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F1, GP Austria: Vettel, compleanno amaro

Vettel ancora non si capacita dell’esplosione della posteriore destra. Un buco nella gomma che gli rovina compleanno e Mondiale. Solido Raikkonen: quarto podio stagionale, più che in tutti gli ultimi due anni. Rinnovo sempre più vicino. Le strategie del Cavallino però non convincono.
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Dai Diavoli Rossi al Rosso Ferrari il passo può essere breve. Il team del Cavallino, in questa domenica post Italia-Germania, perde un'altra battaglia di strategia, tra sfortuna e timing da rivedere contro le tedeschissime Frecce d'Argento. E Arrivabene, nella sintesi mai così azzeccata del collega Marco Beltrami, è come Wilmots, il ct del Belgio sorpreso dagli azzurri e dal Galles: ha un grande potenziale per le mani e non riesce a farlo fruttare. Vettel sperava di festeggiare un compleanno sul podio e si ritrova a rimirare una gomma bucata e sembra volerle chiedere, come Michelangelo col Mosè, perché non parli. Almeno troverebbe la risposta al senso di un'esplosione che al momento senso, ragione, spiegazione non ha. L'unico a festeggiare, per un podio regalato dall'irruenza di Rosberg, è Raikkonen, presente e con ogni probabilità, futuro di una Rossa che viaggia controvento, controtempo, sempre un attimo prima o un attimo dopo. Gli uomini giusti al momento sbagliato. Diretti verso un futuro incerto e un 2017 che sa di rivoluzione. Per tutta la F1.

Mistero Vettel – In un gran premio tinto di giallo, la corsa della Ferrari si connota di mistero. E' il giallo delle bandiere esposte per l'uscita di pista di Perez appena prima che Rosberg tenti di cancellare dalla corsa Hamilton come Schumacher con Villeneuve in Spagna. E come Schumi, sarà lui a pagarne le conseguenze mentre il campione del mondo senza dolo guadagna una posizione. E' il giallo dell'esplosione della posteriore destra di Vettel. Con Hamilton che fa durare 22 giri un treno di UltraSoft, con Verstappen che tiene per 56 tornate lo stesso set di morbide (montate al 15mo e portate fino al traguardo), perché la SuperSoft del tedesco esplode in rettilineo al 27mo passaggio? "Sono andato ai box dopo, non c'erano segni di un danno strutturale, e i dati non mostravano nulla di preoccupante" ha commentato. "Detrito? Non so cosa sia successo, le prestazioni erano costanti e non avevamo avuto alcun segnale negativo al riguardo. La nostra idea era quella di fare una sola sosta e andare più lunghi possibile, ma ora non ho molto da aggiungere. È un punto interrogativo il perché la gomma abbia ceduta così".

Sfortuna – Detrito o decadimento, il risultato non cambia. Stava comunque perdendo quasi un secondo al giro da almeno due, tre tornate anche rispetto a Rosberg che aveva cambiato le gomme dopo una decina di giri. C'è sfortuna, magari un detrito, c'è ancora quel senso di ineluttabilità, quell'ineffabile istante che fa la differenza fra il trionfo e il disastro. E come i due "impostori" della poesia di Kipling i cui versi campeggiano sul Centrale di Wimbledon, la Ferrari li ha conosciuti entrambi, in stagioni diverse, e ha imparato a trattarli allo stesso modo. "La gomma è esplosa, non so se ci sia stato un taglio dovuto alla salita su un cordolo o cosa, ma la sfortuna non ci vuole mollare" ha detto Arrivabene. "È veramente un peccato perché Sebastian poteva essere più avanti"

Strategia da rivedere – Il destino, però, un po' si accetta e un po' si crea. Quest'anno cominciano a essere tante le occasioni mancate, le mani nemmeno giocate per una scelta sempre controtempo, per un motivo o per un altro. Una strategia troppo conservativa in qualifica una volta, un pit stop troppo anticipato o troppo ritardato, una scommessa, quella sulle SuperSoft al via che non paga fino in fondo. Perché la Mercedes si rivela gentile anche con le mescole più morbide, perché Hamilton le spinge per oltre venti giri, quanto nessuno avrebbe immaginato, perché semplicemente fa più freddo di ieri in qualifica: e 25 gradi in meno sull'asfalto si sentono.

Raikkonen, podio in regalo – Alla Ferrari restano soddisfazioni un po' effimere, che non cancellano il senso di una giornata che avrebbe potuto essere diversa, di un weekend iniziato con un motore nuovo ma anche con un cambio da sostituire, un weekend di tensioni e pressioni anche in casa Mercedes che magari si sarebbero potute sfruttare meglio. Resta il quarto podio stagionale di Raikkonen, e sono comunque più dei tre che aveva raccolto negli ultimi due Mondiali messi insieme. "E' stato un po' un regalo ma ce lo prendiamo" ha ammesso. "Sono un po' deluso di non aver preso Rosberg, ma va bene così. La velocità era buona, non eravamo troppo dietro alla Mercedes, ma in alcuni punti mi pareva di poterla prendere, poi una volta che mi sono trovato 6° è stata un po' dura. Il problema è stato di superare la prima Red Bull perché quando mi avvicinavo non avevo sufficiente trazione per superarlo".

Rinnovo vicino – Regalo o no, è un podio che sa di candidatura anche per l'anno prossimo. “Quando non ci sono le possibilità per un accordo, possiamo solo rispondere ‘per ora no’" diceva Arrivabene parlando del futuro. "C’è chi reagisce con eleganza, e chi meno”. Messaggi cifrati ma non troppo per Daniel Ricciardo e Carlos Sainz. Messaggi che sembrano aver caricato Raikkonen. Sono ancora loro, Iceman e Vettel, i migliori che abbiamo. Il rinnovo pare la scelta più probabile per Arrivabene e Marchionne. Anche perché il primo dei quattro assi di un colore solo, la prima tappa del tour de force di luglio, ha portato comunque il podio numero 84 in carriera, eguagliato proprio Vettel al quinto posto all time, e la terza gara stagionale in cui entrambe le Ferrari stanno in testa almeno un giro a testa.

Rivoluzione 2017 – Adesso le incognite sul Cavallino non faranno che aumentare. Il gettone speso per il turbo da solo non basta, le Mercedes ne hanno altri 11 da investire. Il Cavallino ha portato nuove specifiche sulla benzina, programma upgrade aerodinamici, ma è tutta una corsa in salita, una vita in difesa. Una storia che nessuno sa bene dove porterà, perché questa sarà l'ultima stagione di transizione prima della rivoluzione. La primavera 2017 regalerà macchine diverse, che poco avranno a che fare con queste e bisognerà ricominciare tutto da capo. Ancora una volta. In quale notte ci perderemo? Quale futuro ci racconterà?

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