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F1, GP Australia, illusione Ferrari, doppietta Mercedes

Le Ferrari sognano per metà gara. Poi l’incidente tra Alonso e Gutierrez e la bandiera rossa cambiano tutto. Raikkonen si ferma col motore in fumo. Un pit stop lungo penalizza Vettel, che si consola con l’80mo podio in F1. Rosberg vince davanti a un Hamilton tutt’altro che impeccabile. Haas prima scuderia a punti all’esordio in F1 dal 2002.
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La grande illusione. Fino alla bandiera rossa, le Ferrari hanno fatto sognare. Dopo il botto Alonso-Gutierrez (tanta paura e per fortuna nessuna conseguenza) al 17° giro, il rosso comincia a sfumare e il colore della vittoria torna a essere l'argento Mercedes. Il Mondiale 2016 riparte da una doppietta made in Stoccarda. Rosberg firma la quindicesima vittoria in carriera, Hamilton vanifica una pole position per la 26ma volta su 50 e chiude secondo dopo una prima parte di gara anonima e un errore in frenata alla curva 9 che accende il duello con Vettel negli ultimi sei giri. La Ferrari riesce a salvare solo il terzo posto di Vettel, all'80mo podio in carriera, e rimpiange il guasto al motore di Raikkonen. Quarto Ricciardo, che eguaglia il miglior risultato per un australiano a Melbourne (Webber, 2012). Da applausi il sesto posto di Grosjean sulla Haas, la prima scuderia dal 2002 a conquistare punti nel suo primo GP in assoluto in F1 (dopo Salo, su Toyota, nel 2002). "E' come una vittoria per noi!" esulta via radio. Il francese chiude dietro Massa e festeggia il suo miglior piazzamento dal quinto posto a Montreal l'anno scorso. A punti anche Hulkenberg (settimo), Bottas (arretrato in partenza per aver sostituito il cambio), Sainz e Verstappen, decimo dopo aver difeso il quarto posto per la prima metà di gara, penalizzato da una lunghissima seconda sosta.

Ferrari, partenza show – Le Ferrari partono alla grandissima. Vettel e Raikkonen bruciano Hamilton e Rosberg, che hanno solo set usati con la più morbida delle mescole in dotazione (ne hanno a disposizione uno di medie e due di soft). Non parte, invece, per il secondo anno consecutivo in Australia, Danil Kvyat, che si pianta prima di raggiungere la posizione in griglia (l'anno scorso è stato tradito dal cambio). E' un primo giro "sfrenato", con Alonso che si infila in decima posizione e Magnussen che buca una gomma e rientra ai box, con Gutierrez che ha qualche problema alla power unit Ferrari sulla sua Haas e il rookie Wehrlein, partito in ultima fila con la Manor, che risale al 14mo posto.

Vettel vola – Hamilton, leggermente toccato da Rosberg alla prima curva, scivola addirittura sesto, dietro anche alla Williams di Massa, ma lo passa al quarto giro, bel sorpasso all'esterno alla curva Whiteford, nonostante la muscolare difesa del brasiliano alla Hellas. E' un aspetto non secondario da considerare. Hamilton, infatti, con il DRS aperto non riusciva a superare Massa in rettilineo, e ha completato solo il sorpasso all'inizio del tratto misto. Hamilton ha anche approfittato di un "terzo incomodo", Kevin Magnussen, appena rientrato dai box per aver cambiato una gomma bucatache si è trovato preso in mezzo e ha involontariamente ostacolato Massa. Dopo 5-6 giri, le due Mercedes ora si sono messe girare in 1’31”5 contro 1’32”2 di Vettel, e Rosberg torna sotto, a mezzo secondo da Raikkonen. Mentre Ricciardo supera Massa sotto le tribune alla curva 1, continua d'autorità la corsa di Verstappen, che nonostante qualche sbavatura sotto pressione, difende la quarta posizione da Hamilton. "Non riesco a passarlo" ammette sconsolato il campione del mondo via radio. Cambia strategia Hamilton, che annuncia agli ingegneri ai box di voler allungare il suo stint. La FIA, infatti, ha allentato le restrizioni alle comunicazioni via radio: i piloti possono discutere delle strategie dei pitstop, delle gomme usate e da usare, ma non dei set-up della macchina o della power unit.

Raikkonen tiene – Rosberg si ferma al 13mo giro, monta le Soft e all'uscita della corsia box per poco non si tocca con Hulkenberg. Vettel rientra una tornata più in là, mantiene le supersoft, monta però un set nuovo, e riesce a restargli davanti dopo il primo pit-stop. Il tedesco, al primo giro lanciato con le gomme nuove fa 1’30”757 (Rosberg con le gialle aveva girato in 1’31”6), e riprende a Hamilton, che non si è fermato, la seconda posizione. "Fatemi rientrare", chiede intanto Raikkonen via radio, "sto soffrendo all'anteriore". Viene accontentato, rimane con le supersoft, ma scivola dietro Rosberg.

Paura Alonso – Il vantaggio delle rosse costruito nei primi 17 giri, però, viene vanificato dal botto spettacolare, ma per fortuna senza conseguenze, alla Sports Centre, la curva 3, tra Alonso e Gutierrez. Il messicano della Haas ha qualche problema, rallenta, e frena evidentemente prima del previsto. Alonso, che ha il DRS aperto, prova a passarlo all'esterno ma tocca con l'ala la posteriore destra di Gutierrez. La McLaren si ribalta un paio di volte nella ghiaia e si disintegra completamente.

La Formula 1 ha rivelato la sua grande sicurezza: la ruota anteriore destra della McLaren dopo l'impatto è rimasta attaccata con i cavi di ritenzione. Gutierrez va immediatamente a sincerarsi delle condizioni dello spagnolo. I due si stringono la mano, si danno pacche di rassicurazione sulle spalle. A parte lo choc, rimane per lunghi secondo al lato della via di fuga, Alonso è incolume e saluta il pubblico mentre torna a piedi verso i box. I medici del circuito che lo visitano confermano: Alonso sta bene.

Bandiera rossa – Inevitabile la bandiera rossa. Rientrano tutti in pitlane, quando mancano 39 giri alla fine, e Hamilton ne approfitta anche per cambiare l'ala anteriore danneggiata in avvio. Ma continua a soffrire aerodinamicamente la scia di Sainz, e non riesce a stargli attaccato in coda. Lo spagnolo, però, rientra dopo solo 10 giri con le Soft per montare le medie.

Iceman… a fuoco – Rosberg passa alle medie, che qui garantiscono un'ottima durata: l'anno scorso Perez completò 38 giri senza fermarsi. Vettel, unico sotto l'1'31" fino alla bandiera rossa, resta con le rosse usate e guadagna sette decini sul tedesco nel primo giro. Raikkonen, Ricciardo e Verstappen, finito dietro l'australiano dopo la prima sosta che scivolerà dodicesimo dopo un secondo pit-stop davvero troppo lungo, scelgono le gialle. I colpi di scena sono tutt'altro che finiti, però. Torna ai box Raikkonen, che si ritira a Melbourne per il secondo anno di fila, con il motore che fuma e una pericolosa lingua di fuoco, subito spenta, dall'air scope, la presa d'aria proprio sopra l'abitacolo. Il ritiro di Iceman porta Ricciardo in zona podio. Al 26° passaggio, Vettel comincia a pagare il decadimento delle gomme, gira sul piede dell'1’31”7 e il vantaggio su Rosberg scende sotto i 3”.  Il tedesco ha un vantaggio enorme in termini di velocità di punta, e fa una certa sensazione vederein top-10 la Manor di Wehrlein e nessuna Ferrari.

Vettel, nessuna chance – Inevitabilmente, al 35° giro Vettel si ferma ai box, dopo aver perso 2 secondi da Hamilton nell'ultima tornata, e passa alle soft. La sosta è un bel po' lunga, 5.6 secondi, per qualche difficoltà nell'avvitare l'anteriore sinistra. Il tedesco rientra quarto, dietro Hamilton e davanti a Massa: i sogni di vittoria finiscono qui. Vettel spinge, ma non riesce a fare meglio delle Frecce d'Argento. Ormai la gara sta tutta nell'inseguimento di Hamilton a Rosberg. Col DRS aperto, il campione del mondo va via facile a Ricciardo, con gomme soft ormai al limite, che infatti si ferma subito dopo per montare le Supersoft. Così firma il suo giro migliore e brucia Massa al 46° giro per guadagnare il quarto posto. Vettel può solo difendere il suo posto sul podio. E l'uscita nella ghiaia a un giro dalla fine certifica la fine della grande illusione. Molto rumore, dunque, ma non quello delle power unit con gli scarichi nuovi, per un'altra doppietta Mercedes.

GP AUSTRALIA – ORDINE DI ARRIVO

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