F1 2015, il Mondiale che verrà
Sarà ancora dominio Mercedes? Quanto potranno incidere Ferrari e Red Bull? Temi e personaggi, novità regolamentari e tutti i piloti: tutto quello che c'è da sapere sul Mondiale 2015 di Formula 1.
LE SCUDERIE
Mercedes – Hamilton e Rosberg hanno a disposizione una macchina incredibile. Nei test hanno girato più di tutti, il finlandese ha percorso 3463 km, il britannico 2434. E stampato tempi irraggiungibili per tutti senza nemmeno dover montare le gomme Supersoft. Gli avversari possono sperare solo negli effetti negativi della rivalità e in qualche problema di affidabilità, che già hanno segnato diverse gare l'anno scorso e i primi test a Barcellona (guasto alla MGU-K per Hamilton). Una cosa è certa: il Mondiale possono perderlo solo loro, anche se Lauda prova a dir di no.
Red Bull – A Milton Keys han fatto parlare più per la livrea camouflage e per l'inaffidabilità della macchina di Ricciardo, fuori per tutta la FP2 a Melbourne, e Kvyat. Il motore Renault rimane il punto debole della monoposto, che porta comunque i segni dell'influenza di Adrian Newey in fase di progettazione. Guidabilità e alto carico, però, potrebbero non bastare.
Ferrari – “Se una macchina va bene al Montmelo, va bene ovunque” dicevano gli ingegneri nei primi anni della Formula 1 in Catalunya. Visti come sono andati i test della Ferrari, per Rosberg la scuderia che è migliorata di più rispetto all'anno scorso, la speranza è che sia ancora così. Allison ha raccolto dati incoraggianti: la SF15-T è reattiva, la power unit sembra finalmente all'altezza dei rivali, e il design del muso all'anteriore consente a Raikkonen di esprimersi al meglio. L'arrivo di Vettel, che ha battezzato Eva la sua Ferrari, ha restituito entusiasmo e spirito di squadra, ma per mantenerli serviranno i risultati.
Williams – La vera sorpresa del 2014, la Williams si è presentata in Australia con una macchina migliore dell'anno scorso dal punto di vista della trazione e dell'aerodinamica, e altrettanto veloce in rettilineo, la caratteristica vincente della FW34. Al Montmelo, Massa e Bottas hanno espresso velocità di punta sempre molto elevate, e nonostante qualche intoppo nelle prime libere di Melbourne, restano in prima fila nel gruppetto degli inseguitori delle Frecce d'Argento.
McLaren – Nemmeno i più pessimisti avrebbero ipotizzato un ritorno così per la Honda in Formula 1. La McLaren, che non vince una gara dal GP del Brasile del 2012, ha assommato solo 1751 km nei test, frenata da ogni tipo di problema (inconvenienti idraulici, disfunzioni al MGU-K, all'ERS, perdite d'olio) e dall'incidente ancora avvolto nel mistero di Alonso. Magnussen, richiamato per sostituire lo spagnolo, ha dato feedback positivi per le innovazioni introdotte da Peter Prodromou, ex progettista Red Bull. Ma quello che doveva essere il nuovo colosso in Formula 1 per rifare la storia è ancora molto indietro sulla tabella di marcia.
Toro Rosso – La scuderia dei figli d'arte una delle grandi curiosità della stagione. Carlos Sainz jr. ha avuto la sua grande occasione, ma gli occhi son tutti su Verstappen junior. La Formula 1 ha bisogno di baby-fenomeni anche per ritrovare appeal verso il pubblico giovane. Ma intanto ha subito cambiato le regole per rendere in futuro più difficile ottenere la Superlicenza.
Force India – Non ha risolto i problemi economici già emersi alla fine della scorsa stagione, è in ritardo con i pagamenti alla Pirelli per la fornitura degli pneumatici, ma in pista, negli ultimi due giorni di test, le due VJM08 hanno percorso 1699 km. Tuttavia Perez, che ha conquistato l'anno scorso l'unico podio di squadra in Bahrain, ha ammesso che bisognerà aspettare il quinto GP per colmare il gap con le altre. Nel 2014 la costanza ha premiato Hulkenberg, in top-10 in 14 gare su 19, che però è l'unico dei piloti in griglia quest'anno con più di 20 GP alle spalle senza essere ancora mai salito sul podio.
Lotus – Il motore Mercedes potrebbe riportare la Lotus ai livelli del 2012, quando Raikkonen era secondo nel Mondiale. Romain Grosjean è senza dubbio un pilota molto veloce, Maldonado deve un po' limare la sua irruenza, ma ha pur sempre vinto un GP in Spagna con la Williams e fatto segnare la velocità di punta più alta nelle libere di Melbourne.
Manor e Sauber – Graeme Lowdon ha salvato la Manor, con gli investimenti di Stephen Fitzpatrick, e corre con una versione della MR03, la Marussia dell'anno scorso, modificata per obbedire alle nuove regole. Facile ipotizzare per la scuderia una stagione sulla falsariga della Caterham 2014. La Sauber ha una monoposto affidabile, capace di velocità di punta elevate. Nasr e Ericsson, se saranno loro i titolari, dovrebbero evitare un nuovo 2014. Ma la partita principale, in questi giorni, Monisha Kaltenborn la gioca in tribunale.
LE REGOLE: le novità
Motori – Le scuderie hanno 32 “gettoni” per sviluppare la power unit oltre la data di omologazione, a eccezione della Honda, che può usare un numero di caps pari alla media di quelli non usati dai concorrenti. Ogni squadra ha a disposizione 4 motori per tutta la stagione, non più 5 vista l'esclusione dal calendario del GP di Corea che sarebbe diventata la 21ma gara del mondiale. Ogni motore ha sei componenti: motore (ICE), MGU-K, MGU-H, Energy Store (ES), il turbo (TC) e l'elettronica (CE). Ogni pilota ne ha quattro a disposizione, alla quinta scatta la penalità di 5 o 10 posizioni in griglia: se non scontata integralmente, non viene più scalata alla gara successiva ma si trasforma in un accumulo dai 5 secondi in su sul tempo complessivo di gara.
Cambio e altre sanzioni – Il cambio deve durare sei gare, altrimenti scatta la retrocessione di cinque posizioni. I rapporti omologati a inizio stagione non si possono modificare. È stata aggiunta una nuova sanzione, uno stop and go da 10 secondi, per infrazioni gravi in pit-lane. Confermati quelli da 10” per uscita non sicura dalla piazzola e da 5” per le violazioni lievi.
Virtual safety car – Rimane la virtual safety car introdotta dopo l'incidente a Bianchi l'anno scorso. Quando compare la scritta VSC i piloti devono procedere lentamente e senza sorpassare. La Safety Car reale, non quella virtuale, non deve più aspettare che tutti i doppiati raggiungano il fondo del gruppo, ma potrà rientrare nel giro successivo al momento in cui l'ultimo doppiato ha superato il leader della corsa.
Team radio – Non ci saranno limitazioni estreme alle comunicazioni radio. In sostanza, ha confermato Charlie Whiting, non cambia nulla rispetto agli ultimi GP dell'anno scorso. Gli ingegneri devono solo evitare i consigli sulla marcia da usare in una determinata curva o sul punto in cui frenare, tutto quello che passa sotto la definizione di “driver coaching. “Abbiamo deciso di abbandonare il progetto, comunicato a Singapore 2014, di rafforzare il divieto dei team radio a partire dall’inizio del 2015” ha spiegato Whiting, anche per ragioni di sicurezza, per consentire una ottimale gestione delle componenti ibride delle power unit. Non ci sarà, dunque, nessuna restrizione ulteriore a quanto prevede l’articolo 20.1 del Regolamento sportivo: se un pilota non guida da solo e senza aiuti, allora deve essere penalizzato.