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F1, GP Australia: Vettel, strategia vincente! E’ finita la prigionia del sogno

Vittoria numero 43 per Vettel, la 225 per la Ferrari, la prima da Singapore 2015. E’ l’alba di una nuova era per la Formula 1 e per il Cavallino. Perfetta la strategia per stare davanti alle Mercedes. “Grande lavoro, grande macchina” dice a caldo. Solo quarto Raikkonen.
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Una nuova era, una nuova alba, una nuova vita. "Grande lavoro, grande macchina" festeggia a caldo Sebastian Vettel che non sorrideva così al GP di Singapore del 2015. Tanto è passato dall'ultima vittoria di una Ferrari. La prigionia del sogno si chiude, finalmente. Con una strategia perfetta, il tedesco ha portato la sua "Gina", questo il nome che ha dato alla SF70H, al primo successo, il suo 43mo in carriera, il numero 225 per il Cavallino in Formula 1. Hamilton vede concretizzarsi le paure della vigilia e si accontenta del secondo posto, pressato nel finale da un Bottas, al decimo podio in carriera, velocissimo e voglioso di far emergere tutto il suo potenziale anche in chiave rinnovo di contratto. Il quarto posto di Raikkonen scandisce il divario fra i quattro candidati al titolo e gli altri. Solo quinto Verstappen che fa il possibile per salvare l'onore della Red Bull nel weekend nero di Ricciardo. Sesto Massa, protagonista di una gara senza acuti e senza errori, che tiene dietro Perez, settimo, e un ottimo Kvyat, ottavo, che registra lo stint più lungo di tutti con le ultrsoft e con le supersoft, dopo la sosta, gira anche più veloce delle Mercedes (con le soft). A punti anche Sainz e Ocon che brucia Hulkenberg e Alonso (tradito subito dopo da un problema alla sospensione) nel più bel duello di giornata.

Ferrari, strategia vincente

La sfida per la vittoria si accende al 18mo giro. Hamilton si ferma prima di tutti, al 18mo giro, e monta le soft (con le supersoft, più costanti e più veloci da mandare in temperatura ottimale, le Frecce d'Argento hanno spiccato meno in FP2 rispetto alle Ferrari). Il britannico si ritrova incastrato dietro Verstappen a battagliare per la quarta posizione, segno delle effettive difficoltà di sorpassare che sembrano anche maggiori della passata stagione mentre Vettel, esauriti i doppiaggi, ha pista libera per spingere fino al 23mo giro e completare l'undercut al box. Anche il tedesco, come poi Raikkonen al 26mo giro, scelgono le soft e non si fermeranno più fino alla bandiera a scacchi.

Il pit stop di Verstappen libera Hamilton al secondo posto, inseguito da un velocissimo Bottas che a metà gara fa registrare i parziali migliori in tutti i tre settori. Dietro, Raikkonen fa visibilmente più fatica. Staccato di oltre 20 secondi da Vettel, deve pensare soprattutto pensare a difendersi da Verstappen, che tira al massimo con le supersoft, riduce il distacco fin sotto i 4 secondi ma non incide abbastanza soprattutto nel secondo settore da pensare seriamente al sorpasso.

Nessuna sorpresa alla prima curva

Nonostante le nuove regole che aumentano la responsabilità del pilota nella gestione della frizione al via, i top driver mantengono le posizioni alla alla prima curva. Vettel, che un anno fa scattò alla grande inserendosi fra le due Mercedes dalla seconda fila, è molto meno reattivo quest'anno mentre dalla terza terza prova a inserirsi Verstappen. Dietro Perez, che parte decimo per la penalizzazione a Ricciardo ma può montare gomme nuove, infila Kvyat e Magnussen danneggia una gomma in un contatto con Ericsson (lo svedese attacca all'esterno e il danese della Haas non può quasi curvare).

Hamilton non sente troppa aderenza, ma la trazione è notevole. Vettel perde oltre un secondo in quattro giri ma stacca di due Bottas, che anche nelle prove di long run al venerdì faticava più del compagno di squadra a scaldare le gomme. Il tedesco, il più regolare sul passo gara in FP2 anche con le supersoft, mette pressione a Hamilton. Gira sul piede dell'1.28 basso e dopo 10 tornate fa segnare il miglior passaggio. Il britannico, che fa la differenza nell'ultimo settore, allunga sfruttando il degrado quasi inesistente delle gomme. Sorprende, visti i valori del weekend, il ritmo di Alonso: terzultimo allo speed trap in qualifica, l'asturiano difende l'undicesimo posto dopo 10 giri a meno di cinque secondi dalla zona podio. Vandoorne, invece, il più lento di tutti allo speed trap in qualifica, sperimenta anche un calo di potenza al box e si ferma all'undicesimo giro (sarà il primo dei cinque ritiri che scandiscono il primo GP stagionale).

Ricciardo, weekend da incubo

Il weekend conferma la distanza che si è aperta fra Ferrari e Mercedes, in lotta per il titolo, e la Red Bull. "Di quanto è più veloce il giro più veloce?" chiede Verstappen nel finale via radio. "Troppo" è la sconsolata risposta del team che per la terza volta di fila non riesce a schierare le due vetture in griglia in Australia. Stavolta tocca a Ricciardo che sostituisce il cambio ma si ritrova bloccato in sesta durante l'installation lap per un problema elettrico agli attuatori e prende il via dai box con due giri di ritardo ma il suo weekend da incubo si chiude comunque con il 14mo ritiro in carriera. La sua gara, di fatto una lunga sessone supplementare di test, finisce al 30mo giro per un improvviso calo di potenza.

Nuove regole: obiettivo mancato?

Le nuove potenzialità delle monoposto nel regime introdotto quest'anno aumentano le possibili sofferenze e le temperature della power unit. Cresce infatti rispetto all'anno scorso il tempo percorso in piena accelerazione che sfiora il 70%. Ne fa le spese Grosjean, settimo e costante prima di vedere il motore in fiamme.

Se le nuove regole dovevano portare più spettacolo e più sorpassi, la prima gara rivela uno scenario decisamente diverso. Come i piloti lasciavano emergere dopo i primi test, hanno anzi reso ancor più difficile prendere la scia e tentare l'attacco. Ross Brawn, responsabile sportivo della Liberty Media, e Sean Bratches hanno sottolineato la speranza e l'obiettivo di rendere la Formula 1 più competitiva e ridurre il gap fra i top team e le altre scuderie nella distribuzione del prize money. Jean Todt, presidente della FIA, ha rimarcato che solo la federazione è responsabile di introdurre nuove regole. I limiti, ha detto l'ex team principal Ferrari, sono chiari: la Formula 1 costa troppo, è troppo complicata e le vetture sono eccessivamente affidabili. Serve ridurre il divario in pista ma, conclude, non si tornerà indietro ai motori aspirati di dieci anni fa.

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