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F1, caos Sauber: ingaggiati Nasr e Ericsson, ma Sutil è ancora sotto contratto

La Sauber annuncia Ericsson, che porta sponsor per 18 milioni, e Nasr, sostenuto dal Banco do Brasil, nuovo partner della scuderia. Ma Sutil ha un contratto fino al 2015: potrebbe anche ricorrere al Contract Recognition Board della FIA. Delusi anche Gutierrez e Van de Garde.
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Una rivoluzione necessaria. Per sopravvivere, la Sauber ha annunciato per il 2015 due piloti nuovi, giovani e munifici: Felipe Nasr, che porta in dote la ricca sponsorizzazione del Banco do Brasil, nuovo partner commerciale del team il cui logo si vedrà sulle fiancate e sul retro dell’ala posteriore della C34. e Marcus Ericsson, che garantisce altri 18 milioni dai suoi sponsor personali. Di fatto, quella che si è conclusa è una sorta di asta in cui chi ha portato più sponsorizzazioni ha ottenuto un posto in Formula 1, a discapito del valore tecnico, del merito, dell'esperienza.

Il debutto di Nasr – Il brasiliano, terza guida in Williams in questa stagione, debutterà così in Formula 1 come pilota ufficiale. Campione della Formula Bmw Europa nel 2009 e della Formula 3 britannica nel 2011, quest'anno ha corso la sua terza stagione di GP2, e alla vigilia dell’ultima gara ad Abu Dhabi è in lizza per il secondo posto in campionato, con 8 punti di vantaggio su Stoffel Vandoorne. L'annuncio è arrivato a sorpresa, anche se a posteriori si può considerare un segnale premonitore la scelta della Williams di non schierarlo in pista davanti al suo pubblico nella prima sessione di libere.

Sutil ricorrerà al CRB? – Monisha Kaltenborn, la prima donna team principal di una scuderia di Formula 1, ha fatto bene i suoi calcoli e, come ha ammesso onestamente dopo l'annuncio di Ericsson, è stata guidata da queste considerazioni economiche nella scelta dei due piloti per sostenere una squadra in difficoltà economiche. Ma c'è un possibile problema, o forse due. Perché Sutil ha un contratto fino al 2015 e potrebbe anche, in linea teorica, decidere di rivolgersi al Contract Recognition Board, l'organismo della FIA formato da avvocati indipendenti che si riunisce a Ginevra per discutere della legittimità dei contratti, nato nel 1991 dopo l'accordo con la Benetton di Michael Schumacher che aveva già un pregresso accordo per discutere una proposta della Jordan.

Via Telmex, via Gutierrez – Sotto contratto con la Sauber ci sono anche Gutierrez, supportato dalla Telmex che però dall'anno prossimo interromperà il rapporto con la scuderia nonostante il ritorno in calendario del GP del Messico, il russo Sergey Sirotkin, appiedato anche lui per lo scarso sostegno ricevuto dai finanziatori che avrebbero dovuto rilevare delle sostanziose quote del team, e Giedo Van de Garde, il pilota di riserva cui non è bastato un portfolio di sponsor di una decina di milioni. Sutil è apparso decisamente sorpreso dall'annuncio della Sauber: "Sicuramente ci sono alcune cose di cui parlare", ha detto in conferenza stampa alla vigilia delle prime libere del Gp del Brasile. "Sì, hanno confermato due piloti ma non è detto che siano loro a correre e non significa nemmeno che il team correrà", ha precisato il tedesco.

Kaltenborn  e il diritto internazionale – “Abbiamo annunciato i nostri piloti e, se ci saranno altre questioni correlate, si tratterà comunque di faccende che potremo discutere solo internamente” ha risposto Kaltenborn. “Sono estremamente consapevole di quella che è la nostra situazione e so quello che sto facendo. Abbiamo ingaggiato due giovani per il 2015 e niente più”. La team principal della scuderia di Hinwil ha studiato legge a Vienna, ha un master in diritto economico internazionale alla London School of Economics, ha lavorato alla Commissione Onu per il diritto economico, ed è stata consulente legale per diverse aziende, tra cui Fritz Kaiser, nel 1999, allora proprietario della Sauber, che l'ha fatta entrare nel mondo della Formula 1. Di conseguenza, con un simile background, è improbabile che Monisha Kaltenborn abbia preso la decisione di ingaggiare Nasr e Ericsson pur avendo altri piloti ancora sotto contratto senza la certezza di una clausola di qualche tipo che le consentisse di evitare future battaglie legali. Una cosa è certa: se non verranno ridiscussi i criteri di redistribuzione del prize money, alle scuderie medio-piccole non resteranno che due strade, sparire o ingaggiare i piloti che portano più soldi e più sponsor. E' questo il futuro che Ecclestone vuole per la Formula 1?

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