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F1, GP Azerbaijan: Hamilton, funzionano le vibrazioni positive. Che errore Vettel!

Hamilton aveva chiesto ai tifosi vibrazioni positive: la fortuna l’ha aiutato. Bottas non sbaglia nulla ma fora alla fine. Raikkonen sperona Ocon in avvio, completa una gara solida. Ma è sotto investigazione come Perez. Ricciardo prende in pieno Verstappen, Vettel sbaglia la prima frenata dopo la seconda safety car. Bene Leclerc.
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Ha chiesto vibrazioni positive ai suoi tifosi, Hamilton. Gli sono arrivate, e sono arrivate anche quelle negative per Vettel, bravissimo alla prima ripartenza, che sbaglia completamente la seconda, va al bloccaggio alla prima staccata e butta via la gara. Sono arrivate anche le vibrazioni negative per Ricciardo e Verstappen, che si eliminano da soli dopo un gran premio di sorpassi e contro-sorpassi. Ma soprattutto per Bottas, che non ha sbagliato niente in tutta la gara ma una foratura su un detrito lo lascia con l'amarezza di una quasi vittoria. Hamilton è il terzo vincitore diverso in quattro gare, il Mondiale rimane apertissimo.

Bottas fora! Hamilton ringrazia

La foratura di Bottas, salta la posteriore destra su un detrito, e le vibrazioni sulla Ferrari di Vettel, regalano a Hamilton la vittoria e il podio sul 25mo diverso GP in carriera. Regala una grande occasione a Perez, al primo podio da Baku 2016, e una rivincita ai ballerini di fila. E' la gara del riscatto di Leclerc, che ha navigato le onde assurde del gran premio e chiude sesto, e Stroll, di Hartley al primo punto in carriera Alonso che porta la McLaren ancora a punti, di Magnussen che ringrazia Grosjean per un ritiro assurdo in una gara thrilling.

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Ricciardo saluta la Red Bull?

Ricciardo riscrive, nel modo peggiore, il finale di gara. Verstappen cambia un paio di volte direzione per evitare che l'australiano prenda la scia. Ricciardo punta l'esterno prima della frenata, Verstappen chiude, prova a passare all'interno, sta già frenando quando l'olandese chiude ancora. A quel punto non può più evitare lo speronamento. Bottas, che ha aspettato fino all'ultimo per fermarsi, completa la prima sosta in regime di safety car. A quel punto lo coprono e si coprono tutti. I primi quattro chiudono tutti con le ultrasoft nuove. "Non ci sono parole" si legge sul profilo Twitter della Red Bull. Certo, il doppio cambio di direzione di Verstappen c'è, non si può negare. Ma l'eccesso di rischio di Ricciardo è altrettanto evidente.

La safety car cambia tutto

Le strategie erano già cambiate, per molti, con il bloccaggio di Hamilton che anticipa la sosta al giro 22. Il britannico ha faticato a mandare in temperatura le soft, Bottas, che è il più veloce in pista a cavallo di metà gara, punta a uscire davanti al compagno di squadra per un finale, con le ultrasoft, con pista libera.

Il finlandese si conferma pilota veloce in qualifica ma molto solido in gara, nella lettura delle mutevoli situazioni del GP di Baku. Un pilota mentalmente solido, anche se non certo ai livelli di un campione come il compagno di squadra, ma sicuramente molto più di un semplice secondo pilota.

Vettel maestro a metà delle ripartenze

Il doppio ingresso della safety car, dopo un avvio con un furioso Alonso preso in mezzo nel duello Sirotkin-Hulkenberg, con il russo della Williams a danneggiargli due ruote e il fondo, vede Vettel scaldare le gomme piano ma con enorme attenzione. Un anno fa, Hamilton ha giocato a spazientirlo, riuscendoci. Stavolta, a freddo, il tedesco rallenta, fa avvicinare tutti ma aspetta l'ultimo momento prima di ripartire. Ma lo fa meglio di tutti.

Continua a guadagnare su Hamilton, che lamenta una difficoltà a scaldare le gomme "rosse" come in tutto il weekend. Con la prima sosta in avvicinamento, il britannico, probabilmente con la mappatura più estrema del motore che in gara i tecnici Mercedes hanno suggerito di usare per 30 chilometri in gara. Non a caso, come si intravedeva nelle qualifiche, la Ferrari continua a girare meglio nel secondo settore, il più guidato, e perde qualcosa nel primo e nel terzo. Ma il bloccaggio delle ruote al 22mo giro gli fa perdere tre secondi e mezzo. La scelta della gomma gialla sembra non pagare, mandarla in temperatura è difficile. Ma i colpi di scena sono appena iniziati. E la Ferrari, per la seconda volta, finisce per sbagliare il momento della sosta di Vettel, che poi comunque ci mette del suo per rovinare la corsa.

La gara in salita di Raikkonen

Raikkonen deve cambiare ancora piano di gara e da subito, ma per colpe solo sue. Si vuole infilare da dietro, alla prima curva. Il passaggio è stretto, due macchine non possono passare. Ocon è davanti, il finlandese ha mezza macchina all'interno ma il francese non lo può vedere. Fa la sua traiettoria Ocon, non vede Raikkonen, stringe magari troppo ma il rischio di Raikkonen è eccessivo. Matura così il secondo ritiro in carriera di Ocon, per un contatto che viene osservato dai commissari e sarà giudicato a gara finita. C'è la rabbia per una pole virtuale sfumata con la scodata all'ultima frenata in qualifica, c'è una strategia da cambiare ancora dopo la safety car: nuova ala anteriore e gomme soft per un miracolo. "La soft è la gomma più stabile, con due gomme diverse Kimi e Seb erano su due gare diverse" ha detto Alberto Antonini, l'addetto stampa della Ferrari.

Riesce a fare il vuoto, e conferma la completezza della Ferrari. I tempi restano lenti, la pista si è evoluta ma si viaggia comunque più piano rispetto alla long run del venerdì.  Vettel è il primo a scendere sotto l'1.47, Raikkonen accusa poco grip, le gomme soft lavorano a temperature più alte rispetto alle mescole più morbide, ma a Baku mantenere una finestra così elevata, con il lungo rettilineo finale e la gara ad aprile, è più difficile. Non riesce a fare ritmo Iceman, che brucia Stroll in regime di DRS sfruttando il gap di velocità conuna Williams veloce sul dritto ma poco bilanciata.

Pirelli indicava il ventesimo giro come limite per chi partiva con le supersoft, soglia che si allunga in regime di safety car. Ma le ultrasoft evidenziano un graining molto più evidente, come si vede sulla Renault di Sainz già dopo una quindicina di giri.

Sainz-Verstappen, che duello

E' un duello da Formula 1 d'annata, quello tra Verstappen e Sainz, che potrebbe anche tornare in Red Bull l'anno prossimo in caso di addio di Ricciardo.

La Renault si dimostra molto più veloce sul dritto, ma l'olandese ha problemi alla componente ibrida del motore. "La batteria non si carica" dice l'olandese, che si lamenta di essere troppo lento in rettilineo anche rispetto al compagno di squadra. Si lamentano entrambi i piloti Red Bull, Ricciardo arriva alla prima frenata quasi senza batteria mentre normalmente si dovrebbe arrivare in quel punto con il 50% di carica ancora disponibile.

Verstappen accumula frustrazione, anche dopo la foratura con tocco sulla barriera di Hulkenberg, e fa infuriare Ricciardo. Si butta dentro, Verstappen non gli lascia più spazio all'esterno in curva 1 e i due vanno ruota a ruota. L'olandese torna volante intorno al giro 23 e Raikkonen fatica a tenere il ritmo. Il cambio forzato di Hamilton e il passaggio del campione del mondo alle gialle consentono a Verstappen di ridurre per metà gara il distacco al punto da poter attivare il DRS. E Bottas, che non si è ancora fermato, gira ancora più veloce del compagno di squadra.

Le soft son dure da gestire

Raikkonen, con gomma gialla usata, fa fatica. Ma nemmeno Hamilton, con le soft nuove, riesce a fare la differenza rispetto a Bottas che aspetta più dei quattro top driver di Mercedes e Ferrari, nonostante la gialla sia da sempre una mescola favorevole alle Frecce d'Argento. Il britannico è addirittura poco convinto che con questa mescola possa arrivare fino al traguardo senza un'ulteriore sosta.

La minaccia di undercut si combina con la gara indecifrabile delle Red Bull, con Verstappen e Raikkonen che si stuzzicano, si sfidano, si sorpassano. Fino all'enorme danno finale.

La sfida da un lato accende, dall'altro fa perdere terreno e lascia Vettel padrone della gara contro le due Frecce d'Argento che procedono un po' a elastico alle spalle del tedesco. I colpi di scena non finiscono. Grosjean, partito ultimo e sesto all'ingresso della safety car, va a muro mentre scalda le gomme. Rovina un'ottima gara con un errore da principiante per il più bizzarro, surreale dei suoi 37 ritiri in carriera. E scatta di fatto una mini-qualifica al rientro della safety. Con colpi di scena assortiti e una classifica ancora stravolta. Lo diceva James Allison alla vigilia, "ci servirebbe un po' di c…". A Baku si vince anche così.

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