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F1, Ecclestone: “La Ferrari deve cambiare se vuole tornare a vincere”

Il numero uno della Formula 1 dice la sua sulla scuderia italiana: “Marchionne sa quello che vuole e come ottenerlo, sta facendo un lavoro fantastico, ma essere responsabile di una squadra non è un lavoro part time” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Bernie Ecclestone
Bernie Ecclestone

La stagione 2016 della Formula 1 si appresta a compiere il giro di boa, quello di Silverstone è il decimo appuntamento dell'anno e segna la metà del campionato. Forse è ancora presto per fare un bilancio definitivo, ma Bernie Ecclestone, patron del circus, ha le idee piuttosto chiare su chi si aggiudicherà il titolo.

"La Mercedes ha un motore fantastico e in questo momento la gente pensa che vinceranno comunque, qualunque cosa succeda. La lotta si sta vivacizzando grazie alla battaglia tra i due piloti, basta vedere quello che è successo in Austria, ma alla fine secondo me vincerà Lewis Hamilton. L'unico che può dargli del filo da torcere è il compagno d squadra, ma alla fine sarà lui a trionfare. Non sto dicendo che sia la cosa migliore per la Formula 1 così come non ci sarebbe niente di male se lo vincesse Nico: il mio pensiero è legato solo alle circostanze generali" dichiara al sito ufficiale della Formula 1.

"Marchionne sa quello che vuole e come ottenerlo"

Una lotta, quella per il Mondiale, da cui sembrano tagliati fuori i piloti della Ferrari. La Rossa di Maranello sta incontrando più di qualche ostacolo sul proprio cammino, la prima vittoria stagionale deve ancora arrivare. Complice la sfortuna e qualche errore evitabile, il Cavallino non è ancora salito sul gradino più alto del podio, anche Ecclestone sembra darla già per spacciata, ma si augura un risveglio nel 2017 per rendere ancora più entusiasmante la lotta per il vertice.

"Io ho un rapporto molto stretto con la Red Bull e spero tornino al vertice, così come me lo auguro per la Ferrari: sarebbe la cosa migliore per la Formula 1. Le Rosse sono popolari, lo sono anche ora che stanno perdendo. Questa è la forza del brand".

"La Ferrari è tornata ad essere molto italiana, è il modo in cui sono impostate le cose che deve cambiare. Marchionne sta facendo un lavoro eccellente cercando di coinvolgere tutti, ma ha un sacco di cose da fare e per essere responsabile di una squadra devi esserci 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non può essere un lavoro part-time. Non c'è niente di sbagliato nel team principal Maurizio Arrivabene, ma forse è un po' diverso da Marchionne. Mi piacerebbe vedere Sergio lì dalla mattina alla sera, per tutta la settimana e il week-end. Lui sa quello che vuole e sa come ottenerlo".

Infine uno sguardo al futuro della Formula 1, sempre più orientato verso i circuiti cittadini che regalano emozioni forti, ma rischiano di snaturare l'essenza di questo sport, abituato da sempre a misurarsi con le piste tradizionali.

"Fare un Gp in città è meglio secondo me, ma è più difficile per i promotori in quanto è praticamente impossibile inserire più di 40.000 spettatori sulle tribune di un circuito cittadino. Per un promotore è molto costoso mettere su una corsa cittadina, bisogna valutare bene i pro e i contro. Il mio futuro? Se trovo qualcuno che mi aiuta a realizzare le cose che vorrei fare perché no. Ma per ora non ho trovato nessuno" conclude.

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