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F1, GP Australia: le Mercedes non sono così imbattibili

Mercedes avanti, ma non così tanto. Il via libera Renault sul turbo aiuta le Red Bull, anche se Vettel soffre, forse con un assetto diverso. Ruggini Hamilton-Rosberg. Le Ferrari consumano troppo e girano piano.
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La Mercedes è avanti a tutti, ma non così tanto. La Red Bull è in affanno, ma non così tanto. La sessione di qualifiche bagnata dalla pioggia, che ha aggiunto variabili ulteriori all'indecifrabilità di questo primo GP, ha confermato il valore attuale delle scuderie ma scardinato le gerarchie tra i piloti. Hamilton ha agganciato in extremis la 32ma pole della carriera, con un ultimo giro condotto quasi interamente ad alti regimi, raggiungendo al sesto posto all time Nigel Mansell, che curiosamente aveva ottenuto la sua 32ma pole proprio in Australia (a Adelaide) alla vigilia della sua ultima vittoria in Formula 1, nel 1994.

Dietro di lui ha fatto sognare il pubblico di casa Daniel Ricciardo, un pilota "che non porta mai pensieri pesanti, che sarebbero già da soli tutto carico in più". Mentre la sua Red Bull volava, però, quella di Vettel non riusciva nemmeno a entrare in Q3, come non gli capitava da 28 GP. Il quattro volte campione del mondo soffriva per la poca guidabilità di una vettura instabile con grossi problemi di bilanciamento in uscita dalle prime curve. La Renault ha confermato che le difficoltà derivano da un problema al software che ha causato una mancanza di potenza sulla monoposto del tedesco sin dalla sessione di libere del mattino.

La RB10 ha presentato a Melbourne qualche modifica rispetto ai test di Sakhir, in particolare un nuovo alettone anteriore a sei elementi per un maggiore carico aerodinamico così da bilanciare i problemi di sottosterzo in curva. Non è escluso che il tedesco, autore di un solo giro con le gomme soft e in difficoltà con le intermedie, sia sceso in pista con un assetto diverso rispetto al compagno di squadra. “Ieri la macchina andava bene. Evidentemente stanotte abbiamo perso qualcosa e dobbiamo capire perché”. Il via libera da Renault di spingere al massimo il turbo ha certamente aiutato. Nei test non abbiamo potuto provare le prestazioni, ieri per la prima volta abbiamo lavorato per capire la macchina, anche studiando l’aerodinamica” ha detto il pilota australiano. In più, anche la pioggia ha giocato in favore della Red Bull e delle vetture a motore Renault (grande merito a Kobayashi che sulla Caterham, dopo gli enormi problemi di venerdì, è riuscito a entrare in Q2) perché riduce il bisogno di potenza e finisce per livellare le prestazioni.

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L'uscita alla curva 9 nell'ultimo giro ha tolto un'ultima chance di agguantare la prima fila a Nico Rosberg. E già emergono i primi dissapori con il compagno di squadra Hamilton. I due si conoscono dalle formule minori, ma quest'anno sono gli uomini da battere. E quando l'avversario numero 1 ce l'hai in casa, le ruggini sono inevitabili. “Nico sta più tempo di me con gli ingegneri, ma alla fine non va meglio di me” ha detto il britannico alla Bild, in un'intervista in cui ha confessato di non essere stato invitato al matrimonio di Rosberg.

Anche in McLaren le gerarchie sono “Down Under”. Il debuttante Magnussen quarto, come Hamilton al suo primo GP (e molto meglio di papà Jan, 19mo con la Stewart al suo esordio in Australia) e Button fuori dalla Q3. Il britannico è rimasto condizionato anche dall'uscita di Raikkonen alla curva 3 con conseguenti bandiere gialle.

Le difficoltà di adattamento di Raikkonen iniziano già a pesare in Ferrari. “Dobbiamo risolvere tutti i problemi al più presto, perché la concorrenza è molto forte e il tempo a disposizione è poco” ha ammesso Stefano Domenicali. Le questioni, però, non riguardano solo il finlandese. La F14T, che a Melbourne ha presentato un'ala posteriore dotata di maggiore carico aerodinamico, consuma più carburante e usura maggiormente le gomme rispetto alle Mercedes, eppure gira significativamente più piano in assetto da gara.

Solo la penalizzazione a Gutierrez, retrocesso di cinque posizioni in griglia per aver sostituito il cambio, ha evitato di vedere le due Lotus in ultima fila. Continua dunque il weekend da incubo per la scuderia che ha presentato il nuovo capo, Federico Gastaldi, che già guidava il Business Development della scuderia dal 2010.

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