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F1, GP Austria, bis di Rosberg tra i rimpianti Ferrari

Rosberg conquista l’undicesima vittoria in carriera, la seconda di fila in Austria come solo Prost e Schumacher. L’incidente con Alonso chiude dopo due curve la gara di Raikkonen: il suo futuro è sempre più incerto. L’errore dei meccanici al box condannano al quarto posto Vettel.
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Cambia l'ordine dei fattori, non la sostanza. Anche in Stiria, nel circuito griffato Red Bull, va in scena un monocolore argentato, un monologo Mercedes senza veri concorrenti. E' Nico Rosberg, però, partito secondo ma capace di infilare Hamilton alla prima curva, a centrare l'undicesima vittoria in carriera, la seconda consecutiva su questo circuito: solo Prost e Schumacher ci erano riusciti. Le Frecce d'Argento completano la doppietta, prima squadra a mandare due piloti sul podio in tutte le prime 8 gare della stagione, e festeggiano la 27ma gara consecutiva a podio (seconda striscia migliore di sempre) e la 47ma a punti, la quarta miglior serie all time (prima la Ferrari con 55). Podio numero 40 per Massa, primo del 2015, che diventa l'ottavo pilota a superare i 1000 punti in carriera anche grazie ai problemi al pit stop di Sebastian Vettel. Negli ultimi giri, il brasiliano si è difeso dall'attacco del tedesco, che deve accontentarsi del quarto posto. Chiude quinto Bottas, davanti a Hulkenberg, sesto per la seconda volta consecutiva (suo miglior piazzamento stagionale). Settimo Maldonado, come in Canada e a Monaco, davanti a Verstappen, Perez e Ricciardo che consegna solo un punto alla Red Bull padrona di casa e nel finale toglie dalla zona punti Nasr. Resta dunque a secco la Sauber, nel 300mo gran premio della sua storia in Formula 1.

Numeri – Rosberg vince così per la quinta volta senza essere partito dalla pole, Hamilton perde per la 23ma volta quando è partito al palo, ma quanto conta questo successo nella lotta al Mondiale? Poco, a giudicare dai numeri. Solo in otto occasioni, infatti, chi ha concluso davanti a tutti tra Zeltweg, Osterreichring e Spielberg ha poi conquistato il titolo iridato: Fittipaldi nel 1972, Lauda nel 1984, Prost nel 1985 e 1986, Villeneuve nel 1997, Hakkinen nel 1998 e Schumacher nel 2002 e 2003. I precedenti sorridono decisamente alla Mercedes, e le prime otto gare della stagione valgono come ulteriori prove: in quasi la metà delle occasioni (13), il team che ha vinto in Austria ha portato a casa il Mondiale costruttori.

Raikkonen subito ko – Hamilton, capace l'anno scorso di recuperare dalla nona alla quarta posizione nel corso del primo giro, si ritrova infilato da Rosberg. Purtroppo, dura solo due curve la gara di Kimi Raikkonen: superato da Perez (insieme al finlandese, uno dei 4 che ha scelto le soft invece delle supersoft al via) va in sovrasterzo in uscita e, con la macchina impossibile da controllare, si vede colpito dalla McLaren di Alonso che cerca di passare all'esterno ma ormai non ha più spazio dove infilarsi. ""Non ho toccato Kimi, ero 5/6 metri dietro lui, ha avuto molto patimento in uscita dalla curva 2" ha detto l'asturiano che si deve così arrendere al quinto ritiro in sette gare, il quarto consecutivo: non gli era mai capitato in carriera di non finire quattro GP di fila. Con la MP4 arrampicata sopra l'abitacolo della SF15T, entra la safety car e Kvyat ne approfitta per cambiare l'ala, che nel frattempo era rimasta danneggiata. Non un bello spettacolo, alla presenza di Sergio Marchionne, soprattutto quando c'è da discutere il rinnovo del contratto di Iceman, il quinto pilota di sempre con più ritiri di tutti al primo giro, nove.

McLaren, tunnel senza fine – Per le McLaren, scese in pista gravate da 50 posizioni di penalità, al peggio non c'è mai fine, e anche Jenson Button deve fermarsi con il motore, il sesto usato e finito in fumo in questa disastrosa stagione, ancora ko: è la prima volta dal 2008 che la scuderia chiude con due macchine ritirate in tre dei primi otto gran premi stagionali. "Non so se è peggio dover fare tutta la gara a 30 secondi dai primi o dovermi fermare per la penalizzazione al secondo giro" ha ammesso Hamilton, che ha aggiunto di aver iniziato la corsa con il vecchio set-up della power unit, e dunque la scuderia non potrà nemmeno ricavare un po' di dati utili da questo fallimentare weekend. "Quello nuovo era sulla macchina di Alonso, è adesso è da buttare". Queste nuove regole, le posizioni perse in griglia per aver cambiato più volte del consentito i motori o le singole parti, non piacciono a Bernie Ecclestone. " Non superare la linea bianca, non fare questo, non fare quello, se cambi il motore prendi 20 posto, e così via. Il pubblico non lo capisce e quando i tifosi non capiscono qualcosa, non se ne interessano” ha detto alla France Presse. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Niki Lauda, intervistato dal magazine della Red Bull, proprietaria del circuito. “La Formula 1 deve pensare ai suoi clienti, i tifosi" ha spiegato. "La gente vuole vedere piloti che sbagliano, che dicono quello che non dovrebbero. Queste regole hanno in sostanza portato alla morte della Formula 1: un eccesso di regole non è mai positivo. Tutti questi limiti superflui vanno allentati, ma certo la Formula 1 non deve diventare meno sicura”. E nessuno più di lui ha avuto e ha a cuore le questioni di sicurezza sulle piste.

Sbaglia anche Hamilton – Alla ripartenza dopo il rientro della safety car, Hamilton rosicchia un paio di decimi a giro a Rosberg, mentre Vettel perde in media tre decimi in ciascun passaggio. Il passo di gara delle rosse non è così brillante come si pensava alla vigilia dopo le sessioni di prove libere: le Williams (bello il sorpasso di Bottas a Verstappen alla seconda curva) sono più vicine alle Ferrari di quanto le SF15T sian vicine alle Frecce d'Argento. Solo le Mercedes, che passano almeno un giro in testa da 27 gran premi di fila, la terza striscia più lunga di sempre, possono battere le Mercedes.  Hamilton, che non trova il modo di contrastare il compagno di squadra nel primo stint, tenta il jolly al box. Si ferma per la prima sosta due giri dopo Rosberg, che blocca le ruote all'ingresso della pitlane, stampa parziali record nel primo e nel secondo settore con pista libera, ma resta fermo 3″ più del compagno di squadra. Resta dietro, e verrà anche penalizzato di 5 secondi per aver attraversato la linea bianca in uscita dalla corsia box. Tuttavia, quel giro al comando gli permette di eguagliare il primato di Sir Jackie Stewart, che resiste da 45 anni: è il 17mo gran premio consecutivo in cui il britannico si trova in testa almeno per una tornata.

Vettel perde il podio – Problemi al box anche per Vettel, la posteriore destra non si avvita e la sosta dura 13 secondi. Il tedesco rientra dietro anche Massa, poleman qui l'anno scorso (dopo 102 gare senza mai arrivare primo né in griglia né in gara) mentre Bottas supera Hulkenberg e Maldonado, che nel duello per la nona posizione deve difendersi da Kvyat e da Nasr,. Ne fa le spese il russo della Red Bull, che ha montato le supersoft alla seconda sosta, e la sua impotenza anche contro il venezuelano dà la misura delle difficoltà della scuderia padrona di casa, che ha continuato a lamentarsi nei giorni scorsi, e certo lo farà anche nei prossimi, del motore Renault, insufficiente a sostenere le ambizioni di Mateschitz e Horner: sarebbero 80 i cavalli in meno rispetto alle power unit Mercedes, in attesa dei nuovi propulsori previsti per Spa. La differenza si vede tutta al 50° giro, quando Ricciardo si vede infilato senza nessuna possibilità di difesa dalla Lotus di Grosjean, prima di fermarsi per la sua unica sosta (sì, al 51° giro) per montare le supersoft. Vettel continua a farsi vedere negli specchietti di Massa, ma il duello più interessante resta quello per la settima posizione con Maldonado, trasformato dopo Montreal, che al penultimo giro passa Verstappen alla prima curva con tanto di scodata, e più indietro con Ricciardo che guadagna un secondo a giro su Perez e Nasr. Una consolazione davvero magra per una Red Bull "matata" come non mai.

GP AUSTRIA – ORDINE DI ARRIVO

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LA CLASSIFICA MONDIALE
1 Hamilton 169
2 Rosberg 159
3 Vettel 120
4 Raikkonen 72
5 Bottas 67
6 Massa 62
7 Ricciardo 36
8 Kvyat 19
9 Hulkenberg 18
10 Grosjean 17
11 Nasr 16
12 Perez 13
13 Maldonado 12
14 Verstappen 10
15 Sainz 9
16 Ericsson 5
17 Button 4
18 Alonso, Merhi, Stevens 0

IL MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 328
2 Ferrari 192
3 Williams 129
4 Red Bull 55
5 Force India 31
6 Lotus 29
7 Sauber 21
8 Toro Rosso 19
9 McLaren 4
10 Marussia 0

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