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F1, GP Austria: Hamilton, vittoria… col botto. Ferrari, ancora rimpianti

Hamilton si tocca con Rosberg all’ultimo giro. Il tedesco rovina l’ala anteriore e si gioca vittoria e podio. Il britannico è il pilota con più punti nella storia della F1. 84mo podio per Raikkonen, agganciato Vettel tradito da una gomma.
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Il finale che non t'aspetti. All'ultimo giro Hamilton attacca Rosberg all'interno della curva 1. Rosberg chiude tardi, chiude male. I due si toccano di nuovo ma è solo Rosberg a pagare con l'ala anteriore rotta, e finisce anche sotto investigazione. Hamilton festeggia la vittoria numero 46 in carriera, riduce a 11 lunghezze il gap nel Mondiale e diventa il pilota con più punti nella storia della F1. Il tedesco perde il podio, chiude quarto superato da Verstappen, che percorre gli ultimi 56 giri con lo stesso treno di Soft, e Raikkonen che ringrazia. L'olandese centra così il secondo podio in carriera dopo il trionfo in Spagna: prima di lui, nessuno ne aveva mai conquistato uno prima dei 21 anni. Iceman salva almeno l'onore della Ferrari e aggancia proprio Vettel nella classifica all-time con 84 podi in carriera.

Capolavoro Wehrlein –  Rosberg è solo quarto, davanti a Ricciardo e un ottimo Button, autore anche dello spunto migliore in partenza. Splendido Wehrlein che guadagna il suo primo punto in F1. Il decimo posto consegna alla Manor il primo punto in F1 dal GP di Monaco del 2014 e lascia la Sauber, nonostante un generosissimo Nasr, come unica scuderia ancora a quota zero. Chiudono la top-10, dal settimo al nono posto, Grosjean, Sainz e Bottas.

Il campione del mondo mantiene il comando alla fine del primo giro, come non gli era mai successo nelle quattro volte in cui era partito in pole quest'anno. I tecnici della Mercedes non hanno abbandonato la tecnica di scaldare i dischi dei freni anteriori e posteriori, sebbene la pressione delle gomme venga adesso controllata con la ruota staccata dalla monoposto.

Rosberg sesto in griglia – Rosberg, che nell'algebra delle penalizzazioni si ritrova sesto, perché la FIA applica prima le penalizzazioni notificate prima, e dunque è potuto scalare quando tutti gli altri hanno guadagnato una posizione per riempire lo slot di Vettel, è quinto alla fine del primo giro. Il tedesco, che ha interrotto una serie di 14 pime file consecutive, ha lo spunto giusto su Ricciardo.

Massa dalla pit-lane – In una griglia decisamente stravolta da incidenti e penalizzazioni l'ultimo a pagare è Felipe Massa, che parte dalla pit-lane per un "danno strutturale" all'ala anteriore sulla sua Williams (che hanno testato due differenti versioni nel corso del weekend) durante le qualifiche. I tecnici hanno dovuto sostituirla, vanificando il decimo tempo e le speranze di finire a punti.

Kvyat ancora out – Il compagno di squadra, Bottas, lotta con Vettel che guadagna una posizione rispetto alla partenza e si ritrova stretto fra il finlandese e Verstappen. La temperatura dell'asfalto, più freddo di ieri di 25 gradi, riduce il vantaggio delle Ferrari di partire con le Supersoft in quanto rallenta il degrado e i rischi di blistering sulle UltraSoft. L'attivazione del DRS coincide con l'attacco di Rosberg a Hulkenberg, che non può difendersi.. La gara ha già conosciuto il primo ritirato, Dani Kvyat, che chiude un weekend da incubo con il terzo abbandono nelle ultime quattro gare (un punto nelle 5 gare dopo la retrocessione in Toro Rosso).

Ferrari, inizio incoraggiante – L'ala mobile consente diversi sorpassi nelle quattro frenate importanti del tracciato. Vettel attacca alla curva 2 Hulkenberg (giro 7), che due giri dopo deve già rientrare per cambiare le gomme e montare le SuperSoft. Raikkonen supera Button, mai oltre il quarto posto in carriera in Austria, alla 3. Rosberg è il primo dei top driver a rientrare, al giro 11 e sceglie le soft. Il gioco delle soste ovviamente interessa le due Ferrari che, partite con le SuperSoft, ragionano in termini di una sola sosta. Così Raikkonen si ritrova secondo, a quattro secondi da Hamilton, Vettel risale quarto appena alle spalle di Ricciardo dopo 15 giri mentre il profilo Twitter della Scuderia Ferrari annuncia una pioggerella leggera ("light rain reported"). Hamilton, di norma il primo a essere chiamato ai box, però, spinge le UltraSoft dove nessuno avrebbe creduto possibile, per 22 giri. Ma qualcosa non funziona nell'avvitare la posteriore sinistra e la sosta risulta più lenta del dovuto. Mentre Hamilton si ferma, Rosberg firma quello che fino a quel momento è il giro record e accorcia a soli 6 secondi il gap da Vettel, che si ferma più tardi di tutti per la prima sosta. E un giro più in là si ferma anche Raikkonen.

Vettel out – Per quanto potrà ancora spingere Vettel, ci si chiede. Purtroppo, solo fino al 27mo giro. La risposta arriva nella maniera peggiore, con un "pop" che annuncia l'esplosione della posteriore destra sul rettilineo d'arrivo. "Non posso farci niente" è la triste ammissione via radio del tedesco, che rinuncia al sogno di vincere sul 22mo circuito diverso e raggiungere il record di Michael Schumacher mentre la safety car compatta il gruppo. Non si capacita, Vettel. "Sono andato ai box a vedere, ma non ci sono segni di cedimento, la pressione era la stessa del giro prima, per me

Safety car – Le strategie saltano, comincia un'altra gara. Il secondo ritiro stagionale di Vettel ridefinisce valori, gerarchie, piani. Alla ripartenza Hamilton ha il doppio vantaggio di essere nella scia di Rosberg e con le gomme più fresche. Ma non è cosi reattivo a scattare e il tedesco, che ha già percorso quasi 25 giri con lo stesso set di pneumatici, mantiene la testa della corsa e apre un gap di  secondi in un paio di giri.

Bene Button – La battaglia più divertente del gan premio, comunque, va in scena al 39mo giro e vale "solo" un settimo posto. E' strepitosa la gara di Nasr sulla disastrata Sauber, e il sorpasso muscolare su Button con tanto di successiva difesa, è da applausi. Ancor di più perché si rivela illusorio, dura lo spazio fino al successivo DRS. Il brasiliano poi scivolerà dietro Massa e Perez. Ma per un attimo, su un circuito di vecchia generazione che dall'anno prossimo potrebbe tornare ad aprire anche la zona ovest ora chiusa, la F1 torna quella di una volta, delle staccate all'ultimo, dei centimetri per cui vivere o morire a 300 all'ora.

Pioggia? – A complicare lo scenario, dopo una quarantina di giri Ricciardo annuncia, e possiamo immaginare una certa soddisfazione, che scende la pioggia alla curva 2. Davanti, intanto, il duello si inverte rispetto alla qualifica. Stavolta è Rosberg a far registrare i parziali record nel primo e nel terzo settore, e Hamilton che si difende nel tratto più guidato. Al 45mo passaggio, però, sulla vettura del tedesco comincia a ballare un deflettore sul lato sinistro.

Verstappen in testa – Hamilton rientra prima del tedesco, ma va lungo alla curva 2 al rientro con gomme fredde. Rosberg si ferma più tardi, sceglie le SuperSoft e torna in pista davanti al compagno di squadra. L'undercut non riesce, e Hamilton non si contiene via radio. "Perché io ho le Soft e lui le Supersoft?" chiede. "Perché crediamo sia la mescola migliore per portarti al traguardo". Così, per qualche giro Verstappen, con lo stesso treno di soft dal giro 15, si ritrova in testa per il secondo GP dopo il capolavoro spagnolo: nessuno prima di lui era stato al comando di un gran premio di F1, nemmeno per un giro, prima di compiere vent'anni. L'effetto svanisce al 61mo passaggio, sull'attacco di Rosberg all'esterno della curva 3.

Finale amaro per Hulkenberg, Massa, al secondo ritiro nelle ultime tre gare, e Alonso, che mantiene il poco invidiabile primato per il maggior numero di forfait del 2016. Ma a ridere bene è solo Hamilton.

ORDINE DI ARRIVO

1. Hamilton – Mercedes – 71 giri
2. Verstappen – Red Bull – +5″719
3. Raikkonen – Ferrari – +6″‘024
4. Rosberg – Mercedes – +16″710
5. Ricciardo – Red Bull – +30″981
6. Button – McLaren – +37″706
7. Grosjean – Haas – +44″668
8. Sainz – Toro Rosso – +47″400
9. Bottas – Williams – +1 giro
10. Wehrlein – Manor – +1 giro

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