella alla Rossa di Borgo Panigale, infatti, il forlivese era riuscito a chiudere davanti a tutti in una sola occasione, in Malesia nel 2016. Dietro i successi di quest'anno, però, c'è un grande lavoro non solo del pilota, ma anche del suo mental coach Amedeo Maffei, che da parecchi anni studia le relazioni tra la mente e il corpo.

Ho visto la sua ultima gara, è stato fantastico, se non fosse per Marquez il titolo sarebbe suo. Andrea è una persona buona, semplice, seria e questo ha reso le cose più semplici. Credo fosse troppo modesto per estrarre le proprie paure interiori. Spero vinca il mondiale – ha dichiarato ai microfoni di Marca -. In lui è cambiato tutto, aveva delle capacità nascoste, adesso le abbiamo solo sbloccate. Ha fatto diversi corsi per far accrescere la sua autostima. Ora corre in un nuovo modo, non è più preoccupato, non ha tensioni, lo fa per sé stesso e vuole vincere.

Uno dei segreti dell'exploit di Dovizioso, dunque, è anche la presenza di un mental coach, figura sempre più importante nello sport. Una stagione, quella del ducatista, da incorniciare comunque vada: mancano ancora 3 gare alla fine del mondiale, il titolo è ancora in ballo e gli 11 punti di ritardo da Marquez autorizzano sogni di gloria. Comunque vada a finire l'italiano può essere soddisfatto del proprio rendimento e, di certo, avrà occasione di riprovarci anche l'anno prossimo.

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