Emissioni auto, in arrivo incentivi per la rottamazione benzina e diesel Euro3 e inferiori
Il tema della mobilità e l’abbattimento delle emissioni torna ad avere un peso nel dibattito politico italiano. Il Governo sta valutando di inserire incentivi per la sostituzione dei veicoli più inquinanti a partire dalle auto Euro3 e inferiori. Lo anticipa il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, generale dei Carabinieri dall’inizio degli anni Duemila impegnato nel combattere le discariche abusive della Terra dei fuochi, che ha il merito di aver riportato l’attenzione sul tema della tutela del territorio e riduzione dell’inquinamento ambientale.
In arrivo incentivi per la rottamazione
“Bisogna trovare soluzioni che riducano il parco auto maggiormente inquinante in circolazione oggi. Ne va della nostra salute e di quelle del pianta” dice il ministro Costa in un’intervista al mensile Aci l’Automobile, informando di aver “avviato un dialogo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il collega Danilo Toninelli, nel totale rispetto delle competenze di ciascun dicastero, sul tema dell’incentivazione e sostituzione delle vetture diesel e benzina Euro 3 e inferiori. Ritengo che ci sia un buon accordo per trovare una soluzione condivisa da entrambi” prosegue il Ministro che si impegna a favore della mobilità a zero emissioni. “Le auto elettriche rappresentano uno dei migliori sostituti ai veicoli maggiormente inquinanti. Il mio ministero è promotore di accordi con gli altri ministeri coinvolti per la ricerca di una soluzione ottimale. Inoltre l’auto elettrica fa parte del sistema nuovo di concepire la tutela ambientale e della salute e questo è un tema su cui prometto il mio massimo impegno affinché il Governo si faccia promotore della sua diffusione”.
Nella stessa intervista, Costa è tornato sull’intesa votata dai Governi Ue che prevede una riduzione delle emissioni del 35% delle emissioni di CO2 entro il 2030. “Credo che importante sottolineare che, visto il divario iniziale tra le varie posizioni degli Stati membri, il fatto di essere riusciti a spostare l’accordo dal 30% al 35% è da considerarsi un ottimo risultato. Noi come Italia da subito volevamo il 40%, in linea con le ambizioni del Parlamento europeo, ma c’è stato un blocco forte sul 30%”. Una risoluzione per cui “abbiamo lavorato sodo: ho incontrato i colleghi di altri Paesi e la rappresentanza italiana, con i parlamentari europei, si è impegnata fino in fondo. Abbiamo votato l’accodo insieme alla Germania, due Paesi produttori di auto che hanno recepito il messaggio dell’ultimo rapporto Onu sui cambiamenti climatici Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc): siamo nella fase da bollino rosso per i clima e ognuno deve fare la propria parte. Molti Paesi hanno riconosciuto l’importanza del ruolo dell’Italia in Europa per spingere in alto l’ambizione di tutti, e mi ha fatto molto piacere. Il Parlamento europeo può ancora migliorare l’accordo, ma siamo comunque a buon punto”.