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F1, GP Bahrain: i segreti di Sakhir

Lungo 5,4 km, conta 15 curve con 4 rettilinei. Quattro le frenate pesanti del tracciato progettato da Tilke. Pirelli porta supersoft, soft e medie: particolarmente sollecitate le gomme posteriori. Alonso il più vincente.
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Pasqua a Sakhir, sul primo circuito in Medio Oriente, per la Formula 1. La gara, parzialmente in notturna, con partenza all'imbrunire come le qualifiche, rappresenta una sfida per le nuove monoposto. Il tracciato, creazione dell'architetto tedesco Hermann Tilke, è stato il primo a incorporare le zone asfaltate all'esterno della pista che ora si vedono in tutte le piste. Lungo 5.4 km, conta 15 curve raccordate da quattro lunghi rettilinei e, come Sepang, ha una parte iniziale e finale più veloci e un settore centrale più lento e “guidato”. “Correre di notte non è più così impegnativo per l'impianto di raffreddamento” ha sottolineato Tim Wright, ingegnere di pista di Sergio Perez. “Il circuito però può essere molto ventoso, visto che siamo nel deserto e non lontani dall costa”. Due gli elementi chiave: la gestione delle gomme, soprattutto posteriori, sull'asfalto molto abrasivo, e la trazione sulle curve lente e sui lunghi rettilinei. Diversi i punti in cui sorpassare, indica Grosjean. “Alla curva 1, col DRS, poi su alla 4. Anche la curva 8 è veloce, soprattutto nei primi giri. Più rischioso provarci alla curva 11, è inutile invece all'ultima, anche se è un punto favorevole, perché chi ti sta dietro può passarti subito di nuovo in rettilineo col DRS”. Andiamo però a scoprire più in dettaglio tutti i segreti della pista.

Come si guida

La prima curva, dove nel 2006 Massa ha quasi toccato Alonso nel completare un rischioso sorpasso all'esterno, è la più impegnativa del tracciato. Su un asfalto ondulato, con uno spazio di frenata di 156 metri e un tempo di frenata di quasi tre secondi, i piloti vengono sottoposti a forze che, con le nuove vetture, possono anche superare i 5G. La sequenza con la curva 2, a sinistra, esalta la gestione del freno motore, e richiede una traiettoria ottimale in uscita per affrontare poi il rettilineo che porta alla 3, a destra, in accelerazione. La seconda frenata impegnativa alla 4, che si affronta a meno di 100 kmh, chiude il primo settore.

Più vario il secondo, scandito da curve veloci in cui aumenta anche la possibilità di commettere errori, soprattutto nella combinazione sequenza sinistra-destra-sinistra che va dalla 5 alla 7, che si affrontano tutte intorno ai 180 kmh. La successione porta al tornantino a destra, la 8, da percorrere in prima, dove nel 2008 Button ha cercato di passare Coulthard che l'ha mandato fuori pista, sarà importante trovare il giusto bilanciamento fra la trazione e l'erogazione della potenza del motore. I piloti allungano poi, in discesa, verso la curva 9, a sinistra, e si immettono verso la 10, a destra, che impone una frenata secca, con rischio di bloccaggio delle ruote anteriori, prima del back-straight che porta alla staccata della curva 11. È la terza frenata impegnativa del tracciato con uno sforzo sul pedale superiore ai 120 kg. Fino alla curva 13, spiega Grosjean, “c'è una sezione fluida. Se hai una buona macchina, sono queste le curve in cui ti puoi godere il bilanciamento”.
Dopo la curva 13, si entra nell'ultimo dei quattro rettilinei, sempre leggermente in discesa. Da qui si arriva alla 14, l'ultima curva, la quarta frenata impegnativa con una decelerazione massima che l'anno scorso toccava i 5.3G. Arrivando larghi, i piloti rischiano di compromettere l'accelerazione sul rettilineo principale.

Le gomme: supersoft, soft e medie

Pirelli, che conosce bene il tracciato di Sakhir, uno dei più utilizzati per i test, conferma come in Cina, e come in Bahrain l'anno scorso, la dotazione intermedia di mescole; supersoft, soft e medie. Come per tutte le prime cinque gare di campionato, in Bahrain i team avranno a disposizione sette set della mescola più morbida, quattro treni della media e due della più dura. Le sfide, rispetto a Shanghai, però sono molto diverse, perché da un tracciato impegnativo soprattutto per le gomme anteriori si passa a un tracciato stop and go che stressa soprattutto le posteriori “Lo scorso anno usura e degrado furono elevati; sarà interessante verificare l’eventuale cambiamento di questi valori a seguito dell’introduzione dei pneumatici allargati in versione 2017” spiega Mario Isola. “La seconda sessione di prove libere è particolarmente importante perché si svolge in condizioni di illuminazione artificiale, rappresentative per le qualifiche e per la gara”.

Il set up: decisivi freni e consumo

A Sakhir si gira per il 64% del tempo sul giro con la farfalla dell'acceleratore tutta aperta, grazie ai quattro rettilinei che consentono numerose occasioni di recupero dell'energia. Il tracciato, proprio per queste sue caratteristiche, risulta particolarmente critico per il consumo di carburante (1,8 chili per giro).

Non serve un carico aerodinamico troppo elevato, anche perché le alte temperature tendono anche a rendere l'aria meno densa. Tuttavia serve abbastanza downforce al posteriore, con valori non troppo distanti dall'Albert Park, per mantenere la stabilità sulle frenate pesanti e le curve lente. La pista, che esige trazione nelle curve a bassa velocità, rappresenta la prima vera prova per i sistemi frenanti nel 2017. I lunghi rettilinei e le successive staccate nelle curve a raggio stretto, aumentano il rischio di usura dei materiali e le temperature per cui le scuderie lavorano su dischi e pastiglie alla ricerca del raffreddamento ottimale.

Numeri e curiosità

Sakhir ha ospitato il GP del Bahrain dall'edizione inaugurale del 2004, dominata da Michael Schumacher che registrò pole, vittoria e giro più veloce. Fu la prima di quattro vittorie per la Ferrari, la scuderia più vincente su questo tracciato: segirono i due successi di assa e

il primo posto di Alonso del 2010, in cui il GP del Bahrain si disputò come prima gara della stagione e sulla configurazione più lunga del racciato, da 6,2 km, subito abbandonata in quanto poco gradita ai piloti. L'asturiano, il pilota con più successi a Sakhir (3) è uno dei due soli piloti in griglia ad aver partecipato a tutte le edizioni. L'altro è Felipe Massa che qui nel 2006 partì in prima fila per la prima volta in carriera, secondo e staccato di 16,099 secondi nel 2010, il margine più cospicuo nella storia del gran premio.

Massa è anche uno dei soli tre piloti che hanno percorso in testa più di 100 giri a Sakhir (102), dietro Vettel (146) e Hamilton (108).

Con le nuove monoposto potrebbe cadere il record della pista che risale al 2005 quando Pedro de La Rosa firmò sulla McLaren Mercedes l'unico giro veloce della sua carriera, sui 104 gran premi disputati in F1.

Otto i piloti capaci di partire in pole in Bahrain: Nico Rosberg, che qui debuttò in F1 nel 2006, Vettel, Schumacher e Hamilton sono gli unici con due partenze al palo in carriera. La pole non è fondamentale, ha garantito la vittoria solo in quattro edizioni del GP, ma nessuno ha mai vinto partendo oltre la quarta posizione (Jenson Button nel 2009).

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