F1, GP Austria, Vettel primo ma con tanti problemi
Come si cambia. Chiedere a Sebastian Vettel, ultimo dopo la prima sessione e col miglior tempo di giornata alla fine della PL2, davanti a Rosberg per soli 11 millesimi e Raikkonen, ottimo terzo: solo quinto Hamilton, staccato di oltre mezzo secondo. Un venerdì agrodolce al Red Bull Ring, anche per i problemi tecnici al cambio che l'hanno limitato a dieci giri in PL1 e gli hanno fatto saltare tutta l'ultima mezz'ora al pomeriggio. Nella prima sessione, dopo una ventina di minuti, alla prima curva ha avvertito un'avaria alla trasmissione ed è riuscito a parcheggiare la SF15T all'inizio della salita, in modo da permettere subito ai commissari di recuperare la vettura. Nella seconda, ancora problemi al cambio, stavolta per colpa di alcuni sensori che sono entrati in modalità allarme. Difficile a questo punto valutare la giornata, soprattutto nella prospettiva della gara, perché il tedesco ha completato solo un paio di giri nella long run. Ma i tempi di Raikko0nen nella simulazione di gara sembrano più che incoraggianti. Il finlandese ha testato al mattino una serie di piccoli aggiornamenti al fondo vettura, come una diversa paratia all'anteriore per meglio canalizzare i flussi d'aria, fondamentale su un circuito in altura in cui il carico aerodinamico va cercato senza penalizzare le velocità di punta nei quattro tratti di scorrimento.
Mercedes, le Frecce non volano – Stavolta le Mercedes devono accontentarsi, almeno nella prima giornata, del secondo posto di Nico Rosberg e del quinto di Lewis Hamilton. Il campione del mondo, che sul circuito stiriano si trova a inseguire il compagno di squadra come l'anno scorso, ha commesso molti errori, e ha spiegato di aver guidato al limite perché gli avversari sono molto vicini. “Se non commetti sbavature significa che non stai cercando di spingere al massimo", ha sottolineato Hamilton. che non ha praticamente mai completato un giro pulito con le supersoft in PL". Prima è finito lungo alla prima staccata, la Castrol, poi ha sbagliato l'interpretazione della Rauch e nell'ultimo tentativo ha sbandato all'ultima curva, la Red Bull Mobile. Errori che hanno parzialmente vanificato il il lavoro di dettaglio in casa Mercedes per affinare la F1-W06: per il GP d'Austria i tecnici hanno presentato nuovi sfoghi al posteriore. "Ho spinto molto, sto cercando di capire dove sia il limite, ma l’asfalto e le gomme non mi davano sufficiente grip" ha spiegato il britannico, comunque molto efficace sul passo di gara.
Alonso, 20 posizioni di penalità – Non sembra avere mai fine il calvario di Fernando Alonso, che è tornato a difendere la sua scelta di passare in McLaren nonostante le 20 posizioni di penalità che avrà da scontare in griglia. Nella sessione del mattino lo spagnolo ha potuto completare solo 10 giri, fermato dall’ennesimo problema tecnico, che ha costretto i meccanici a sostituire ancora il motore termico, l’MGU-H e il turbocompressore: alle 10 posizioni per il quinto motore termico si sono aggiunte le 5 per ciascuna delle altre due componenti. Non potendo scontare integralmente la penalizzazione in griglia, Alonso sarà costretto a un drive-through o a uno stop and go. “Ho avuto cinque anni fantastici in Ferrari, sono stato secondo tre volte. Adesso sono secondi, non capisco perché il mio periodo fosse infernale e questo una rinascita" ha detto Alonso. "Non tutti capiscono che la Formula 1 è molto complessa" ha aggiunto, a proposito della sua decisione di abbandonare il Cavallino. "Non è come il calcio, dove si firmano tre nuovi giocatori e si comincia a vincere. Qui si deve passare attraverso questi momenti e non è una cosa veloce come si vorrebbe. Vincere con la McLaren-Honda è solo una questione di tempo".
Le innovazioni – Sulla peculiare pista dello Spielberg si sono viste parecchi aggiustamenti. Sul tracciato di casa, la Red Bull ha presentato una nuova ala anteriore, con i flap e le paratie ridisegnate e ora più simili a quelle usate in Ferrari. Al posteriore, invece, il ha continuato a lavorare come in Canada con delle ali piuttosto scariche su entrambe le vetture, ma i risultati non si sono visti: Kvyat ha chiuso col 12° tempo, Ricciardo addirittura 17°. Indietro anche le Williams (14° Bottas, 15° Massa), fortemente rivisitate al posteriore, soprattutto nella zona del cofano motore, e con qualche aggiornamento ai deviatori di flusso, provati inizialmente solo sulla monoposto del finlandese. Pagano di più, invece, gli interventi meccanici sulla Toro Rosso, che porta Verstappen all'ottavo posto e Sainz all'undicesimo. I tecnici di Faenza hanno molto lavorato alla sospensione posteriore, che su questo circuito è parecchio sollecitata, per ottimizzare il transito dei flussi d'aria, e sulla geometria delle prese dei freni anteriori.