F1, Ferrari: Hulkenberg o Vettel se Alonso lascia
Il futuro di Fernando Alonso in Ferrari è sempre più una situazione da comma 22. L'asturiano fatica a nascondere il malcontento per una macchina non competitiva, ha chiesto al Cavallino garanzie di miglioramenti immediati che nessuno può dargli a Maranello, ma non ha nemmeno alternative dove poterle trovare. La Ferrari è in una fase di grandi cambiamenti, nel guado di una rivoluzione di proprietà, di gestione sportiva che inevitabilmente finirà per coinvolgere anche i piloti, ma al momento non si palesano opzioni sicure di paragonabile livello. Così, il walzer di voci si moltiplica: Cadena Ser annuncia che Alonso resterà alla Ferrari, magari un po' da separato in casa, in tanti su Twitter parlano, citando però fonti non confermate, di un contratto già firmato con la McLaren-Honda da ufficializzare a Suzuka. Dov'è la verità? Sono solo schermaglie tra scuderia e pilota o è davvero l'epifania di un divorzio da cui hanno tutti da perdere?
I malumori di Alonso – Alonso, che ha un contratto fino al 2016, è un indiscutibile patrimonio della Ferrari. Ha un carattere difficile, vuole sentirsi il protagonista principale, il catalizzatore delle attenzioni, in scuderia, e si sente “stretto” nel guado del Cavallino attuale. Il fascino del rosso Ferrari non basta più, dopo l'addio di Jean Todt la scuderia è il volto declinante del marchio di riferimento nel comparto del lusso. E la fine dell'era Montezemolo certifica l'avvicinamento del destino sportivo alle esigenze industriali. La Ferrari, e qui sta il nodo della questione, non ha mai venduto così tante auto come quest'anno, segno che non ha (tanto? più?) bisogno dei successi in Formula 1 come volano sul mercato. Alonso e il Cavallino hanno lo stesso obiettivo, vincere, ma tempi e scadenze sempre più divergenti. La ristrutturazione avviata da Mattiacci, il piano di rilancio per riportare in alto il Cavallino, è un progetto di ampio respiro che richiede almeno due o tre anni per colmare il gap con le Mercedes, che intanto progettano per l'anno prossimo un motore ancora più potente dell'attuale power unit. Ma a 33 anni, dopo cinque Mondiali passati a spremersi oltre ogni limite per mascherare i difetti di monoposto sempre con qualcosa in meno delle altre, è possibile, per molti versi anche comprensibile, che si lasci attirare da altre sirene. E che, se davvero il suo futuro sarà nella nuova McLaren Honda (meno plausibile che torni in Lotus con Briatore team principal), al di là del profumo dei soldi finisca per contare il fascino di una nuova sfida. La possibilità che Alonso possa accettare di coltivare i sogni di grandezza a Woking, in un'atmosfera che sa di rinascita anche senza garanzie di competitività immediata, e non di sopportare la frustrazione di una sesta stagione in una Ferrari in continuo work in progress, esiste. E non va sottovalutata.
Cavallino poco rampante – Alonso, che il Banco Santander vorrebbe in Ferrari a lungo, è il simbolo dei limiti, delle mancanze di una Ferrari che al di là degli annunci è condannata a inseguire, a un ruolo da ballerina di fila che non le compete e a cui non è abituata. Il matrimonio è logoro, l'unione continua a non fare la forza e il futuro è una sequela di punti interrogativi. Perché per la Ferrari perdere Alonso potrebbe significare non avere un top-driver per la prossima stagione e cedere allo status di comparsa che l'asturiano ha fatto di tutto per combattere.
Scambio Alonso-Vettel? – Con lo spagnolo in McLaren, infatti, lo scenario principale vedrebbe in Ferrari Jules Bianchi o Nico Hulkenberg. Il tedesco aveva già firmato un pre-contratto con la Rossa l'anno scorso prima che gli venisse preferito Raikkonen, e avrebbe l'età e la pazienza per mettersi al servizio di un cantiere aperto. Ma c'è una seconda possibilità, uno scambio Alonso-Vettel sull'asse Ferrari-Red Bull. Al momento è solo una speculazione, ma con parecchi gradi di plausibilità. Perché consegnerebbe ad Alonso una macchina già pronta per vincere, e alla Ferrari l'unico top-driver che in questo momento potrebbe avere il desiderio di cambiare squadra, oscurato com'è dal talento e dalla personalità di Dani Ricciardo, e il tempo di aspettare il completamento del progetto-Mattiacci. Con quattro titoli già vinti e sei anni meno di Alonso, il tedesco può permettersi una scelta di prospettiva, sulla fiducia, anche alla luce del legame personale con Stefano Domenicali. Ci sarebbe anche una terza via, che potrebbe combinare tutti i pezzi: Alonso in McLaren con Hulkenberg e Raikkonen in Ferrari l'anno prossimo e Vettel, che ha un contratto fino al 2015, al Cavallino al posto di Iceman dal 2016.