F1, 1999: Irvine prima tigre in Malesia… col giallo
Un Mondiale preso e perso in poche ore, ripreso e riperso in un paio di settimane. La 125ma vittoria nella storia della Ferrari porta il segno del mistero, dell'illusione più dolce e della disillusione più amara. È la prima volta per la Formula 1 a Sepang. È la penultima gara del Mondiale 1999, il penultimo gran premio del secondo millennio.
La prima di Sepang – A tre mesi dall'uscita di pista di Silverstone, dopo sei gare Michael Schumacher riprende in mano la sua Ferrari F399 numero 3. E' la quindicesima e penultima gara del Mondiale. Hakkinen guida la classifica con 62 punti, seguito da Irvine a 60 punti. L'irlandese sfrontato, figlio di un commerciante d'auto, che al primo anno in Formula 1 è arrivato ai pugni con Senna a Suzuka per essersi sdoppiato con una manovra fin troppo rischiosa, che a Milano ha fatto strage di cuori ma ha vissuto male la fine del suo rapporto con Pamela Anderson, in quelle sei gare senza Schumi si è sentito tradito dai meccanici che al Nurburgring gli fanno perdere venti secondi ai box perché non trovano una ruota e lo condannano al settimo posto. Ma soprattutto da una squadra che, dirà, non ha mai creduto fino in fondo alle sue possibilità di vincere il Mondiale, che dall'incidente di Schumacher avrebbe iniziato a sviluppare la macchina del 2000 e trasformato i test, i collaudi, in operazioni di facciata, di pubbliche relazioni.
Con Schumi si vola – Schumi torna e la Ferrari vola, già dalle qualifiche. A Sepang, la rossa si presenta con delle novità provate da oltre un mese. Il tedesco dà gli input giusti da subito e su un circuito nuovo per tutti gira un secondo più veloce di Irvine. Hakkinen, impressionato dal tedesco, e Coulthard devono accontentarsi della seconda fila. Seguono le Stewart-Ford di Johnny Herbert e Rubens Barrichello.
Gioco di squadra – Schumi scatta immediatamente in testa, ma il gioco di squadra si fa scoperto al quarto giro quando lascia la posizione al compagno di squadra. Schumi, che ha scelto la strategia dell'unica sosta, non riesce a tener dietro Coulthard, partito con una macchina più leggera. Ma la gara dello scozzese dura solo 14 giri per un problema alla pressione della benzina. Schumacher continua a lavorare per Irvine, e fa da “tappo” al leader del mondiale, che finirà per pagare la strategia delle due soste e non sarà mai in grado di portare un attacco serio al tedesco. Dopo l'ultimo pit stop, Hakkinen si ritrova terzo, dietro Irvine e Schumi, autore del giro più veloce, che rallenta quanto basta perché Irvine lo possa raggiungere e superare.
Festa amara – L'irlandese festeggia sul podio e spruzza champagne negli occhi di Schumi. Hakkinen, di nuovo secondo nel Mondiale con quattro punti da recuperare a una gara dalla fine, si inginocchia per nascondere un pianto a calde lacrime. L'ingegner Pino D'Agostino che accompagna i piloti Ferrari sul podio canta l'inno nazionale a squarciagola. Intanto, alle 17 locali, il delegato tecnico della FIA, Jo Bauer, comunica la squalifica delle due Ferrari perché, scrive, “i deflettori laterali (art. 3.12.1) non sono entrati nella sagoma che li deve contenere. È mia opinione che essi siano fuori misura di 10 millimetri”. Todt accusa la McLaren di aver fatto una soffiata ai commissari e presenta le dimissioni, che Montezemolo rifiuta. Ross Brawn ammette l'errore ma non il dolo. I successivi test nella galleria del vento di Maranello, alla presenza di esperti esterni, dimostrano che quei deviatori di flusso non comportano alcun vantaggio nelle prestazioni. Mentre perfino Bernie Ecclestone e Patrick Head, progettista della Williams, considerano il provvedimento eccessivo e fuori luogo, gli avvocati della difesa Henry Peter J.P. Martel e Michel Jockey, scovano un comma del regolamento che permette una tolleranza minima proprio di dieci millimetri. Così, grazie ai risultati dei test, inseriti nella documentazione presentata al collegio della Corte d'Appello della Fia a Parigi, il 23 ottobre 1999 la Ferrari viene reintegrata. “In una gara di F1 -sottolinea la sentenza- non ci si può accontentare di decisioni approssimative ma, al contrario, la regolarità delle verifiche esige una precisione tale da non lasciare alcun dubbio per ciò che concerne l'attinenza al regolamento. Il materiale utilizzato dal delegato non permetteva l'esattezza necessaria per rispondere a tale esigenze: le simulazioni fatte durante l'udienza e in presenza delle parti hanno rivelato che con una squadra e un regolo i risultati delle verifiche erano uguali o inferiori a 5 millimetri, quindi nei limiti di tolleranza delle norme”. Tre dei sei giudici che “salvano” la Ferrari, il presidente José Macedo e Cunha, il belga Philippe Roberti de Winghe e l'olandese Jan van Rosmalen, sono gli stessi che nel 1989 hanno escluso Senna dalla classifica di Suzuka per essere rientrato in pista dalla via di fuga dopo l'incidente con Prost, e l'hanno punito con 100 mila dollari di multa e sei mesi di sospensione della licenza. Grazie a questa decisione, Eddie Irvine è di nuovo in testa al campionato, con 4 punti di vantaggio su Hakkinen, e la prospettiva di correre a Suzuka, che conosce meglio di tutti perché ha corso in Formula Nippon prima di approdare in Formula 1. Ma in Giappone, dove la Ferrari si presenta comunque con dei deflettori nuovi, il sogno mondiale dell'irlandese svelto di lingua e di intelligenza si rivela solo un triste miraggio tinto di rosso e di giallo.
GP MALESIA – STORIA E NUMERI
Edizione numero: 17
Prima edizione: 1999 (vittoria di Eddie Irvine, Ferrari)
Gara più lunga: 2012 (2h 44m 51.812s)
Gara più breve: 2009 (55m 30.622s)
Vittorie dalla pole: 9 su 16
Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: Fernando Alonso, Ferrari, 2012 – 12mo
Le vittorie Ferrari
1999 Irvine
2000 Schumacher
2001 Schumacher
2004 Schumacher
2008 Raikkonen
2012 Alonso
ALBO D'ORO PILOTI
Vittorie
3 M.Schumacher, Alonso, Vettel
2 Raikkonen
1 Irvine, R.Schumacher, Fisichella, Hamilton
Pole position
5 M.Schumacher
2 Alonso, Vettel, Massa, Hamilton
1 Fisichella, Button, Webber
ALBO D'ORO COSTRUTTORI
Vittorie
6 Ferrari
3 Red Bull
2 Renault, McLaren
1 Williams, Brawn, Mercedes
Pole position
7 Ferrari
3 Red Bull, Renault
1 Brawn, McLaren, Mercedes