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Ecclestone contro Mercedes e Ferrari: “Forniscono motori meno potenti ai team clienti”

Il boss del circus ha sferrato l’ennesimo attacco nei confronti delle due scuderie. Sulla possibilità di vedere una donna gareggiare in F1 ha dichiarato: “Donne in F1? Nessuno le prenderebbe sul serio”.
A cura di Vito Lamorte
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Bernie Ecclestone ha lanciato un nuovo attacco contro la Ferrari e la Mercedes poche ore prima del termine posto per le proposte dei costruttori per il futuro della Formula 1. Secondo il boss del circus le due squadre avrebbero tenuto da parte per loro motori più potenti, soprattutto la scuderia tedesca: "La Mercedes fornisce power unit ai team più piccoli ma dà motori meno potenti di quelli che monta sulle sue auto. Ecco come eliminare tre squadre dalla competizione". Quest'ultima affermazione fa riferimento all'ultimo step di sviluppo del motore portato a Monza utilizzato solo dal team ufficiale. Ecclestone prosegue dicendo: "Le altre squadre…la Ferrari ne fornisce tre allo stesso modo. Il motore della Ferrari non è così potente come quello della Mercedes ma arriva gradualmente al suo livello. Il problema è che non fornisce squadre competitive". Conclude il suo pensiero sulla lotta per il titolo mondiale 2016: "Quindi quello che ci  resta, in realtà, è che la Mercedes e la Ferrari si batteranno, speriamo, l'una contro l'altra".

Per risolvere questa situazione Adrian Newey, pochi giorni fa, aveva invitato la governance della Formula 1 a impostare una regola che obbligasse i produttori di motori a fornire le stesse specifiche del motore (hardware, software e benzina) ai loro clienti ma Ecclestone non si è espresso in merito e ha elogiato la Mercedes che ha vinto 32 delle ultime 38 gare: "Hanno una squadra molto buona, il loro motore è decisamente migliore di quello degli altri e hanno uno dei migliori piloti. Sarà difficile per chiunque batterli".

"Donne in F1? Nessuno le prenderebbe sul serio"

Il patron della F1 in un’intervista alla radio canadese Tsn ha spiegato che la presenza di una donna nella griglia di partenza di un Gran Premio è, al momento, impossibile: "Dubito che una donna correrà mai in Formula 1. Se anche ce ne fosse una capace non verrebbe presa sul serio e quindi nessuno le darebbe mai una monoposto competitiva". Queste affermazioni arrivano a meno di una settimana dalla scomparsa di Maria Teresa De Filippis, prima donna a scendere in pista per un Gran Premio negli anni '50, e dall'annuncio dell'iniziativa lanciata da Susie Wolff per aiutare il gentil sesso a far parte del mondo dell'automobilismo. Un po' fuori luogo?

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